Candidati, De Conciliis: “Non c’è solo Giovanni D’Ercole”

f1 b- Municipio AvellinoGiovanni D’Ercole sì Giovanni d’Ercole no. Ma questa non è la priorità. Prima i programmi, le idee, le alleanze e poi la scelta condivisa del candidato a sindaco per la città di Avellino. Un ritornello che assume il tono della cantilena ma in fondo fa parte della dialettica democratica di un partito.

Se da una parte, come si sa, c’è già l’ex consigliere comunale che ha messo a nudo la sua aspirazione, dall’altro c’è chi mantiene il più totale riserbo sull’identikit di chi potrebbe correre per Piazza del Popolo.

Chi è al tavolo nella sede del quartier generale di Via Tagliamento – Ettore De Conciliis, Ines Froncillo, Carmine Zigarelli, Fabiano Capossela, Rossella Gargano – si premura di sottolineare che contro Giovanni D’Ercole non c’è alcuna fronda, non c’è nessuno che spara contro, semplicemente… “in questa città c’è tanto da fare. Tra chi sale e chi scende io scelgo di stare in mezzo alla gente. Del resto la politica non si fa solo in Consiglio comunale”.

E’ il leit motiv di Zigarelli che continua: “Non aspiro a candidature, anche se gli amici premono, ma ritengo che sia necessario fare quadrato attorno a idee e progetti,  solo dopo si può individuare il portavoce delle istanze”.

Di questo ed altro si discuterà nel corso della manifestazione pubblica del 16 marzo prossimo al Viva Hotel di Avellino alle ore 16.30.

Ieri mattina l’incontro con gli organi di informazione per presentare l’iniziativa di fine settimana in città ma soprattutto per rispondere alle sollecitazioni della stampa attorno ad una querelle che dovrebbe lasciare il campo quanto prima.

Ad aprire le danze è il dirigente provinciale nonché consigliere uscente di Palazzo Caracciolo, Ettore De Conciliis. “Estendiamo la manifestazione a tutti: alle associazioni, al commercio, allo sport, all’arte perché il partito non è di una sola persona ma deve essere un sindacato; capace di proiettare la fisiologia di un capoluogo ritrovato. Questa provincia rappresenta una 120esima parte dell’Italia in termini di demografia. Il tutto perché partiamo da un saldo negativo per colpa di una politica errata decennale. C’è bisogno di un cambio di rotta. Noi siamo quelli che rappresentano la discontinuità e la voglia di portare avanti battaglie in nome della collettività”.

Aperti a tutti, compreso l’Udc se si ritroverà nella vostra progettualità. Dialogherete anche con Monti nonostante all’interno ci sia l’ex sindaco bis di Avellino che dall’opposizione è stato bersagliato?

“Non è una questione di persone”.

E’ la sottolineatura di Ines Froncillo. “Ritengo – continua Froncillo – che chi si associa ad un progetto con convinzione sarà in grado appieno di apportare il contributo fattivo alla città. Perché qui non c’è in ballo la poltrona – a cui non siamo appassionati – ma la città. Bisogna tener conto che chi ha rappresentato quel percorso ha dovuto fare i conti anche con la fibrillazione della maggioranza non allineata più a causa di problematiche personalistiche. Non ci interessano le poltrone. Prima i programmi. Altrimenti la disaffezione della politica continuerà e sarà inesorabile”.

De Conciliis: “Quando ci si candida bisogna creare un simbolo inverituro. Noi siamo pronti a dare questo segnale vero. La vicenda della poltrona assessorile è residuale. Ci interessa il convincimento diffuso. Farà fede quel programma. Non la ruotine della sfida elettorale. Non è più consentito navigare a vista. La nave deve navigare, deve riscoprire la forza dell’impresa. E noi con il contributo di tutti vogliamo lanciare questa impresa. Esiste la struttura dirigente deputata all’organizzazione, alla tattica e che abbia capacità di confronto. E’ giusto che un consigliere comunale abbia legittimamente l’aspirazione di diventare sindaco ma il partito non può essere di una sola persona. La scelta va condivisa. C’è una parte di partito che si occupa del programma perché siamo convinti che con le idee si riescano a superare i confini. Se non raccogliamo questa sfida perderemo la leadership. Noi portiamo con orgoglio questo simbolo che mai rappresenterà il declino”.

Al di là del fatto che sia giusto che la scelta del candidato sindaco sia condivisa, che sia legittimo che ci siano sul tappeto più uomini o donne che possano aspirare ad essere i candidati di Piazza del Popolo in quota Pdl ma il ‘ma’ c’è: per evitare di compiere gli errori delle scorse amministrative quando sarà sciolta la riserva? O se di questa non si tratta, quando credete di poter fornire un identikit del candidato sindaco che meglio potrebbe contrapporsi e rappresentare la città di Avellino?

“Il partito – sottolinea Fabiano Capossela – già da tempo ha messo in moto la macchina elettorale. Questi non sono tempi morti ma di verifiche interne per poter definire al meglio le scelte del partito. Avere una idea diversa non significa essere parti disgreganti”.

Froncillo: “Giovanni D’Ercole è uomo di partito e sa bene che questa è una scelta e una sfida lungimirante. Noi partiamo dalle liste affinché siano in grado davvero di contribuire a centrare le progettualità della città. Riteniamo che faccia parte della dialettica democratica”.

“Concorrere tutti alla scelta del candidato sindaco – continua Froncillo – ma solo dopo aver recepito le istanze della società. La lezione l’abbiamo capita e la chiave di lettura sta proprio nelle parole del nostro coordinatore provinciale: evitare passi in avanti pur ribadendo che Giovanni D’Ercole è un autorevole candidato. Ma ora ragioniamo sulle idee e non sulle persone”.

De Conciliis: “Se questa fosse una fronda non offrirebbe certo la partecipazione o la struttura del partito per dialogare. Noi vogliamo condividere una storia, un racconto diverso di Avellino; una storia ancora da scrivere. Noi non intendiamo investire nessuno, non è nelle nostre competenze. Ci rimettiamo nella capacità strategica del nostro coordinatore Cosimo Sibilia”.

Includere, non escludere. “Se Avellino – continua Froncillo – riparte dovrà farlo dall’arte, dallo sport… Senza pensare che il rilancio possa passare attraverso le grandi infrastrutture”.

Fabiano Capossela: “La manifestazione sarà un momento di sintesi e confronto. Siamo aperti alla società civile, a qualsiasi partito anche all’Udc. Il Pdl deve rappresentare il faro del centrodestra. Quando prevale la capacità di includere, creando la squadra migliore, il percorso è vincente”.

“Questi dirigenti hanno deciso di dare il proprio contributo anziché nella fase più tecnica in quella di confronto. Considerateci quelli che siamo: non metteteci nei panni di chi vuole spaccare perché così non è, ma nei panni di chi vuole programmi per la città”.

Ma dopo i programmi chi sarà il vostro candidato sindaco?

“Non si può avere un solo candidato. In questa fase il partito sta discutendo. Abbiamo il primo nome, nei confronti del quale non abbiamo nulla di personale ma è necessario coinvolgere altre persone che possano fare sintesi”.

Insomma i dirigenti seduti al tavolo  alzano gli scudi per “una città ideale all’insegna delle politiche sociali, ambiente, sicurezza, vivibilità, infrastrutture, grandi opere, viabilità, arte e cultura come risorsa”.

Fonte: Il Sannio Quotidiano – edizione del 13 marzo – di Teresa Lombardo