Basket, Bologna batte Avellino 94 a78

bologna--473x264Oknoplast Bologna batte Sidigas Avellino 94-78 (25-19, 53-26, 70-60) nel recupero della 20/a giornata del campionato di basket.

Oknoplast: Poeta 15, Hasbrouck 21, Gaddefors 12, Smith 15, Gigli 10, Moraschini ne, Rocca 7, Parzenski, Imbro’ 3, Pullen 7, Luppi ne, Fontecchio 4. All.: Bechi.

Sidigas: Lakovic 2, Dean 19, Dragovic 10, Richardson 10, Biligha 8, Brown 12, Spinelli 11, Hunter 6, Tammaro ne, Granata ne, Crow ne, Riccio ne. All.: Pancotto.

Arbitri: Cicoria, Sardella, Terreni.

Note – Tiri liberi: Bologna 15/20, Avellino 17/22. Tiri da tre: Bologna 9/20, Avellino 9/27. Rimbalzi: Bologna 37, Avellino 32. Nessuno uscito per 5 falli. Spettatori: 7.822.

Facendo e disfacendo la propria tela nemmeno fosse Penelope, Bologna vince il recupero con Avellino e rida’ un po’ di dignita’ alla magra classifica di quest’anno pieno di affanni. E anche quella che sembrava una partita tranquilla, la Virtus ha trovato il modo di complicarsela, pur riacciuffando in fretta la via per riprenderla saldamente in mano: +27 all’intervallo contro un avversario in ciabatte, l’Oknoplast ha subito la rimonta di Avellino, risalita fino a -4, ma gli irpini, che venivano da cinque vittoria di fila, hanno finito per pagare lo sforzo in un finale giocato con il fiatone e mai in discussione.

A guidare la migliore Virtus della stagione nei primi due quarti e’ la verve di Poeta (5/11, 4 assist), bravo a imbeccare l’ex indiavolato Gaddefors (4/5), il redivivo Smith (6/12) e anche il baby Fontecchio. Pancotto, incassato il primo break (31-21 al 15′) si affidava a Lakovic (a sedere nell’intera ripresa), ricavandone pero’ solo disastri e un’imbarcata clamorosa, frutto di un conclusivo 22-3 che valeva il 53-26 della pausa. Negli spogliatoi Avellino trovava chissa’ dove la forza per riaprire la partita: ne nasceva il pazzesco 21-0 in tre minuti capace di riportare la Sidigas a contatto.

Addirittura al -4 (64-60, 28′), grazie a Dean (7/14, 10 rimbalzi) e Spinelli (4/7) che forse, pero’, rimpiangera’ di aver rinunciato, libero, al tiro del -1. Da quella palla persa, infatti, l’inerzia cambiava nuovamente padrone: Bechi sceglieva in punta il duo Usa Pullen-Hasbrouck e da quest’ultimo (7/11, il migliore) trovava la nuova sgasata, quella dell’allungo decisivo. E nel finale per il neo coach bianconero sono arrivati anche i primi cori della curva.