Rossano (Fare): “Gli strani incontri sul Ptcp..”

Claudio Rossano

“L’aver partecipato alla strana riunione indetta dall’Amministrazione Provinciale di Avellino relativa al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale mi ha consentito di comprendere esattamente il grosso pasticcio combinato dalla Giunta Sibilia che – in limine mortis – ha voluto approvare la delibera di Giunta Provinciale n.184 del 27/12/2012, presentata su impulso dell’ex assessore Petracca, segretario provinciale dell’UDC.” Lo scrive in una nota Claudio Rossano, architetto ed esponente di Fare per Fermare il declino.

“Strano l’obiettivo della Provincia, che – aggiunge Rossano – nelle numerose riunioni indette vuole “affiancare” i comuni in questa fase, fornendo, “gli approfondimenti e le specificazioni che gli attori istituzionali interessati richiederanno al fine di formulare proposte di modifica ovvero di integrazione ai contenuti e alle scelte del Ptcp.” Con tale contorta frase sostanzialmente si lancia ai Sindaci tale messaggio: la Provincia non vi ha ascoltato nel momento dovuto, ovvero allorquando potevate dare un vostro contributo di idee alla formazione del preliminare del Piano, vi fornisce oggi “assistenza” su come proporre osservazioni al Piano già adottato dalla Giunta.”

“Ma poiché non c’è peggior sordo di chi non vuol capire – rimarca l’esponente di  Fare – occorre dire che sono cose profondamente diverse “le proposte” formulate da associazioni ed enti durante l’obbligatoria fase di ascolto precedente alla proposta preliminare del PTCP e le “osservazioni” presentate al PTCP già adottato dalla GP. Dal momento in cui è avvenuta tale adozione scattano le “norme di salvaguardia” previste dall’art. 10 della L.R. 16/2004. Su tale fatto forse molti Sindaci non hanno ancora riflettuto. E’ bene ribadire che quanto previsto dalla legge urbanistica regionale 16/2004 non può certo essere inficiato dal Regolamento improvvidamente emanato dalla G.R. ed in contrasto in molti punti con la stessa LR 16. Ma in Regione Campania succede anche di questo, con gravissime responsabilità della Giunta. Dovrebbe essere cosa nota che un “regolamento di attuazione“ si costituisce come fonte di diritto secondaria e – in base al principio di gerarchia – “non può contenere norme in contrasto con le disposizioni della citata legge” , perché si tratterebbe di norme illegittime e quindi soggette ad annullamento da parte del giudice amministrativo.”

“E la legge regionale – sottolinea Rossano – dice chiaramente che “la proposta di Ptcp è depositata per trenta giorni presso la segreteria dell’Amministrazione Provinciale. Del deposito è data notizia con avviso pubblicato sul BURC Campania e su due quotidiani a diffusione regionale.” Contemporaneamente alla pubblicazione la proposta di piano è trasmessa ai comuni della provincia, agli enti locali e alle organizzazioni sociali, culturali, ambientaliste, economico-professionali e sindacali di livello provinciale, così come individuate con delibera di giunta regionale, che possono presentare osservazioni entro trenta giorni dalla pubblicazione dell’avviso. E’ stata seguita tale procedura? Sono giorni che rivolgo tale domanda”, conclude Rossano.