COMUNALI – Cicalese all’attacco: “L’Udc fa acqua da tutte le parti”

f1 b - Virgilio Cicalese

Niente bla, bla, bla a cui la politica ha purtroppo abituato. Concretezza, determinazione, lealtà, genuinità, merito, moralità. Lui è uno abituato a rimboccarsi le maniche. E’ uno abituato a parlare chiaro e a pungolare perché sa che ogni ruolo ricoperto presuppone responsabilità e obiettivi da raggiungere in nome della comunità e non del proprio orticello. In fondo per lui non è poi così difficile perché ogni giorno ha nelle mani e nel cuore la sua famiglia allargata: i pazienti con le sofferenze grandi o piccole, con le paure e la voglia di guardare al domani ed una quotidianità che sia davvero tale. E’ lui il primario di Urologia dell’Azienda ospedaliera Moscati che mai farà mancare la sua professionalità e il suo amore, non solo per chi ha bisogno di vedere la luce della vita, ma per chi ha bisogno di credere in un futuro diverso e in una città migliore apripista di occasioni, vivibilità e visibilità.

Lui è Virgilio Cicalese: ha deciso di dare il suo contributo con lo stesso entusiasmo, con la stessa coerenza, caparbietà e necessaria voglia di dare una sterzata alla sua città agonizzante e umiliata. Ma attenzione: se dovesse conquistare lo scranno più alto di Piazza del Popolo lui non trascurerà mai i suoi pazienti né i suoi concittadini. E così sarà. Parola di Virgilio Cicalese.

E’ un fiume in piena pronto a rompere gli argini pur di poter dare un contributo serio e determinante alla sua Avellino. Tutto pronto. Ha le idee chiare. Il programma non è una mera pagina di inchiostro. Tutto studiato nei minimi particolari. Niente è lasciato al caso o all’improvvisazione. Chi lo conosce sa bene che è così. Il cronoprogramma è bello che pronto così come le sue dimissioni in mano al prefetto Umberto Guidato se non dovesse raggiungere gli obiettivi messi nero su bianco.

Il manager con la ‘M’ maiuscola sa cosa fare. Al tavolo insieme al candidato sindaco di ‘Impegno Civico per Avellino Futura’, ‘Vincere per Avellino’ e Cad lista civica Avellino, siedono Giuseppe Ruberto, Katia Petitto, gli aspiranti consiglieri Luca Iandolo e Francesca Fasolino nonché Eugenio Rescigno presidente provinciale Cad.

Non c’è che dire: Viriglio Cicalese è uno che si fa notare e non lascia indifferenti. Parole che cadono una dopo l’altra come macigni. Ma niente polemiche, a lui interessa dare risposte.

“Adesso basta con questo regime politico. La mia deve essere una garanzia per chiudere un ciclo politico che dura da 40 anni: Avellino è stata devastata da politiche miopi, da amministrazioni incapaci. Basta”.

Per niente soft e c’era da aspettarselo. “E’ tempo di restituire – continua il medico prestato alla politica – il municipio e il territorio avellinese alla politica trasparente, leale e coerente. I posti di comando vengono affidati per favoritismi e non per competenze. Noi ci opponiamo a questo modo di fare”.

Va subito al sodo. “Il programma si articola sulle oltre 50 interrogazioni effettuate nella passata consiliatura che mai hanno ottenuto risposta: assenteismo assoluto”.

La prima cosa da fare? “Riorganizzare la macchina amministrativa. Bisogna iniziare con le piccole cose, ad esempio il bilancio per capire davvero come stanno le cose. E siamo pronti ad avere un colloquio con chi è di competenza. C’è un cronoprogramma, ossia un tempo stabilito per modificare lo stato attuale delle cose. Rimetterò la lettera di dimissioni nelle mani del prefetto qualora non dovessi riuscire a raggiungere gli obiettivi nel tempo stabilito”.

