Comunali – Avellino capoluogo, De Pascale all’attacco dei politicanti di turno

de pascale

Era inevitabile che la battaglia pro capoluogo portasse alla costituzione poi di un’associazione, al di là se ci sia di mezzo la voglia di visibilità, di sedie o poltrone. Ma non è il caso di De Pascale e company che hanno dimostrato di tenere alla propria città e hanno combattuto organizzandosi autonomamente affinché Avellino, città simbolo di un tempo, non venisse  derubata. Come già anticipato da Il Sannio Quotidiano si tratta di un Comitato che nasce comunque in occasione dell’appuntamento targato Comunali. Ha un proprio candidato sindaco, Ciro D’Argenio, ed è al lavoro per la elaborazione della propria lista. Ma alla fine si tratterà solo di una mera provocazione oppure i promotori andranno avanti e scenderanno davvero nell’arena politica? Appare probabilmente più percorribile la prima ipotesi. Ma se dovesse essere così a chi daranno il proprio sostegno? Al momento ogni risposta è prematura.  “Noi siamo fatalisti e romantici, crediamo nel colpo di fulmine. Tuttavia pratici e realisti; nessun sentimento è eterno. La nostra forza è amore, passione. Adesso possiamo esprimere il meglio di noi stessi. Spendiamoci per una giusta causa. La vita è fatta di stagioni. Le stagioni sono profumi, luci, ombre, colori… Per Avellino e per l’Irpinia uniti si vince”.  E’ liet motiv che anima il Comitato civico Avellino capoluogo con Roberto De Pascale (imprenditore); Ciro D’Argenio (pensionato); Nicola Rauseo (consulente del lavoro); Giovanni Ventre (consulente turistico); Fabio Liberale (architetto); Giovanni Simbolo (promotore finanziario); Renato D’Argenio (commerciante) che ieri mattina si sono ritrovati allo stesso tavolo nel circolo della Stampa nel cuore della città. Apre le danze proprio il combattivo De Pascale le cui parole non possono non irritare i destinatari. Comincia soft per poi cacciare l’asso avvelenato dalla manica. “Oggi è il giorno del battesimo. Stiamo andando avanti a piccoli passi. Il nostro non è un partito ma un atto d’amore per la città. Scendiamo in campo come cittadini. Faremo da insegnanti di sostegno ai politici. Del resto è quello che già abbiamo fatto per difendere il nostro capoluogo dallo scippo. La questione non è terminata perché il decreto è ancora lì all’interno della spending review. Bisogna vigilare affinché non diventi legge. Lotteremo per lo status burocratico e per restituire ad Avellino la centralità di un ruolo che oggi ha perso. Ci troviamo dinanzi ad una città devastata. Noi saremo i volontari della politica. Non abbiamo alcuna velleità né tantomeno siamo in cerca di poltrone. Non ne abbiamo bisogno, sicuramente saremo da pungolo agli amministratori che verranno per evitare di assistere ad altri disastri”. D’Argenio il sindaco prescelto: “La mia candidatura è solo una provocazione. Né più né meno. Noi saremo la coscienza critica di questa città che brancola nel buio da 50 anni. E’ necessario riprendere le fila del dialogo e della partecipazione”. Le questioni snocciolate hanno un solo ed unico comune denominatore: rimboccarsi le maniche per la rinascita di Avellino. “La nostra è una città allo sbando. Il dato è sotto gli occhi di tutti. Non c’è alcuna guida. I Consigli comunali sono vuoti e privi del ruolo di organo sovrano. Tutto è già deciso e impacchettato”. Affondi che trovano d’accordo tutti, nessuno escluso: De Pascale, D’Argenio, Rauseo, Ventre, Liberale e Renato D’Argenio. Quest’ultimo propone agli amministratori che verranno “un assessore al Commercio che provenga dal mondo imprenditoriale per meglio interpretare esigenze e rispondere ai bisogni”.

Fonte Il Sannio Quotidiano – Edizione Irpina – Edizione Sannio – Edizione Molise di Teresa Lombardo