L’INTERVISTA – D’Ercole: “Ho tutte le carte in regola per rappresentare la città”

31446_524808944237988_1765657045_nAl di là di quello che viene veicolato all’interno e all’esterno del partito il problema c’è e va risolto. Il Popolo della Libertà non riesce ancora a trovare la quadratura del cerchio attorno “al candidato legittimo e naturale”: Giovanni D’Ercole tenta di gettare acqua sul fuoco dei frondisti mettendo innanzi le ragioni della sua ambizione. Spiega i perché e i per come… Ma questo sembra non bastare. Perché chi alza gli scudi in alto vorrebbe un candidato espressione della società civile. Ma chi è? E’ stato individuato? O si attenderanno gli ultimi giorni – come già è accaduto – per ufficializzare il nome? Non sarebbe più saggio far quadrare il cerchio e batter sul tempo gli avversari?

Interrogativi ai quali fornisce risposta proprio chi vorrebbe avere l’onore e l’onere di rappresentare Avellino capoluogo.

 

E’ inutile negare che vi sia una corrente interna che proprio non condivide la sua scelta.

“…De Conciliis – risponde Giovanni D’Ercole – ha detto che non c’è alcuna fronda interna. Ines Froncillo è una sua gemmazione; lo stesso Fausto Sacco non ha mai espresso una ipotesi frondista. Mercoledì scorso ci siamo incontrati sul partito e gli stessi De Conciliis e Froncillo hanno ribadito l’autorevolezza della mia candidatura; hanno aggiunto la necessità di individuare anche qualche altro candidato ma non in contrapposizione con il mio nome quanto piuttosto per rafforzare la mia candidatura. Ora invece leggo che ci sarebbe l’esigenza della società civile. Ma qual è il confine tra la società civile e incivile? Chi fa l’avvocato come me sottrae tempo a professione, affetti; ci mette la faccia; rappresenta, con forza, l’unica autorevole voce in Consiglio comunale; si è preso l’onere di portare avanti le battaglie. Mi chiedo: questa persona, che ha avuto il consenso per ben due volte, appartiene alla società civile o no? O appartiene alla cosiddetta società civile chi non ha perso il suo tempo prezioso perché ha fatto il suo lavoro e magari ha avuto incarichi dalla politica? Costui che nulla ha fatto, all’improvviso si trova a rappresentare la città. Chiaramente io ignori chi sia il candidato della società civile, ma sono dell’avviso che se non si premia uno che è giovane che ha preso voti, che ha avuto una conferma in questi quattro anni di opposizione, chi dovrebbe essere promosso?”.

 

Tutti ormai si rifanno alla società civile, ma quanto può essere vincente questa tesi? Andando a ritroso nella storia, non troppo lontana, pare che questa non sia stata così premiante.

“I due candidati a sindaco individuati dalla nostra coalizione provenivano dalla società civile ma sono stati sconfitti”.

 

Quindi?
“L’elettorato ha voglia di riconoscersi in persone che hanno interpretato battaglie”.

 

Ma qualcuno punta il dito e manda a dire: D’Ercole non è il nuovo.

“D’Ercole non rappresenta il nuovo come consigliere comunale. Ma io intendo candidarmi a sindaco. Sono e rivendico di essere il nuovo laddove ho contestato il vecchio Galasso, Festa, Verrengia, Giordano, Gabrieli… Io ho combattuto chi ha indirizzato la città verso il disastro nel quale è caduta. Ritengo che chi abbia contrastato con ogni forza il danno rappresenti il nuovo e ambisca – così come è logico in un sistema democratico – a raccogliere il frutto di un impegno legittimo. Appartengo tra l’altro ad una classe dirigente che ha meno di 40 anni”.

 

Sibilia in una intervista rilasciata a Il Sannio Quotidiano ha detto chiaramente: Giovanni D’Ercole è il candidato legittimo ma è necessario che la sua candidatura sia condivisa. In sostanza era anche un messaggio rivolto a lei: una sorta di richiamo a fare sintesi, non crede?

“Ritengo che sia necessario coinvolgere la maggior parte del consenso che c’è attorno al progetto del centrodestra. Però dovremmo anche aprire ad altre forze perché altrimenti saremo perdenti.  Il centrodestra ha raggiunto alla Camera il 18% dei consensi; se volessimo aprire all’Udc che ha raccolto un 6 per cento, i conti sono presto fatti. Col 24 per cento le elezioni non si vincono. Diventa responsabile aprire ad altre forze perché c’è una prateria di gente che si riconosce nelle battaglie portate avanti da esponenti del Pdl ma che non è espressione diretta del Popolo della Libertà. Qualsiasi scelta farà il Pdl, attorno al candidato sindaco, non sarà mai condivisa al 100 per cento dalla compagine come è anche giusto che sia in democrazia. Gli automatismi di facciata lasciamoli ai grillini. Una cosa è certa: sarò sempre schierato dalla parte opposta a Galasso. Non è una questione personale ma è stato il protagonista di un’attività amministrativa scellerata”.

