Pdl e Galasso, si parte da qui con o senza l’Udc
Niente di nuovo. Il Popolo della Libertà guidato dall’uomo di Silvio Berlusconi in Irpinia mantiene la barra dritta. Cosimo Sibilia non fa sconti a nessuno. Neanche ad un alleato che fino a qualche tempo fa si è contraddistinto per essere stato collaborativo rispetto alle problematiche della comunità irpina. Ma questo non basta e non può bastare perché gli accordi sono accordi. O meglio la leadership è leadership. Concetti, ribaditi ancora una volta, che non fanno grinze. Il candidato sindaco di Avellino spetta al Pdl e non certo ai Centristi. Pertanto o è così o non se ne fa niente. L’alleanza con l’Udc si può dire archiviata a patto che non vi sia un ravvedimento dei demitiani che continuano a spingere il piede sull’acceleratore targato portatore delle istanze. Il loro nome Udc resta il pupillo Maurizio Petracca o Dino Preziosi. Una richiesta che non può trovare d’accordo il Pdl che comunque non si è fatto trovare sguarnito anche perché Sibilia non è certo uno sprovveduto. Pronte 5 liste , un’altra è in fase di ultimazione. C’è all’orizzonte anche un uomo della città, due volte sindaco che ha deciso nel marasma generale, di un Pd affogato, di dar man forte – come anticipò in esclusiva proprio Il Sannio Quotidiano – al Pdl.
Lui è, come si sa, Giuseppe Galasso in rotta di collisione con un Pd che lo ‘accoltellò’ ha deciso comunque di continuare a dare un contributo alla città. Aveva aderito, come i suoi fedelissimi, a Scelta Civica, ne ha preso le distanze perché non avrebbe mai potuto accettare che al ballottaggio i montiani potessero appoggiare il Partito democratico. Non si tratta di trasformismo. Galasso è uomo che conosce come le sue tasche la città e potrà dare il suo apporto non solo elettorale ma anche di competenza ad Avellino. Ne è convinto Cosimo Sibilia che sicuramente riuscirà a spiegare al suo bacino elettorale che gli errori compiuti non sono da addebitare solo ad un uomo ma probabilmente ad una squadra di cui faceva parte. Del resto lo stesso Galasso lo ha più volte ribadito. Pertanto al di là degli uomini in campo quel che conta sono i programmi. Concetti ribaditi nel corso di un interpartitico che ha visto al tavolo del confronto-scontro Cusano – e non Sibilia perché impegnato a Roma – Petracca e Meo. Un conclave che si è protratto fino a tarda sera. Questo è. E poi c’è un ‘perché’. Perché anche i demitiani mettono il veto su Galasso? In fondo proprio loro hanno accolto tra le braccia centriste gli ex assessori Modestino Verrengia e Nicola Giordano. Non sono stati Verrengia e Giordano gli uomini di Galasso e tra l’altro uomini di punta dell’ex sindaco avendo ruoli non di seconda fila? Al di là di questo, seppure Sibilia volesse fare un passo indietro rispetto al candidato sindaco il cui nome resta Nicola Battista, non potrà certo decidere in autonomia perché nel partito ci sono vertici regionali e nazionali a cui bisogna dar conto, altrimenti non sarebbe un partito ma tutt’altro. I paletti ci sono. A Galasso o meglio al Polo civico Sibilia ha dato l’ok e questo resta un punto fermo. Tra i componenti a sostegno di Polo civico ci sono Vincenzo Sbrescia, Tony Cucciniello, Carmine Montanile, Massimo Passaro, Silvia Curto, etc. etc. Ora resta l’incognita Giovanni D’Ercole. Cosa farà? Continuerà ad andare avanti così come sta facendo? La risposta è affermativa. Deciderà alla fine di rompere i rapporti col Popolo della Libertà per approdare al partito capitanato dal leader maximo Edmondo Cirielli? E Cirielli sarebbe, ora come ora, pronto ad accoglierlo? Sicuramente questa mattina il quadro sarà ancora più chiaro.
Fonte Il Sannio Quotidiano – Edizione Irpina – Edizione Sannio – Edizione Molise di Teresa Lombardo