Amu, i dipendenti: “Amministrazione assente”
E’ lo sciopero nazionale dei trasporti a dare nuovo slancio alla protesta dei dipendenti dell’Amu, la società del trasporto pubblico locale di Ariano Irpino. Ieri mattina, i lavoratori dell’azienda di mobilità ufitana hanno incrociato le braccia, garantendo, tuttavia, i servizi essenziali e scolastici alla cittadinanza. Il personale Amu si è riunito nella piazza del municipio del Tricolle, attendendo risposte dal Cda dell’azienda e dall’amministrazione comunale. Attesa vana. A fare rumore, ieri mattina, non la protesta pacifica e ordinata dei lavoratori ma l’assenza delle istituzioni. “L’amministrazione ha gli occhi bendati, non c’è la volontà di risolvere la situazione. Con un’azienda che versa in una condizione drammatica, sull’orlo del fallimento, sembra soltanto una presa in giro convocare il consiglio monotematico sull’Amu il 22 aprile prossimo. Quanto tempo dobbiamo ancora aspettare? Non abbiamo più liquidità. Siamo fortemente preoccupati per l’azienda, per il nostro lavoro e per le nostre famiglie. Questa amministrazione sta dimostrando disprezzo per l’azienda e per la cittadinanza, che non può usufruire di un servizio adeguato ed efficiente. Non è stato fatto alcun tentativo per evitare lo sciopero. Noi andremo avanti, stiamo programmando altre azioni di protesta da porre in essere al più presto”, così i lavoratori dell’azienda del trasporto pubblico in piazza Plebiscito. Dunque, non sarebbe cambiato nulla rispetto ad un paio di settimane fa, quando i dipendenti avevano convocato un’assemblea con alcuni consiglieri comunali per investirli, nuovamente, della soluzione della vertenza Amu. In quell’occasione era stata prospettata un’idea per evitare il completo disastro della società comunale: la gestione in house dei parcheggi a raso e coperti avrebbe potuto portare nelle casse dell’Amu una certa liquidità, necessaria a far fronte ai numerosi debiti nei confronti dei fornitori. I dipendenti rimarcavano come una proposta fattibile fosse a portata di mano per risolvere la crisi e come, inspiegabilmente, tale ipotesi fosse, in apparenza caldeggiata da più parti, ma poi puntualmente accantonata. Dal punto di vista dei lavoratori, dunque, l’amministrazione comunale starebbe negando la classica boccata d’ossigeno.(Flavia Squarcio- fonte Il Sannio Quotidiano- edizione Irpinia)