Intervista a D’Agostino (Scelta Civica): “Alle comunali confermeremo la nostra linea di autonomia”

foto_angelo_antonio_d'agostinoIl parlamentare di Scelta Civica, Angelo D’Agostino, conferma la linea autonomista del proprio movimento anche alle prossime elezioni amministrative: dialogo con tutti ma niente intese.

Scelta Civica che farà alle amministrative al Comune di Avellino?

“Faremo esattamente ciò che avevamo annunciato durante la campagna elettorale delle scorse politiche: ci presenteremo con un nostro programma, un nostro candidato sindaco, una nostra lista”.

Il pendolo delle alleanze tra Pd e Pdl dove eventualmente penderà?

“Noi non poniamo pregiudiziali e non abbiamo pregiudizi verso alcuno. Abbiamo una nostra idea di come si debba stare in politica, e dunque anche nel governo degli enti locali, per cui non ci sottraiamo al confronto con gli altri partiti, tutti i partiti in campo. Ci mancherebbe che non alimentassimo tutto quanto può essere utile alla dialettica democratica finalizzata all’analisi dei problemi e delle risposte possibili ai problemi. Confrontarsi, però, non significa necessariamente allearsi. Ripeto: abbiamo fatto una scelta di autonomia per le prossime amministrative e allo stato non ci sono novità che possano indurci a cambiare idea”.

La presenza dell’ex sindaco Galasso rappresenta un peso o un’opportunità?

“Il dottor Galasso ha una sua dignità personale e politica che va rispettata. Egli rappresenta certamente una risorsa importante. Prima delle elezioni politiche ha aderito a Scelta Civica ed ha offerto un contributo concreto alla nostra lista. Dal momento che ha accettato le regole della nostra formazione politica, in nessun modo potrebbe essere un peso. Tutt’altro”.

Che tipo di collaborazione è stata avviata in Irpinia con l’Udc?

“L’ho detto prima: noi discutiamo con l’Udc come con tutti gli altri partiti in campo. La nostra ambizione è costruire il massimo di civiltà nei rapporti politici, però fuori dai riti della vecchia politica e alla luce del sole. La gente non ne può più dei giochini politici che sortiscono tutti gli effetti fuor che quello di dare risposte ai tanti, troppi problemi che frenano lo sviluppo e generano disoccupazione”.

Nei Comuni della provincia chiamati al voto che tipo di alleanze si prediligeranno?

“Come per Avellino, noi preferiamo aggregare liste civiche intorno ad un progetto di concretezza della politica negli enti locali. I Comuni hanno oggi il freno dei vincoli del Patto di stabilità; ma attenzione a ritenere che le amministrazioni periferiche non funzionano soltanto perché in questa fase non possono spendere. C’è la necessità di correggere certe storture e certi abusi della burocrazia, ad esempio. Ma serve soprattutto cambiare mentalità nella gestione della cosa pubblica: solo abbandonando le pratiche clientelari, offrendo servizi pubblici dignitosi e gestendo oculatamente le risorse comunali, i cittadini vengono educati al sentimento del bene comune e partecipano al raggiungimento del bene comune. La vera rivoluzione che bisogna attuare è questa. Ed è chiaro che ciò è possibile se si cambia mentalità, che significa – appunto – stare e fare in politica in modo radicalmente diverso da come si è stati fino ad ora”.