San Potito Ultra, Carillo: “La mia sarà una lista civica con un orientamento progressista”

carillo giuseppeGiuseppe Carillo, segretario cittadino di Sel, ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco. Attraverso un’intervista ha illustrato le coordinate politiche del suo progetto.

Lei si è ufficialmente candidato per le prossime elezioni amministrative di San Potito Ultra. Com’è nata questa decisione?
“Chi si occupa di Politica e non antepone gli interessi personali a quelli del partito o movimento a cui appartiene, sa benissimo che non può sempre scegliere i tempi ed i luoghi del proprio impegno. C’è una sincronia tra la Storia e gli uomini che si trovano a interpretare un ruolo, una funzione. In questo momento molte ragioni hanno portato a questa scelta ed io sono felice di averla fatta. Si tratta del mio paese, della Comunità che mi ha visto crescere, e quindi l’impegno ha anche un aspetto sentimentale”.

La sua sarà una lista civica?
“Una lista civica perché ha un’ispirazione politica progressista, com’è sempre stato nel nostro Comune, ma aperta anche a cittadini senza tessera, ma ovviamente non senza idee. Contrastiamo la tendenza a considerare l’amministrazione, il governo anche di una piccola realtà come un fatto tecnico, che non richiede qualità Politiche”.

Politicamente, è sempre stato di sinistra. In passato ha ricoperto il ruolo di segretario provinciale dei DS, ora è il segretario cittadino di SEL. Cercherà di ripercorrere l’esperienza amministrativa di Giuseppe Moricola?
“Certo io sono stato e sono di sinistra, aperto ad un centrosinistra di qualità. Faccio parte di un gruppo dirigente, oggi quello di Sel, che ha fatto innumerevoli battaglie politiche ispirate dalla voglia di contribuire al rinnovamento degli uomini e dei metodi politici. Ben prima di Grillo e del suo movimento. Ecco perché non ci spaventano le novità, anzi. Quanto all’esperienza amministrativa di Moricola si capirà via via di più quanto è stata utile per S. Potito. La mia sarà un’altra esperienza, spero altrettanto utile ma con un suo originale percorso, ispirato soprattutto dalla necessità, condivisa, di far crescere una nuova squadra di amministratori, di una nuova generazione. Non può che essere così”.

Lunedì 4 marzo ha incontrato la cittadinanza per un confronto sulle priorità del programma. Che cosa è emerso dal dibattito?
“E’ stata una bella assemblea. La prima questione è aprire gli occhi della Comunità sui problemi reali perché spesso si vive nello stesso Comune ma si hanno gli occhi bendati. Abbiamo cercato di parlare di sanità, di scuole, di energia e di molte altre cose. Distribuiremo un questionario per sapere di più, capire di più. Sarà bello costruire un programma attraverso laboratori di comunità. Un’esperienza affascinante”.

Quindi quali saranno i punti del suo programma?
“Costruire i presupposti per una Comunità che metta ai margini sentimenti di rivalsa perché le vittime di un clima di rissa sono i figli, i giovani. Imporre una discussione sui problemi guardando ad un orizzonte più largo: la città, quella che va da Monteforte a San Potito, da Aiello a Montefredane. Una città da oltre 100mila abitanti, che ha bisogno di servizi adeguati. I Piccoli comuni intorno alla città potranno, se uniti, svolgere un ruolo di stimolo importante. San Potito dovrà avere le più belle ed operose scuole del circondario se vorrà continuare a crescere demograficamente e se vorrà arricchire la propria comunità. Come le scuole tutti gli altri servizi, il suo ambiente, il suo paesaggio. Sarà una bella sfida”.