Tra le priorità si piazza la sistemazione della viabilità del Moscati. “Mi impegnerò a creare la viabilità di accesso al Pronto soccorso perché è una vergogna. Come è possibile che non hanno pensato alla creazione della via di accesso al nosocomio? E non hanno pensato alla relativa illuminazione? Eppure il Moscati rappresenta il più bell’ospedale d’Italia. Bisogna però necessariamente anche mettere mano al miglioramento della qualità dei parcheggi. Così come è necessaria la integrazione tra Asl e Moscati perché non è possibile che parlino lingue diverse”.

E ancora. “Noi non vogliamo un mattone in più per le opere invasive in questa città. Il nostro impegno sarà nel riqualificare il costruito a partire dalla messa in sicurezza degli edifici scolastici. Abbiamo condotto uno studio dal quale è emerso che è possibile recuperare i fondi: basterà una delibera per stornare i finanziamenti. Il Piano lo abbiamo chiaro”.

Cicalese non fa passare in secondo ordine niente. “Avellino è una zona sismica. Vogliamo organizzarci per evitare un’altra strage? Bisogna riqualificare il costruito. Intendiamo da subito dare ai giovani meritevoli la gestione dei luoghi comunali, solo così daremo loro un’opportunità e nello stesso tempo il Comune avrà il vantaggio di avere strutture in perfetta regola”. E sull’Ex Eliseo, Cicalese fa notare: “…occorre chiarezza e rapidità”.

L’aspirante primo cittadino non dimentica il sociale e il lavoro che ogni giorno la Caritas presta. Anche qui la stretta di mano a chi non riesce a mettere il piatto a tavola.

Il monito. “Il costume morale deve essere recuperato: venderemo le auto di servizio perché il sindaco non ha bisogno di utilizzare la macchina a spesa dei cittadini…”. Non solo. “Siamo stati categorici nel dire no al parcheggio di Piazza Libertà perché abbiamo una responsabilità e conoscenza ben approfondita di quello che sta al di sotto della piazza”, etc. etc.

Il messaggio del primario, nonché ex presidente della Commissione Sanità al Comune di Avellino, è chiaro: niente sfregi. “Piazza Libertà dovrà avere i vincoli preesistenti”.

Commercio. “Sono figlio di commercianti. So bene cosa era il commercio ad Avellino 40 anni fa. Oggi siamo diventati come l’ultimo comune della provincia di Avellino”.

“Vogliamo avere – continua il primario – qualche risposta da qualche assessore sulla tarsu, sul ciclo rifiuti, sulla differenziata. Si tratta di problematiche non affrontate per niente. Solo spese. Tanto per citarne una: 400mila euro di cassonetti”.

Ecologia e risparmio energetico. “Come mai il Comune di Avellino non ha mai pensato ad un impianto fotovoltaico? La città avrebbe avuto solo vantaggi”.

La freccia avvelenata. “Nessuna alleanza né adesso, né dopo con l’Udc. E’ un partito che fa acqua da tutte le parti. Il rapporto familiare non viene assolutamente scalfito da qualche scellerato dell’Udc disgregato. Mio cognato (Dino Preziosi, ndr) è una persona precisa, attenta ma c’è una differenza sostanziale. Io posso scegliere liberamente. Sono una persona libera. Vado avanti con un programma concreto che ci porta a dire basta. Sarò intransigente: non è possibile gestire questa città in modo superficiale. Chi ha il coraggio stili il cronoprogramma senza parlare con papà”.

A buon intenditor…

La chiosa, presa a prestito da Camillo Benso Conte di Cavour, è questa: “Se volete che le cose siano fatte affidatevi a chi ha molto da fare”.

Parole, moniti e un impegno: avanti tutta all’insegna di una città nuova che risorga dalle macerie.

Fonte: Il Sannio Quotidiano – Edizione Irpina – Edizione Sannio – Edizione Molise di TERESA LOMBARDO