Comunali Avellino – De Angelis (Pd): “Sbagliato annullare le Primarie”

Carmine De Angelis“Trovo interessante il grado di stupore di coloro che hanno sgranato gli occhi dinanzi ai numerosi candidati, che democraticamente e con convinzione, hanno ritenuto opportuno gareggiare alla corsa per la candidatura a Sindaco del centro sinistra ad Avellino; così come, mi meraviglio che si accusi, spesso e volentieri, i partiti di essere contenitori di oligarchie o ristretti ambiti decisionali. Sia l’una che l’altra convinzione colgono aspetti di fenomeni, ma non riescono a vedere la dimensione complessiva del problema”. Lo scrive in un lungo post sulla propria bacheca di facebook l’ex consigliere provinciale, da poco approdato nelle file del Pd, Carmine De Angelis.

“Il grado di partecipazione – spiega De Angelis – ad uno strumento democratico come le Primarie deve essere ben visto proprio perché è’ l’indice di un vivace dibattito interno al partito, di una feconda differenziazione; ma, al tempo stesso, tale inflazione partecipativa deve essere corroborata dal rafforzamento dei criteri di trasparenza e controllo, e dalla visibile e riconoscibile proposta di programma che ogni singolo candidato offre al corpo elettorale. Come dire tanta partecipazione alla selezione ha senso se i contenuti messi in campo dai candidati sono differenziati, se il messaggio e l’ideale progettuale, ai quali si chiedono adesione, siano alternativi. Lo strumento delle primarie, reso necessario a fronte di un sistema nazionale settario e “coptativo”, nasce proprio per questo: negli Stati Uniti le primarie di partito sono la cifra di distinzione delle numerose correnti presenti da molti anni, se non decenni, nei due grossi partiti. Si potrebbe dire che sono la palestra selettiva della classe dirigente e delle proposte in campo maturate in seno al partito. Quindi il termine ultimo di un processo maturato e sviluppato, non improvvisato.

E, forse, se si legge con la presunzione del “terzo escluso”, ovvero come osservatore che osserva, le recenti vicende delle Primarie di Avellino, allora possiamo notare che il caos prodottosi sia il fallimento sia di uno strumento democratico, che in Irpinia andava rafforzato e, magari, sottratto dai cavillosi giochi regolamentari interni, o dalle logiche di posizionamento; sia la fase conclusiva di una classe dirigente che nel corso degli anni non ha prodotto una reale offerta programmatica alternativa ai soliti schemi allocativi di potere”, conclude De Angelis.