Morra De Sanctis, emigrazione: presto la piazza dei morresi nel mondo

Morra de SanctisUna piazza, una dedica. A Morra De Sanctis la toponomastica  svolge un ruolo importante, quello di ricostruire la memoria storica del paese. Sembra essere di questo parere il sindaco del piccolo centro irpino, Gerardo Capozza, che annuncia due progetti relativi all’accostamento nome- piazza.  Il prossimo due giugno, un appuntamento particolarmente sentito dalla comunità. La piazza antistante la chiesa madre, fino a questo momento senza un nome, sarà dedicata a Gerardo Di Santo, ex sindaco del paese, dopo oltre un decennio dalla sua scomparsa.  L’evento commemorativo sarà celebrato anche con una tavola rotonda alla quale parteciperanno Bianco, Gargani, Corona e probabilmente De Mita. Gerardo Di Santo fu per anni sindaco e amministratore di Morra de Sanctis, interprete del socialismo riformista in Irpinia e punto di riferimento per la comunità. La storia di Morra De Sanctis è strettamente legata al fenomeno dell’emigrazione e per questo, il primo cittadino Capozza ha pensato di far realizzare in paese una piazza dedicata ai tanti concittadini sparsi per il mondo. A giorni partirà la gara d’appalto per la realizzazione di una ‘piazza degli emigranti’, che entro sette o otto mesi sarà inaugurata. Per ricordare un passaggio storico che ha caratterizzato fortemente il paese, nella piazza sarà costruito un monumento dell’emigrazione o predisposto un pannello raffigurante la facciata della ferrovia di Morra De Sanctis con due binari. “Il paese ha risentito molto a livello demografico della forte emigrazione che si è verificata nel periodo a cavallo tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento, passando da circa 4mila abitanti a poco più di mille attualmente.  Sono stati tanti i morresi che hanno lasciato il paese e il fenomeno è andato avanti fino al 1980 circa, subendo un’impennata nel periodo del terremoto. I paesi dove vivono i nostri concittadini emigrati sono principalmente Svizzera e Stati Uniti. Il legame con la Svizzera è antico. Infatti, un suo feudatario, Enrico de Morra, da cui il paese avrebbe derivato il nome, concesse, per conto del re Federico secondo di Svevia, la libertà al cantone svizzero di Svitto. A partire dal 1950 furono numerosi i morresi che scelsero la Svizzera per lavorare come camerieri e manovali in aziende edili. Negli Stati Uniti, invece, esiste ancora oggi una società morrese di San Rocco, sorta già ai primi del novecento, che costruì una chiesa in onore del santo patrono di Morra a Greenwich. Ogni anno da allora, un comitato di morresi emigrati in America festeggia San Rocco con messa, musica e processione per le strade della cittadina statunitense. Tale associazione è molto attiva e organizza gite e balli di gala ogni anno. Mantenendo rapporti costanti con gli emigranti è maturato il progetto di realizzazione di una piazza a loro dedicata. Il fenomeno ha subito una battuta d’arresto negli ultimi anni grazie alla nascita di diverse aziende nell’area industriale; ciò ha incentivato le giovani coppie a restare in paese e a far crescere i propri figli a Morra De Sanctis”, così il sindaco Gerardo Capozza.(Flavia Squarcio- fonte Il Sannio Quotidiano- pubblicato l’otto maggio sull’edizione Irpinia)