Santaniello e company: “Basta liturgie”

f1 b - Roberta Santaniello (2)Richiami all’indirizzo della direzione provinciale del Pd. Nel mirino Lengua e De Blasio. Considerazioni critiche ma che non intendono spaccare. Tutt’altro. Ripartire dagli errori per costruire qualcosa di positivo. Questa mattina al Circolo della stampa Irpinia Libera per Renzi, l’Altra Irpinia, In Loco Motivi, Sole, Welfare e Lavoro. Tra gli invitati si notano il consigliere regionale Rosa D’Amelio,  Rosanna Repole, Gerardo Adiglietti, Nando Romano.

Comincia Roberta Santaniello: “Siamo un gruppo di ragazzi che all’indomani delle Politiche ha tracciato il bilancio. Sinceramente nessuno di noi si aspettava questo risultato. E’ stato l’elemento di vera sconfitta del Pd. Ritengo che sia dovuto anche all’autoreferenzialità che ci ha penalizzato; sarebbe stato meglio portare in piazza le contraddizioni”.
Un modo per dire: “Quello che dovremmo imparare dal Movimento a Cinque Stelle è proprio la campagna di ascolto, territorio per territorio, perché i grillini hanno compreso che il vero rinnovamento parte stando in mezzo alla società.  Avremmo voluto che la direzione provinciale fosse aperta all’ascolto già all’indomani del risultato elettorale. Ma così non è stato”.

“Siamo convinti – continua il dirigente Pd – della necessità delle primarie ma farle sulla scia delle parlamentarie sarebbe una follia. Dovranno essere aperte a tutti, alla società civile, con regole precise”.

E ancora gli interventi di Daniele Acerra ‘L’Altra Irpinia’, di Pellegrino Palmieri consigliere comunale di Avella,  Franco Iovine, Rosa D’Amelio deputato regionale che invita alla “Sobrietà; umiltà, concretezza; riduzione del numero dei parlamentari e legge elettorale. Abbiamo bisogno di testimonianze, di recuperare i giovani. Non giochiamo sulle primarie ad Avellino città”.

E’ la volta poi di Gerardo Adiglietti che lancia bordate anche all’indirizzo di Giancarlo Giordano.   E sottolinea: “Si è rotto un equilibrio”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Rosanna Repole: “Mi sento solidale con De Luca che avrebbe dovuto avere un trattamento di tutela proprio perché vincitore delle primarie con 5500 voti. Ora però bisogna lavorare per far fare un passo in avanti al partito. Mi sento di dire: spazio ai giovani”.

Nando Romano:  “Non condivido il titolo dell’incontro ‘Un altro Pd è possibile’. Sono critico rispetto a quello che sta succedendo in città. Non servono questi pseudo intellettuali che continuano a mettere la cappa sulla città. Serve poco mettere 4 o 5 firme a chi siede tra i banchi del Consiglio e spara a zero”.

 

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