Provincia, De Angelis e Rossi ricorrono alla Corte dei conti contro gli incarichi del Commissario Coppola
L’ex consigliere alla Provincia di Avellino, Carmine De Angelis, ha svuotato il sacco di Palazzo Caracciolo. Il docente di diritto pubblico ha convocato oggi pomeriggio i giornalisti, presso il Caffè letterario ad Avellino e ha raccontato, con documenti alla mano, come l’attuale commissario della Provincia, Raffaele Coppola, continui una gestione politica dell’Ente con consulenze esterne, incarichi, riordini di settori e promesse di anticipi di variazione di bilancio per progetti. Il costituzionalista, che di recente si è avvicinato al Partito Democratico e, principalmente, in qualità di referente di quella che potremmo chiamare Area del Ministro Barca, con cui era in costante dialogo sin dal 2011, eletto nel 2009 come con la coalizione di Sibilia, ha sempre assunto iniziative non ideologiche ma concrete. Già nel 2009 chiese di sforare il patto di Stabilità consentendo un grosso afflusso di investimento per la Provincia, e sempre lo stesso ha contrastato la gestione duale Udc- Pdl in Provincia, richiamandosi a concrete alternative progettuali che si sono poi rilevate fondate. Potremmo definirlo un Laooconte, così apostrofato in consiglio provinciale nel 2010 da esponenti della maggioranza, che ha tentato di fare politica sulle idee e non sulla lotta di potere. De Angelis facendo leva sulle sue capacità legislative e amministrative aveva in più occasioni sottolineato che la procedura della decadenza, messa in campo dal senatore Sibilia solo dopo l’accettazione di candidatura, sarebbe stata resa nulla con il conseguenziale scioglimento dell’Ente. E per questo ha voluto ripercorrere tutte le tappe che hanno portato alla nomina del Commissario straordinario, Raffaele Coppola. “Avevo consigliato in conferenza dei capigruppo, già nel mese di luglio del 2012, – ha spiegato – di avviare le procedure per la decadenza del Presidente Sibilia nei tempi e nelle forme che sono state eseguite dalla provincia di Salerno e Napoli , con le quali, a sua volta, avevo intrattenuto rapporti di consulenza su questo tema in quanto delegato Upi. Sibilia, invece, non avendo alcuna certezza sulla sua posizione e candidatura ha evitato di avviare tale procedura nei modi e tempi previsti, ovvero nell’ ottobre 2012. Ha costruito una procedura di decadenza che di corretto non aveva nulla, così come avevo sollevato sin dall’inizio inascoltato”. E da qui l’ex consigliere provinciale ha illustrato ai cronisti le ragioni della propria conferenza stampa, affiancato anche dall’ex consigliere provinciale Francescantonio Rossi. “Dopo lo scioglimento del Consiglio provinciale e la nomina del commissario straordinario – ha detto De Angelis – avevamo immaginato di ricorrere contro il provvedimento del capo dello Stato. Poi confrontandoci anche con dei legali, abbiamo convenuto per motivi di opportunità politica che il percorso sarebbe stato tortuoso anche perché l’eventuale giudizio sarebbe passato anche al vaglio della Corte Costituzionale. E quindi abbiamo convenuto che la strada da seguire sarebbe stata quella di mettere in discussione l’azione del Commissario, il quale non con la sua funzione e i suoi atti successivi non risponde ai criteri di terzietà, ordinarietà economicità della spesa pubblica. Infatti più che di ordinaria amministrazione ci troviamo ad un’ordinaria azione politica. Lo dimostra il fatto che ha nominato gli stessi collaboratosi che aveva il Presidente Sibilia, ovvero il capo di gabinetto, il portavoce e il segretario generale. Quest’ultimo, in barba all’economicità della spesa pubblica, svolge anche la funzione di direttore generale. E con l’ultima delibera con cui si è proceduto al riordino degli uffici, le funzioni di segretario e direttore generale sono accorpate sotto la guida di una sola persona”. Il docente universitario ha fatto le pulci esaminando accuratamente l’intera gestione commissariale con delibera alla mano ed ecco che cosa emerge. “E’ stato affidato un incarico esterno, nonostante l’Ente può spendere solo in dodicesimi essendo il bilancio non ancora approvato, e in più si parla di razionalizzazione e contenimento della spesa nell’ultima legge di stabilità. Si tratta di un incarico professionale di 98 mila euro, che dovrà supportare l’attività del commissario fino al 30 giugno. con un altro bando relativo al supporto all’ufficio di Gabinetto, ancora in barba alla spending review, si e’ arrivato al comico: sull’albo pretorio online è stato inserito il giorno prima il decreto di nomina , il giorno dopo il bando di selezione. Infine, assurde promesse di investimento, che si formalizzano fuori da ogni logica di ordinaria amministrazione e contenimento della spesa. La provincia non avendo il bilancio ancora approvato, ha fatto una delibera con la quale dice di impegnarsi ad appostare 300 mila euro sul prossimo bilancio. Questa allora – si chiede De Angelis – è ordinaria amministrazione o gestione politica?”
L’azione da intraprendere è quella di rivolgersi alla magistratura contabile. Così De Angelis e l’ex collega Francescantonio Rossi presenteranno un esposto alla Corte dei Conti che valuti se le nomine del commissario rientrino all’interno della gestione commissariale, all’interno dei vincoli della spesa di bilancio, dentro i paletti imposti dalla spending review, della la legge di stabilità in materia di personale, incarichi esterni e spese sulle funzioni.
“Andremo avanti – hanno aggiunto all’unisono i due ex consiglieri provinciali – al di la del nostro ruolo, visto che non siamo più in carica come consiglieri. La Provincia è stata svuotata degli organi di controllo e di rappresentanza democratica, e si è affidata la guida al solito cerchio ristretto che gestiva anche precedentemente l’Ente. E’ doveroso da parte nostra garantire all’Ente la gestione da parte di un organo terzo, anche perché non si sa se ci saranno o meno le elezioni provinciali. L’Ente in questo periodo di vacatio deve mantenere una posizione di terzietà”. De Angelis coglie l’occasione anche per sottolineare gli errori politici commessi durante la gestione Sibilia. “Si doveva sforare il patto di stabilità, ma il senatore non lo ha fatto perché sapeva che le conseguenze erano che non poteva essere più ricandidato al Senato. Tali risorse potevano servire a dare ossigeno alla nostra provincia e non sono state elargite per ambizioni personali del Presidente, che rischiava di non essere ricandidato”. Intanto l’orizzonte di De Angelis è il centrosinistra e il Partito Democratico. “Lo spazio a cui guardo è il Pd e al progetto politico del ministro Barca. In Irpinia il Pd va ricostruito, dobbiamo uscire dalla logica per cui giochiamo a farci del male. E’ difficile realizzare un’idea di partito come condivisione di scelte se la logica che coagula e’ quella delle posizioni personali. Occorre realizzare, invece, quel movimento culturale e programmatico che si confronti, ma non si scontri”. Sulle primarie ha concluso la conferenza stampa: “Le Primarie sono uno strumento previsto dallo statuto nazionale del Pd, ed e’ ridicolo metterle in discussione. Volerle annullare significa annullare il Pd”.