Camorra, blitz contro clan Amato – Pagano, arresti in Irpinia

arresto carabinieri

Operazione anticamorra dei carabinieri contro il clan Amato di Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta: eseguiti stamani 41 arresti tra le province di Caserta, Crotone, Avellino, Lecce, Benevento e Salerno. Numerose  le accuse mosse dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, tra queste figurano il tentato omicidio, l’estorsione, il danneggiamento, incendi dolosi, usura, falsità  ideologica e materiale, l’illecita concorrenza, la truffa allo Stato e, infine, il  porto illecito di armi ed esplosivi.

Tra gli altri, la Squadra mobile della Questura di Napoli ha ammanettato Carmine Cerrato, detto Taekwondo, elemento di spicco del clan Amato-Pagano, finora latitante, cognato del boss Cesare Pagano. Era ricercato per associazione a delinquere di stampo camorristico. L’uomo era  in un appartamento a Mugnano di Napoli in compagnia della famiglia.

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Trapelano nuovi dettagli sull’operazione anticamorra ancora in corso: le 41 persone finite al centro dell’indagine avrebbero partecipato ad un’organizzazione per delinquere di stampo mafioso che ha commesso negli ultimi anni vari reati come due tentati omicidi, estorsioni, danneggiamenti, incendi dolosi, violenza e minaccia e poi usura, falsità  ideologica e materiale, favoreggiamento personale, illecita concorrenza con violenza e minaccia, truffa ai monopoli dello Stato, riciclaggio, ricettazione e detenzione e porto illecito di armi ed esplosivi. L’intento finale, ovviamente, era quello di arricchire il clan.

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Tra i 41 destinatari delle ordinanze notificate oggi ad altrettanti presunti affiliati al clan Amato c’è anche Rosa Amato, 27 anni, nipote del capoclan Salvatore Amato (figlia di un fratello): è ritenuta dagli investigatori un elemento di vertice nell’ambito del clan. La donna era stata già  arrestata nel 2010, assieme alla convivente del capoclan, e da pochi mesi libera con obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria.

Complessivamente sono nove le donne a cui i carabinieri hanno notificato i provvedimenti. Nel corso delle indagini sono stati anche sequestrati due fucili, una bomba a mano e numerose munizioni di vario calibro. Sei provvedimenti sono stati notificati in carcere a persone già’ detenute.

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In carcere anche l’ex consigliere comunale Francesco Cecere, arrestato nel 2011 per voto scambio in cambio informazioni ai Casalesi sugli appalti comunali, ma assolto da questa accusa dal gup Andrea Ronza.