Acqua, Vertici Acs: “Tariffa ferma da 4 anni”

alto caloreResponsabilizzare tutti rispetto a una problematica, quella della tariffa della fornitura idrica, che ha assunto una grande importanza”. Questo l’obiettivo dell’incontro dal titolo “Servizio idrico integrato: le gestioni esistenti tra stato attuale e sviluppi futuri, regolazione tariffaria” organizzato dall’Alto Calore Servizi e svoltosi stamane presso l’hotel de La Ville ad Avellino.

“Una tariffa che è ferma da oltre quattro anni – ha spiegato il presidente dell’Ente Franco D’Ercole – . Nel corso di questi anni abbiamo fatto i conti con un aumento esponenziale dei costi, soprattutto quelli dell’energia. A ciò bisogna aggiungere più di un aumento delle perdite in rete che portano ad un grande squilibrio della gestione dell’azienda. Tutto questo in un momento in cui la normativa relativa alla gestione delle reti idriche attraversa un momento difficile. Abbiamo infatti l’abolizione degli Ato che avrebbero dovuto provvedere, negli anni scorsi, all’affidamento del servizio idrico e non lo hanno fatto. Abbiamo la necessità di aspettare una legge regionale che disciplini nuovamente il settore, una legge di là da venire e di cui ancora non si conoscono i connotati.

Abbiamo soprattutto il trasferimento dei poteri di determinazione delle tariffe in testa all’autorità di vigilanza che nel frattempo chiede una serie di documentazioni ed interventi per poter definire la tariffa. In tutto questo bailamme – ha proseguito D’Ercole – c’è l’esigenza di gestire un’azienda che distribuisce l’acqua e lo deve fare con una tariffa antica e con costi che aumentano quotidianamente. Noi, rispetto a tutto questo, vogliamo lanciare un allarme in quanto, con questo impasse e con questo immobilismo non si può andare avanti. Dobbiamo trovare delle soluzioni – ha concluso – , prendere delle decisioni che finora non ci sono state e che soltanto ragioni politiche hanno rinviato con grave danno per la gestione dell’azienda e soprattutto per il servizio idrico ai cittadini”.

Ad insistere sulla questione dell’affidamento anche l’amministratore dell’Alto Calore Servizi, Eugenio Abate: “E’ necessario fare chiarezza rispetto allo stato dell’arte”, ha spiegato. Lo scorso anno aspettavamo l’affidamento che non si è concretizzato. Per questo oggi facciamo i conti con l’Ato che, in sostanza, si occupa dell’ordinario e il cui commissario è incaricato di occuparsi della fase di liquidazione. Una situazione complicata ed è per questo che è necessario fare il punto sul da farsi e sulle prospettive reali”.

Una situazione complicata perché, secondo Abate, la politica non ha agito nei tempi giusti: “L’Ato doveva affidare entro l’anno scorso l’Alto Calore. Oggi è più complicato ed è giusto che ognuno si assuma le responsabilità delle azioni politiche intraprese. Le difficoltà al momento sono dell’Ato che non ha dato l’affidamento, per questo – ha concluso – noi viviamo questa situazione da vittime e non da protagonisti”.