Comunali Avellino, Nappi: “In campo con un nostro candidato sindaco”

nappiSergio Nappi, il consigliere regionale del gruppo federato Caldoro, è uomo di trincea. Vive la politica con grande passione e non rinuncia mai alla partecipazione, ad ogni livello. Come è ovvio sarà in campo alle prossime elezioni amministrative, sia nei comuni della provincia chiamati al voto che nella città capoluogo. La formula per vincere anche le comunali ad Avellino per Nappi è quella suggerita più volte dal Governatore della regione Stefano Caldoro: unire moderati e riformisti.

Consigliere Nappi sosterrà il centrodestra alle comunali ad Avellino?  

“Leggo di contatti al vertice di Pdl e Udc ad Avellino per il prossimo candidato sindaco. Difficile in queste condizioni garantire il sostegno al centrodestra, saremo allora in campo con una nostra lista e un nostro candidato sindaco”

Romperà l’alleanza di centrodestra?

“Posto che i confronti verticistici di questi giorni non sono stati suffragati e supportati da un’indicazione chiara del partito e dei movimenti che intendono sostenere il Pdl, non possiamo che fare l’augurio di buon lavoro al senatore Cosimo Sibilia che ancora una volta ha ritenuto di non coinvolgere nessuno in questa cavalcata solitaria. E visto che sostiene la necessità che il candidato sindaco sia scelto tra nomi indicati dal Pdl mi auguro che queste parole non siano solo una dichiarazione di intenti ma anche espressione di una reale convinzione che si tramuti in fatto concreto con una candidatura veramente alternativa al potere clientelare e demitiano che ha gestito in questi anni. Me lo auguro anche per una successiva eventuale convergenza”.

E allora che farà?

“Il mio pallino è sempre quello di unire moderati e riformisti secondo lo schema del gruppo Caldoro. Il dialogo per questo è aperto con tutti. L’obiettivo è quello di organizzare, uomini e idee, capaci di rilanciare Avellino facendone un vero capoluogo di provincia”.

Il Pdl, secondo Nappi, quale sforzo dovrebbe compiere?

“Resto della convinzione che occorra lavorare per fare del Pdl un grande partito di centrodestra realmente aperto e democratico. Quello che oggi non è, essendo verticistico ed estremamente legato alla figura del suo leader indiscusso Silvio Berlusconi”.