Cococo Avellino, Gabrieli si rivolge alla Guercio

leonida gabrieliLa vicenda dei CO.CO.CO. del Comune di Avellino è nota ed in sintesi può essere così narrata: si tratta di ventuno professionisti che da anni prestano la propria qualificata opera professionale in favore dell’Ente, da anni vivono una condizione assurda di incertezza del futuro, da anni sono mortificati nella loro dignità e da anni subiscono l’insipienza e l’incapacità dell’Amministrazione, e che oggi non riescono addirittura ad essere ricevuti dal Commissario straordinario del nostro Comune. Ricevuti non certo per elemosinare, pur avendo diritto alla retribuzione (negata), ma per discutere del loro status, della loro condizione di lavoratori precari e dei loro diritti”. E’ quanto afferma l’avvocato Leonida Maria Gabrieli.

“Eppure, il rapporto dei co.co.co. con l’Ente dovrebbe far sorgere quantomeno un preoccupante dubbio: si è certi che, per come si è evoluto il rapporto contrattuale di collaborazione coordinata e continuativa, questo non abbia piuttosto i contenuti tipici della subordinazione? Dubbio che, da solo, dovrebbe indurre chiunque ad analizzare il problema, confrontandosi con i detti lavoratori professionisti ed ascoltandoli, soprattutto se si ha un potere, non condizionabile, di valutazione e di scelta nella soluzione. Ricevuti, inoltre, in ossequio ai principi della Costituzione della Repubblica che tutela il lavoro e, al di là di questi, al dovere di rispetto delle persone e della loro dignità. Da ultimo, ci permettiamo di ricordare al Commissario straordinario che i professionisti-lavoratori in questione sono persone con nome e cognome e non un numero e un acronimo: 21 CO.CO.CO. Si tenga conto di tanto e si tenga conto che l’ascolto e l’umiltà non guastano. Ps. Con la sola somma necessaria per il pagamento del compenso dell’Avv. Marciano non si sarebbe potuta pagare almeno una mensilità ai predetti?”, conclude Gabrieli.