Comunali Avellino, nel fine settimana si potranno sciogliere i nodi

corso-vittorio-emanuele-avellinoUn marasma infinito coinvolge tutti nessuno escluso: centrosinistra, centrodestra, centro e movimenti civici continuano nelle riunioni-scontro ma la quadratura del cerchio non è ancora giunta a destinazione. Lo stesso vale per i criteri che dovranno portare alla individuazione dei candidati sindaci. In base a quale modalità sarà deciso il portatore delle istanze?
Fatto sta che in casa centrodestra resta un atteggiamento attendista di chi si è autocandidato, di chi ha già costruito la lista civica, la seconda lista è in corso d’opera ma aspetta – come è giusto che sia – risposte dai vertici del partito di riferimento, nel caso specifico dal numero uno provinciale del Popolo della Libertà, Cosimo Sibilia. La incoronazione o meno potrebbe giungere a fine settimana. Previsto un incontro chiarificatore.
Ad ogni modo, se Giovanni D’Ercole non dovesse essere individuato come aspirante primo cittadino degli azzurri andrà avanti comunque senza il Pdl, come tra l’altro già più volte sottolineato nelle segrete stanze e a mezzo stampa. Sul tavolo diversi i nomi che si contrappongono ad oggi all’ex capogruppo Pdl a Piazza del Popolo. In pole e non è una novità, il notaio D’Amore ma non è il solo. Chi riuscirà a mettere d’accordo un po’ tutte le anime?
Sul fronte Pd, al di là dei vertici e contro vertici, la fumata bianca non è ancora arrivata. I malumori regnano sovrani. Un dato però è certo. “Stiamo cercando di lavorare come gruppo dirigente per la costruzione dell’alleanza. Abbiamo avuto incontri con i dirigenti delle forze di centrosinistra (Rivoluzione Civile, Italia dei Valori, Comunisti Italiani…) ed è emersa la disponibilità a costruire un percorso insieme per intercettare la voglia di cambiamento e di buona politica”.
Sono le parole del vice segretario provinciale in quota Partito democratico, Francesco Todisco.
“Vogliamo convergere su proposte programmatiche, solo in seconda battura definiremo la candidatura a sindaco. Siamo aperti al confronto anche sui criteri di individuazione. Fra i tanti non è escluso quello delle Primarie. Abbiamo apprezzato il lavoro dei cinque Circoli che sarà sottoposto, nel caso in cui dovesse prevalere questo metodo, al vaglio dei nostri alleati”.
Un documento che ad oggi resta solo una bozza, però già ha fatto discutere chi è riuscito a sbirciare dal buco della serratura. All’interno vari punti. Quello che ha fatto sicuramente storcere il naso a qualcuno, o meglio a più di uno, è proprio il punto in cui si legge chiaramente una postilla targata incandidabilità per chi dovesse avere parenti o affini nel Comune di Avellino o nelle Società partecipate proprio della casa comunale di Palazzo di città. Una norma che se dovesse avere semaforo verde automaticamente metterebbe i paletti del ‘no’ all’avvocato Leonida Gabrieli il cui fratello risulta essere componente dell’Acs. Ma non è il solo aspirante dei democratici: c’è anche Antonio Gengaro ex presidente del Consiglio nonché già assessore nelle passate legislature comunali; Gianluca Festa che ha anticipato i tempi con il movimento ‘Davvero’. Ma alla fine l’ex componente verde della Giunta Galasso andrà avanti autonomamente oppure confluirà nel suo partito di origine, il Pd, e cercherà l’investitura da via Tagliamento?
E l’Udc cosa farà, candiderà Maurizio Petracca oppure deciderà di convergere con il Pdl considerato il “rapporto di stima, rispetto e collaborazione reciproca” che lo ha visto protagonista nel mandato Sibilia?
Altra incognita riguarda i montiani. Ad oggi il nome che continua a tener banco è quello del prof. Cicalese già presidente della Commissione Sanità al Comune di Avellino.
Sul tappeto restano le incognite e soprattutto una frammentazione di gruppi partitici che comunque dovranno fare i conti con i grillini che però non spaventerebbero gli avversari più di tanto.

Fonte Il Sannio quotidiano edizione Irpinia, servizio di Teresa Lombardo