Quell’abisso tra realtà e classe politica – Il commento
C’è un abisso che separa la triste vicenda del 35enne disoccupato di Sant’Angelo a Scala e il consumarsi delle dinamiche politiche irpine. Dinamiche, queste, che stanno trovando in questi giorni la loro ‘massima’ espressione nel ‘gallinaio’ che le cronache sono costrette, con non poco sforzo, a definire ‘dibattito politico’; il ‘confronto’ che dovrebbe preparare i cittadini di Avellino alla scelta dei propri amministratori.
La disoccupazione genera angoscia. Molto spesso spinge all’estremo chi dall’oggi al domani si ritrova senza un lavoro, con una famiglia sulle spalle, e in più è costretto ad assistere allo spettacolo di una classe politica tutta intenta ad elaborare sotterfugi, a tendere imboscate; una classe dirigente dedita a disporre ricorsi e a produrre controricorsi, in una logica di continua e improduttiva contrapposizione fine a sé stessa.
Sì, c’è una distanza siderale tra la gente normale e questa classe politica. E c’è un crescente senso di nausea in chi ogni giorno fa i conti con la drammatica realtà della crisi e con l’indegnità di una politica che non si occupa dei problemi, che non offre soluzioni. C’è un abisso tra la quotidianità e questa classe dirigente. Un abisso che uccide la speranza e genera disperazione. Fino alle estreme conseguenze.
Fonte: Il Sannio Quotidiano (Sandro Feola)