Claudia Koll ad Avellino

foto chiesa cuore immacolato“Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l`anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.” (Lc 15,22-24)

E citando il versetto del Vangelo di Luca che inizia la testimonianza di fede di Claudia Koll sul sito della sua associazione onlus “Le opere del Padre”. “Dopo l’incontro con il Signore Gesù” – scrive la Koll – “la mia vita è cambiata. Dalle macerie della mia vita prostrata e sola ho gridato al Signore e Lui nella sua infinita bontà mi ha risposto: è venuto in aiuto e con il suo infinito amore ha curato le ferite dell’anima e perdonandomi con il Suo Santo Spirito mi ha ricreata, fatta nuova! La conversione è frutto del ritrovamento di questo Padre ricco di Misericordia”.

Da allora, Claudia Koll, si dedica con forza e passione al volontariato nei confronti dei disagiati e all’apostolato testimoniando agli altri la sua esperienza di fede. Ed è per questo che sarà ad Avellino domenica 21 aprile c.a. alle ore 18.00 presso la  Chiesa del Cuore Immacolato della Beata Vergine in via S. Francesco. I frati francescani le daranno assoluta libertà nella gestione dell’incontro, in cui i presenti potranno rivolgerle delle domande.

“Come Gesù mi ha riconciliata con il Padre per i meriti della Sua Passione, Morte e Resurrezione” – continua la Koll nella sua testimonianza –  “spingo chi si è smarrito a riconciliarsi con il Padre. Il messaggio della Divina Misericordia è un grande messaggio per l’umanità sofferente che ha perduto la pace. Con la preghiera, l’adorazione Eucaristica, la partecipazione alla Santa Messa e il sacramento della Riconciliazione, il Signore cura le nostre ferite e ci rimette in cammino. Dio non fa preferenze e non usa parzialità. L’amore incontrato nella sofferenza mi spinge ad andare verso chi soffre, per portare proprio quest’Amore, per consolare con la stessa consolazione con la quale sono stata consolata e per infondere fiducia in Dio e nella Sua Misericordia”.