 

Chi è il candidato ideale?

“E’ colui che costruisce il valore aggiunto capace di poter essere interprete del disagio e l’alfiere della lotta alla gestione Galasso”.

 

In una frase?

“Capace di aprire ai cittadini”.

 

Lei non disdegna l’alleanza con l’Udc. Ma ingloberebbe tutti i movimenti che ruotano attorno al Pdl o farebbe una cernita?

“E’ scontata l’apertura a questi movimenti perché fanno parte dell’aggregazione politica del centrodestra. E’ una questione già chiusa perché sono già nel gruppo embrionale. Nessuno ha la fantasia di escludere gli amici del centrodestra. Più complesso è il discorso con l’Udc: l’effetto De Mita è stato introiettato in questi quattro anni e mezzi. E’ un partito in grande disarmo. E’ evidente il declino. Del resto anche il risultato cittadino è al di sotto delle aspettative. Il discorso con i centristi può essere aperto nella misura in cui il candidato sindaco sia in quota Pdl. Il tutto per una questione di numeri ma anche per una questione di storia: l’Udc indicò Preziosi nella tornata scorsa”.

 

Messaggio diretto a Ettore De Conciliis…

“L’unica cosa che posso commentare è questa: lui sostiene che bisogna fare programmi e alleanze, poi si individuano i candidati; credo che invece questi mesi non vadano sprecati ma servano per portare avanti una buona campagna elettorale. Non possiamo perdere tempo. Ritengo che sia necessario scegliere subito il candidato. Sono contrario ai tempi da prima Repubblica o addirittura da Statuto Albertino. Condivido le dichiarazioni di Sibilia che sostiene che il candidato vada individuato nel giro di 10 – 15 giorni”.

Il commissario regionale Nitto Palma ha dato indicazioni chiare rispetto all’identikit del candidato sindaco. Cosa ne pensa?

“Ha dato una indicazione chiara: puntare sulle giovani leve del partito. Non si riferiva certo a me ma a situazioni assimilabili”.

 

Qualcuno ha lanciato richiami per la sua fuga in avanti. Cosa ha da dire in merito?

“Sono abituato a parlare alla luce del sole; a tutti è nota la mia ambizione. Non ne ho fatto un mistero. Invece continuo a notare, rispetto al nome dell’altro candidato, segretezza. Perché non si esce allo scoperto?”.

 

Ma lei crede davvero di avere le armi in pugno rispetto al Pd, al Movimento 5 Stelle…?

“Sì, assolutamente. La campagna elettorale del Pd ha individuato Galasso due volte; lo stesso che poi è stato battuto e scaricato dalla base del partito. Quale credibilità può avere chi ha sostenuto Galasso? Noi abbiamo la credibilità di avergli fatto battaglia. Anche l’Udc per 4 anni lo ha sostenuto. Per quanto riguarda il Movimento5 Stelle le battaglie anti casta nonché il coinvolgimento dei cittadini già sono stati messi in campo da me non in maniera teorica ma pratica nonostante fossi all’opposizione. Ricordo che ho combattuto contro il privilegio del parcheggio gratuito per i consiglieri; ho detto no allo stipendio dei rappresentanti dell’assise. Dalla mia parte ho, non il fatto che sono vecchio, ma che ho maturato esperienza sul campo e già molte cose sono riuscite a metterle in pratica”.

 

Ma se non si dovesse ancora trovare la quadratura del cerchio non sarebbe meglio affidarsi alle Primarie?

“No. Ritengo che siano un fallimento. Non ci sono organizzazioni chiare e si finirebbe per perdere altro tempo che sarebbe sottratto al confronto. Credo che nessuno sia così folle da buttare all’aria questi mesi che servono alla campagna elettorale. Poi basta vedere cosa è successo ad Avellino: il vincitore delle Primarie del Pd è stato Enzo De Luca ma è a casa”.

Sottolineature che saranno ribadite ancora una volta mercoledì sera (ore 18.30) in seno al coordinamento cittadino. All’ordine del giorno la manifestazione a Roma del 16 marzo e la scelta dei componenti del coordinamento elettorale, eccetera eccetera.

 

FONTE: Il Sannio Quotidiano di Teresa Lombardo edizione 12 marzo 201331446_524808944237988_1765657045_n