Pdl, gruppo regionale Campania fa quadrato intorno a Berlusconi

Consiglio regionaleIl Gruppo Regionale del Popolo della Liberta’ condivide in pieno l’analisi politica del coordinatore Nitto Palma espressa oggi sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno. E’ quanto si legge in una nota.

Il Gruppo Regionale ‘rivendica di aver contribuito alla creazione di un partito libero e forte scevro da condizionamenti capace di eleggere sindaci, consiglieri comunali uniti e tenuti insieme solo dalla libera militanza e dalla passione politica’.

I singoli consiglieri regionali sono stati eletti nel 2010 provenendo ciascuno da diverse esperienze, chi da Alleanza Nazionale chi da Forza Italia, tutti con una propria storia politica e personale che affonda le radici ben prima del 2005, anno in cui fu nominato Nicola Cosentino coordinatore regionale.

E’ vero, sottolinea la nota, che dalle elezioni del 2006 il Popolo della Liberta’ comincio’ a vincere le elezioni sul piano nazionale riverberando un effetto positivo sulle elezioni locali, cosi’ come e’ vero che i risultati locali sono sempre stati in linea con quelli registrati sul piano nazionale.

Nessun consigliere regionale e’ stato mai condizionato nella propria attivita’ politica ne’ dal precedente coordinatore ne’ dall’attuale e per questa ragione ribadisce l’orgoglio di appartenere ad un partito libero, liberale, forte e rappresentativo. I sindaci eletti, i consiglieri comunali candidati o eletti, i consiglieri provinciali sono la libera espressione di un partito che seleziona sulla meritocrazia e l’appartenenza i suoi quadri dirigenti. Per questa ragione, i consiglieri regionali, ritengono esaustiva e completa l’analisi politica del coordinatore Palma e in questa si ritrovano perfettamente.

I consiglieri regionali affiancheranno il presidente Berlusconi nella battaglia di liberta’ che trovera’ uno dei suoi momenti piu’ forti nella manifestazione in programma il 23 marzo a Roma. Pertanto date le contrarie valutazioni espresse dalla magistratura denunciamo un intollerabile pregiudizio nei confronti del Pdl, ieri confermato dalle richieste di giudizio immediato nei confronti del presidente Berlusconi per il quale non si e’ ritenuto neanche di dover attendere solo cinque giorni per consentirgli di essere interrogato.