Atripalda, Paris (Pd): “Risposte concrete per il bene dei cittadini”

pd popoloATRIPALDA – “Il popolo delle primarie e la nuova stagione politica”. Questo il tema del confronto, tenutosi ieri presso la sala della biblioteca comunale ad Atripalda, organizzato dal circolo territoriale del Partito Democratico. Continuare a dialogare con le comunità anche dopo il risultato elettorale delle politiche che non è riuscito ad attribuire una netta maggioranza al Partito Democratico. Questo l’obiettivo dei dirigenti irpini del partito di Bersani, senza perdere d’occhio anche le amministrative di maggio. Un appuntamento considerato fondamentale per i democratici, in particolare nella città di Avellino.

Ad introdurre i lavori è stato il segretario del circolo Pd di Atripalda, Federico Alvino. “Il voto del 24 e 25 febbraio ci ha consegnato un Paese ancor più frammentato e diviso, stremato da una profonda crisi che rischia di farci precipitare in un pericoloso blocco istituzionale. Ora è il momento di avere lo sguardo lungo oltre il proprio recinto,  oltre i propri confini. Dalle odierne difficoltà seguirà il futuro del Pd e dell’Italia. La domanda principe che ci si poniamo oggi è ‘cosa è accaduto?’ Perché i sondaggi si sono rivelati imprecisi? Forse abbiamo creduto che i sondaggi fossero automaticamente voti, ma così non è stato. Nel 2008 i due maggiori partiti, Pd e Pdl, presero più del 70%. Ora rappresentano meno della metà dell’intero elettorato. Ciò è dovuto principalmente all’incomunicabilità intergenerazionale e allo scollamento con la parte più giovane degli elettori. Il movimento di Grillo è riuscito laddove noi abbiamo fallito. Ma c’è un ma: il Movimento 5 Stelle è tale perché  c’è Grillo a capo, così come il Pdl è un partito che non può fare a meno di Berlusconi per avere un consenso così ampio. Il Pd ha il vantaggio di sopravvivere anche oltre il suo candidato premier,  perciò ha un dovere politico,  quello di sfidare l’intero parlamento e una chiamata di responsabilità”.

A prendere la parola è stato anche Salvatore Antonacci, del comitato Renzi Atripalda e braccio destro del neo parlamentare Luigi Famiglietti, assente per impegni istituzionali. “Durante la campagna elettorale – ha detto Antonacci – abbiamo sbagliato un rigore a porta vuota, ma da renziano continuo a non appartenere a quella schiera che solo oggi dice ‘ve l’ avevamo detto’, un atteggiamento che non fa che danneggiare il partito. Il 2013 può essere realmente l’anno fondativo del Partito Democratico ma è importante ristabilire il rapporto con la realtà e il mondo del lavoro, che oggi mette il giovane precario in conflitto con l’operaio dell’Irisbus, ritenuto a torto un lavoratore protetto dal sistema”.

Ad intervenire sono stati anche i dirigenti democratici Antonello LoscoCostantino Pesca, Gerardo De Mattia, Tony Troisi, Nancy Palladino, Antonio Tomasetti, Luigi Tuccia e Nando Romano.

Le conclusioni sono state affidate alla neodeputata del Pd, Valentina Paris. “All’indomani di un risultato elettorale che ha tradito le nostre aspettative dobbiamo fermarci a ragionare. Mentre Grillo parlava a piazza San Giovanni – ha spiegato – il Pd si rinchiudeva in un teatro neanche troppo grande con chi il Pd l’avrebbe votato comunque. Siamo tutti corresponsabili ma abbiamo due strade: o continuiamo ad autoflagellarci sugli errori commessi, o ci apriamo e riscopriamo le reali istanze delle persone e delle giovani generazioni senza perdere l’identità. Il rinnovamento delle classi dirigenti – per Paris – passa per la conoscenza e l’ascolto. Noi abbiamo fatto una campagna elettorale in cui c’era la rabbia, la rassegnazione e un nemico: la casta. A fronte di ciò, io ed altri candidati siamo stati facilitati ad affrontare meglio questo malcontento grazie al cambiamento voluto dal Pd provinciale, ma altrove sono stati messi in lista i soliti nomi scollegati dalle comunità e ne è derivato un danno elettorale a livello nazionale. La crisi di questo Paese non è della politica ma della credibilità delle istituzioni e di chi ha concorso a rappresentarle. Ora il nostro dovere è quello di dare ai cittadini una nuova legge elettorale cercando di ottenere in Parlamento la fiducia sugli otto punti presentati da Bersani. La responsabilità, tuttavia, non può essere solo del Pd: tutte le forze parlamentari hanno il dovere di dare risposte concrete e offrire senso di responsabilità per il bene dei cittadini”, ha concluso la deputata.