Comunali Avellino, scende in campo Giancarlo Giordano

giordano giancarloGiancarlo Giordano, coordinatore provinciale di Sinistra ecologia e libertà e appena eletto parlamentare, gioca al rialzo. L’inquilino di Palazzo Montecitorio, oggi, si è presentato alla stampa per spiegare la sua discesa in campo ad Avellino, come candidato sindaco. L’annuncio è di quelli shock per il centrosinistra irpino, che sembrava avesse trovato la quadra alla vigilia dell’appena concluso appuntamento elettorale delle politiche. Del resto Giordano è stato uno dei promotori di quel “Centrosinistra Alternativo” che si presentò alle amministrative del 2009 di comune e provincia non alleato del Partito democratico. Un giudizio critico che Sel ha mantenuto con coerenza, anche quando subito dopo il voto amministrativo, il candidato a sindaco che espresse Antonio Gengaro, decise di accettare la proposta dell’allora primo cittadino Galasso di essere eletto presidente del consiglio comunale. Giordano, invece, ha continuato a pensare che in città fosse necessario un forte rinnovamento di uomini, idee e metodi. Una opinione che non ha mai ritrattato, anzi che ha ribadito anche in occasione delle Primarie, quando tenne una conferenza stampa congiunta tra i segretari provinciali e regionali di Pd e Sel per invitare i propri elettori a sostenere Pier Luigi  Bersani, come candidato alla premiership del centrosinistra, al ballottaggio delle Primarie. Un filo conduttore tra pensiero ed azione che ha determinato la decisione di Giordano, che appare diretto a mettere, ulteriormente, nell’angolo il Pd avellinese orfano dei due maggiori riferimenti Galasso e De Luca. Il primo come è noto ha abbandonato il partito, il secondo, dopo la mancata elezione al Senato, sembra in attesa di ricevere un incarico nazionale. Questo mentre i circoli cittadini dei democratici non sembrano trovare una sintesi programmatica e politica, e si muovono nella rispettiva convinzione di dettarsi la linea a vicenda a partire dal regolamento delle Primarie per la scelta del candidato a sindaco. Ad incentivare la discesa in campo del parlamentare di Sel è stato anche il clima di forte indecisione – sul da farsi – che domina la dirigenza del maggiore partito del centrosinistra. Nel marasma dei democrat, Giordano è passato alla sostanza annunciando la propria decisione presso i locali del circolo della stampa, ad Avellino. “Sono qui senza simboli e ho deciso di fare l’esatto contrario di quello che ha provato a fare Galasso: lui voleva utilizzare il suo ruolo amministrativo per andare a Roma, io da Roma sono disponibile a tornare ad Avellino. Questa città ha bisogno di cura ed il mio è un gesto di sacrificio per offrire al centro sinistra una via per corrispondere veramente all’ansia di cambiamento che pervade questa città costretta nelle macerie”. E ha aggiunto: “E’ un gesto pesante ma noi non possiamo stare ai giochi e giochetti del Pd, ai riti stanchi ai quali stiamo assistendo perchè questo è il tempo della scelte definite e chi non lo capisce verrà spazzato via. E’ un gesto per costruire non per distruggere. Ma evidentemente per costruire a volte ci vuole una scossa”. Il deputato ha voluto lanciare il “macigno” nello stagno di via Tagliamento, dove domani è in programma una riunione della direzione provinciale presieduta dalla segretaria Caterina Lengua. Tocca alla dirigenza provinciale del partito di Bersani provare ad indicare una strada, oppure nell’assenza di proposte, altro non resta che convergere proprio sul nome di Giordano.