Consiglio regionale – Ecco l’intervento in Aula di Rosetta D’Amelio

Rosetta-DAmelio-300x418Di seguito, a margine del Consiglio regionale concluso da poco e con il quale c’è stata l’approvazione del Maxi Emendamento finanziario, nonché del Bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015 Regione Campania, l’intervento della Consigliera regionale PD, Rosetta D’Amelio, in merito all’esclusione di alcuni emendamenti proposti dal gruppo di minoranza consiliare Pd.

Tre in particolare i punti su cui si è basato l’intervento dell’Onorevole D’Amelio: i limitati fondi destinati alle politiche sociali, la questione della diminuzione dei contratti dei forestali, il mancato accoglimento dell’emendamento presentato in aula, proprio dalla stessa D’Amelio, sullo stop alle trivellazioni previste in zone individuate tra il Sannio e l’Irpinia.

Sui contratti dei forestali: “In merito al contratto dei forestali, abbiamo più volte denunciato il tentativo illegittimo della maggioranza di trasformare il rapporto di lavoro degli operai idraulico – forestali dal contratto a  tempo indeterminato a quello a  tempo determinato, riducendo il numero di giornate lavorative fino ad un massimo di 188 annue. Un utilizzo della legge finanziaria regionale in palese contrasto con lo Statuto. E questo, nonostante le sollecitazioni continue da parte di Ermanno Russo e del gruppo del PD. Costoro hanno tutto il diritto – ha replicato D’Amelio –  tutelati contrattualmente, non è giusto ‘condannarli’ modificando il contratto collettivo nazionale. Essi rappresentato una risorsa per tutta la regione e non solo per le zone interne, poiché la prevenzione sulle condizioni idrogeologiche e montane, va a vantaggio di tutti. La colpa è del ritardo, da parte della Regione Campania, per la richiesta dei fondi FAS”.

Sulle politiche sociali: “Contesto le disposizioni per i fondi destinati alle politiche sociali. Pochi rispetto all’importanza che rappresentano i piani sociali di zona. Bisognava trovarli quei famosi 30 milioni di euro, per permettere alle fasce più deboli di avere finalmente una boccata d’ossigeno. E mi riferisco ai più poveri, alle famiglie a rischio, ai diversamente abili. Cancellato il reddito cittadino minimo, bisognava trovare una soluzione più idonea che manca letteralmente in questo maxi emendamento. Una comunità – ha concluso D’Amelio – si sviluppa non solo  sulle opere pubbliche e sull’imprenditoria, ma anche sugli investimenti nel sociale”.

Infine sulle trivellazioni: “C’è molta amarezza su questo punto perché nonostante le tante sollecitazioni da parte mia, espressione della volontà di decine di sindaci di quei territori, di imprenditori, di associazioni e di tantissimi cittadini che a tale scopo si sono organizzati in comitati che si battono per contro la decisione di scavare i pozzi petroliferi, questa proposta non è stata accolta e è rimasta esclusa dal maxi emendamento approvato quest’oggi. E’ inconcepibile che non si sia dato ascolto alla volontà unanime delle comunità irpine e sannite, né tantomeno alle valutazioni di impatto ambientale da parte di esperti (il riferimento è alla richiesta fatta all’Italmin Exploration per un pozzo esplorativo nel territorio del Comune di Gesualdo). Una totale mancanza di attenzione per la storia e la memoria di quei luoghi che rappresentano un’area di riconosciuto pregio paesaggistico – ambientale, di notevole importanza per le produzioni agricole su cui si basa l’economia dell’entroterra, nonché di notevole importanza per le biodiversità, oltre che per le peculiari caratteristiche idrogeologiche e sismo genetiche”.