Lucci (Cisl) all’attacco di sindaci e presidenti di Provincia: “Basta Ponzio Pilato”

F1 B - IMMAGINI DEL CONGRESSO E’ il grande giorno per l’Irpinia e il Sannio che finalmente possono stringersi  la mano per ritrovarsi insieme a spingere sull’acceleratore delle risposte. Perché – si sa – l’unione fa la forza. Entrambe terre genuine, laboriose, oggi ancora più unite potranno far sentire forte la voce del riscatto; quella  voce che manda a dire: ci siamo anche noi. Irpinia e Sannio insieme potranno alzare in alto gli scudi della concretezza. Perché questa volta non si tratterà solo di una flebile eco ma di grida forti che resteranno impresse: sono quelle del popolo di oltre 70mila iscritti della Cisl IrpiniaSannio interpreti di un disagio che giorno dopo giorno annichilisce, annienta; che non fa dormire sonni tranquilli. Perché nessuno riesce a sentirsi dignitoso senza un lavoro. Oggi più che mai la Cisl IrpiniaSannio  difenderà il proprio territorio; si farà sentire quando si tratterà di dare risposte ai tanti lavoratori, agli anziani, ai giovani, alle donne angosciati da un domani senza certezze.

La bacchetta magica purtroppo non esiste però il seme, uno dopo l’altro, può essere piantato per vedere un giorno il frutto rigoglioso che si chiama: meno disoccupazione, meno suicidi, meno disperazione, meno disagi. Più sviluppo, più produttività, più sorrisi. Perché  la vita è anche e soprattutto questa. Non può essere sopravvivenza per tanti che vorrebbero guardare oltre, aprirsi alla vita ma non riescono perché in gabbia – non a causa di se stessi – ma di una crisi che divora l’anima.

Due giorni di confronto al De La Ville su problematiche, emergenze e impegni presi. Domani sarà un altro giorno ma il sipario non potrà calare fino a quando le vertenze – tante, purtroppo – non troveranno risposte. Le stesse che potranno arrivare solo alzando in alto il vessillo dei sindacati e della politica il cui simbolo si dovrà chiamare concertazione, collaborazione, responsabilità, verità. In una parola: fatti.

Quella politica che la donna-uoma attacca senza mezzi termini. Quella politica fatta di “Ponzio Pilati”. Una lady di ferro. E’ Lina Lucci segretario generale della Cisl campana. Lei non risparmia colpi a quanti dovrebbero e potrebbero avere l’asso nella manica per la resurrezione ma invece “in giro c’è tanto poca competenza”.

Lei Lina Lucci ha le idee chiare. E non sono solo idee. Lei studia, affronta e risolve. “L’idea di fondo è rafforzare l’azione del sindacato nel territorio e nei luoghi di lavoro. Del resto sono spariti i partiti, le associazioni di rappresentanze. Quelle che ci sono contano poco. Noi partiamo da questo assunto per un impegno ancora più in prima linea. La nostra sarà un’azione di sollecitazione e pressione. Il nostro mantra sarà la filiera istituzionale affinché la stessa recuperi credibilità attraverso risposte possibili”.

Cosa ha da dire alle istituzioni in genere?

“Sono poco qualificate, poco competenti e molto burocratizzate. Ci sono i sindacati e gli imprenditori da una parte che mettono il piede sull’acceleratore, dall’altro le istituzioni e la politica che decelerano. Non si può andare più a velocità diverse. Perché la crescita si genera se si generano le condizioni. Chiedo cosa fanno per rafforzare la produzione? Nulla. Non riescono a mettere in moto nemmeno la dilazione della tassazione locale. Perché non si siedono ad un tavolo dal quale far emergere una moratoria a sostegno delle aziende? Sarebbe opportuno non far pagare per 5 anni le tasse alle imprese in crisi. La restituzione dovrà avvenire ma dopo il quinquennio”.

