Pd, Santaniello: “I bersaniani sono attenti alla gestione più che ai programmi”

SANTANIELLORoberta Santaniello, la dirigente del Partito Democratico irpino, certamente non fa parte di quel gruppo che all’interno dei democrat sono stati definiti ‘giovani turchi’, anche se è decisa, ha le idee chiare, ha uno spirito combattente e soprattutto sfoggia intelligenza. La già candidata alla Camera alle scorse elezioni politiche non si definisce una rottamatrice, anche se il suo riferimento è Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze, infatti, ispira l’azione politica della dirigente politica originaria del Vallo di Lauro, che alle Primarie per la scelta dei parlamentari ha ottenuto ben oltre le due mila preferenze.

Come mai avete chiesto il commissariamento della Lengua?

“Guardi questo e’ un momento difficile per il Partito Democratico in cui è evidente la situazione di immobilismo in cui si trova la dirigenza locale. La gestione delle Primarie per le amministrative ha portato fuori tutte le contraddizioni di un gruppo di pseudo maggioranze che da anni, attraverso divisioni di posti utili, tenta di governare via Tagliamento. Ho l’impressione che le elezioni politiche non abbiano insegnato nulla a queste persone, che sono rimaste legate a vecchi schemi e vecchie procedure. È venuto fuori, infatti, che la segretaria investita dalla direzione provinciale di trovare un filo conduttore nell’organizzazione di una possibile coalizione di centrosinistra sia stata fino alla fine preda di ricatti, dove l’unica cosa che interessava era quale nome dovesse essere escluso. Non si è parlato di programmi, e così anche il suo ruolo e quello del presidente e’ stato sminuito. Tutto questo a valle di Primarie mal gestite e di assenza di linea politica che ci ha fatto perdere punti percentuali”.

Quali sono i veri problemi dentro il Pd irpino che hanno portato alle ultime prese di posizioni?

“L assenza di un gruppo dirigente che sia in grado di ascoltare la società. Ho l’impressione che la lezione di Movimento 5 stelle non sia stata capita. La gente e’ stanca dei soliti noti che non producono politica per questo territorio, la gente ha necessità di rappresentanza. Quello che si evince e’ una lentezza pari a quella di un elefante sotto ketamina, che produce ritardi e difficoltà immani. La società e’ veloce, il Pd no, e così non rappresenta più nulla”.

Quali sono le responsabilità di Lucio Fierro?

“Vorrei innanzitutto distinguere le responsabilità del gruppo dei bersaniani da quello delle persone. Il gruppo dei bersaniani e’ sempre stato troppo attento alla gestione piuttosto che ai problemi , gestioni di maggioranze o di opposizione. Lo hanno dimostrato ad esempio quando hanno richiesto le dimissioni del presidente e non della segretaria in merito alla questione di Avellino. Perché non hanno fatto dimettere il vicesegretario provinciale, che è in loro quota? Sono stati sempre attenti ad avere i piedi nelle istituzioni e poco attenti alle proposte programmatiche. Nelle ultime Primarie a causa loro ci ritroviamo non eletto il senatore De Luca. Il segretario regionale, d’altronde, risponde a loro in provincia di Avellino, e si è visto con le Primarie, accordi e posti in lista come da loro indicato. Quindi le colpe sono della troppa gestione e dei pochissimi programmi!”.

Chi è il candidato dei renziani alle Primarie ad Avellino?

“Noi voteremo le piattaforme programmatiche. Nelle prossime ore il nostro gruppo troverà una condivisione”.