Comunali Avellino – Si consolida l’asse Sibilia-De Mita-Galasso, Volino prende quota

corso-vittorio-emanuele-avellinoSe Atene piange Sparta certo non ride. Le Comunali di Avellino continuano ad aprire falle all’interno di partiti e partitini. Da una parte il Pd si dimena tra stop e frenate all’improvviso. Accelera ma poi è costretto a decelerare per le diatribe interne e per una guida non da tutti riconosciuta. Un vuoto che, come si sa, si è aperto all’indomani di quelle primarie non gradite, non riconosciute. Le stesse che hanno portato proprio un pezzo da novanta in città a dire: ora basta. Il peso di mister voti ad Avellino si farà sentire, eccome. Giuseppe Galasso – vuoi o non vuoi – ha comunque i suoi consensi. E non sono pochi. Se a questo si aggiunge che con ogni probabilità lo stesso Galasso risponderà picche anche a D’Agostino (Scelta civica) se dovesse appoggiare il candidato del Pd (come sarà), le somme sono presto fatte. E se all’inizio sembrava che i montiani potessero restare immuni da spaccature oggi anche Scelta civica è costretta a racimolare cocci. Lo stesso vale per l’Udc dove i malumori regnano sovrani. Ad oggi – nonostante il deus ex machina resti Ciriaco De Mita e senza l’assenso del leader maximo non si muove foglia – il non ci sto c’è. Anche se nessuno pensa minimamente di proferire parola, qualche mormorio di troppo rispetto al percorso individuato per la quadratura del cerchio su alleanze, programmi e candidato, è più che palpabile.
Dall’altra c’è il Popolo della Libertà dove la leadership c’è e si fa sentire. Cosimo Sibilia – come ha anticipato a Il Sannio Quotidiano nella edizione di quattro giorni fa – continua a lavorare sul fronte della convergenza. Subito dopo le primarie il Pdl sarà in grado di sciogliere la riserva. Aspetterà con ogni probabilità le mosse dell’avversario perché è convinto che questa volta potrebbe avere un vero asso nella manica. L’alleanza con l’Udc, i partiti satelliti – a patto che non pongano pregiudiziali – e con pezzi della società civile potrebbe essere vincente. Ma se il patto Sibilia-De Mita-Galasso dovesse sigillarsi a questo punto Giovanni D’Ercole (sul cui nome l’Udc ha posto il veto perché troppo Pdl) giocherà la partita sostenuto dalle sue due liste civiche e da qualche movimento o partito che proprio non vede di buon occhio l’alleanza con i Centristi e non solo. D’Ercole cosà farà? Potrebbero uscire dal cilindro sorprese dell’ultimora?
E cosa farà la lista facente capo al deputato regionale Sergio Nappi? I suoi uomini scenderanno in campo sotto il simbolo ‘Avellino capoluogo’. La linea maestra è sicuramente il Popolo della Libertà a patto che però mantenga la leadership. Per intenderci, a patto che sia il Popolo della Libertà ad indicare il portatore delle istanze cittadine altrimenti si deciderà di dare il proprio sostegno ma in modo diverso ma sempre nell’ambito del centrodestra.
Fatto sta che il dialogo resta aperto con D’Ercole junior che ha dimostrato grinta e risoluzione quando si è trattato di dare risposte alla città anche nelle vesti di opposizione però questo sembra non bastare. Alla fine Giovanni D’Ercole, definito dallo stesso Sibilia il candidato naturale, riuscirà a trarre a sé il consenso della candidatura in quota Pdl – Udc? Appare assai improbabile.
Ma se non sarà Giovanni D’Ercole quale sarà l’identikit del candidato che potrà meglio interpretare le esigenze dell’asse Sibilia-De Mita – Galasso? Chi sarà l’uomo della società civile moderato? Potrebbe essere l’avvocato, già presidente dell’Ordine degli avvocati di Avellino, Edoardo Volino?

 Fonte Il Sannio Quotidiano edizione Irpina – Edizione Sannio – Edizione Molise, di Teresa Lombardo