Bordate ai sindaci. “Si lamentano, ma cosa fanno? Non hanno messo in atto nessuna azione di contrasto all’evasione fiscale… I sindaci si lamentano: non abbiamo risorse ma cosa fanno per recuperarle. Perché non vanno a stanare i furbi, le forme di marginalità fittizie? Le Province non monitorano lo stato di disoccupazione. Chi controlla se è un vero disoccupato o no? ”, etc. etc.

Il monito è: “Ognuno faccia la propria parte. Smettetela cari sindaci, cari presidenti, care istituzioni di fare i Ponzio Pilati. Stiamo suonando le trombe. Sveglia. Sono spariti i partiti, le associazioni, potrebbero sparire le Istituzioni”.

Parole che suonano come macigni e che cadono a piombo senza alcuna possibilità di movimento. Parole che però fanno riflettere perché in ballo c’è il destino di un milione e mezzo di disoccupati; perché il lavoro è dignità, riscatto e diritto. Quel diritto sacrosanto garantito dalla Costituzione. Eppure oggi resta – purtroppo per tanti – ancora un diritto su carta.

IL GIORNO DELL’IRPINIA E DEL SANNIO CON MARIO MELCHIONNA SEGRETARIO

ECCO SQUADRA, MONITI E OBIETTIVI

Mario Melchionna è il nuovo e primo segretario della Cisl IrpiniaSannio. Sarà affiancato da: Attilio Petrillo, Clorindo Sullo, Antonio Follo e Tonia Di Giuseppe. Così ha deciso la platea congressuale.

“La nostra Cisl  - dichiara il numero uno di IrpiniaSannio subito dopo la proclamazione – sarà improntata ai rapporti di collaborazione. La parola d’ordine è e sarà sempre: concertazione.  Apriremo sin da subito il tavolo di confronto affinché le vertenze irpine e sannite diventino priorità per la Regione Campania. La politica non va messa in secondo piano. Tutt’altro. Il nostro invito è: collaborazione reciproca. Oggi più di prima abbiamo una grande responsabilità anche perché siamo la seconda organizzazione sindacale in Campania. Contiamo oltre cento sedi dislocate nei vari territori”. 

Cosa rappresenta per lei la Cisl?

“… E’ una speranza ma anche certezza per i lavoratori, per i giovani, le donne, gli anziani sia in termini contrattuali che di servizi gratuiti che la Cisl offre e che sono il fiore all’occhiello”. 

Quale messaggio ai lavoratori, a quanti non riescono ad arrivare a fine mese?

“Avere fiducia e speranza perché volere è potere. Noi saremo sempre al loro fianco. E ci contraddistingueremo sempre come forza sana”.

Melchionna alza i calici in alto per un progetto che potrà travalicare altri confini, che potrà abbattere il muro di una politica spesso assonnata e probabilmente anche alle prese con innumerevoli emergenze. Quella politica a cui si deve fare necessariamente riferimento perché altrimenti nulla si potrà costruire.

“Il progetto IrpiniaSannio si è potuto realizzare grazie all’unità che ci contraddistingue; grazie alla guida autorevole di Lina Lucci in Campania e del segretario nazionale Bonanni”.

“Oggi tra l’altro si concretizza un progetto che la politica e la storia avevano divisi: l’Irpinia di nuovo insieme al Sannio. Irpinia e Sannio terre da sempre considerate di serie B. Eppure qui ci sono intelligenze, risorse umane capaci di dare risposte e soluzioni. Basta penalizzazioni. Alla politica chiediamo rispetto. Da oggi in poi Irpinia e Sannio saranno per noi una unica realtà”.

Da sempre all’attacco della politica, o meglio di chi è abituato a fare passerelle. Ha qualcosa da dire ancora?

“Vogliamo discutere con la politica sana. Niente chiacchiere a vuoto. Sceglieremo i nostri interlocutori che dovranno essere concreti. Non ci siederemo con i politicanti di turno”.

Da domani quale sarà il giorno di Melchionna?

“… Ho una grande responsabilità. Insieme a tutta la mia squadra farò il mio meglio per non deludere”. Così Mario Melchionna.

FONTE: Il Sannio Quotidiano – di Teresa Lombardo