Ariano, Giorgione. Santoro: “Ecco perché si è bloccata la procedura”

complesso Giorgione-Ariano Irpino-Sul piatto, un progetto per il complesso alberghiero Giorgione e un gruppo di imprenditori e professionisti pronti ad investire. Almeno secondo quanto riferito dal consigliere di maggioranza Pasqualino Santoro, capogruppo di ‘Liberi e forti’. Il problema, tanto per cambiare, sarebbe la politica arianese. Secondo Santoro, sarebbero le beghe di palazzo, gli scontri tra maggioranza e opposizione, un certo stallo tipicamente arianese  e probabilmente l’eccessiva instabilità della compagine di governo cittadino a frenare il progetto di rilancio del noto complesso ‘Giorgione’, simbolo del Tricolle e caro agli arianesi, che per tre generazioni, hanno frequentato le sue  famose ‘terrazze’ e passeggiato sotto i suoi portici. Poi, inesorabile, il declino di una struttura che ha fatto la storia della città, il degrado e il progressivo abbandono, senza grandi prospettive di rilancio. Conseguente alla morte di ‘Giorgione’, la morte del centro storico. In questi giorni, dunque, si ritorna a parlare dell’iniziativa di azionariato popolare promossa l’anno scorso da Santoro; il consigliere di ‘Liberi e forti’, infatti, ha organizzato un incontro pubblico in cui ha spiegato le caratteristiche del progetto e gli ostacoli che hanno bloccato la procedura. L’idea sarebbe quella di far tornare gli arianesi nel centro storico grazie ad un polo culturale e commerciale. Per riportare in vita il complesso ‘Giorgione’, negozi di qualità e sviluppo di attività culturali e di formazione. Il progetto dovrebbe rispettare il vincolo di destinazione d’uso con ristorante, bar, cinema multisala multimediale e probabilmente anche mini appartamenti da vendere a privati ma questa ipotesi, che comunque rientra nel piano urbanistico e rispetterebbe il vincolo di destinazione d’uso, al momento, è stata accantonata. Scartata, invece,  perché troppo complicata, l’ipotesi di realizzare un centro sportivo con piscina. Il costo complessivo per ricostruire la struttura, negli anni scorsi acquistata dal comune, secondo la normativa attuale, è di circa 10-11 milioni di euro. Gli imprenditori avrebbero sottoscritto azioni per 3 milioni e 200mila euro, ma adesso chiedono garanzie di stabilità amministrativa alla politica arianese e un cambio di rotta: trasformare la società da mista pubblica-privata in privata.(Flavia Squarcio- fonte Il Sannio Quotidiano- edizione Irpinia)