Congresso Cisl IrpiniaSannio – Disoccupazione e povertà, ecco l’amaro dossier

F1 B per posizione 1 - - Mario Melchionna

Lavoratori prima di tutto. Costi quel che costi.

Autonomia, solidarietà, uguaglianza e contrattazione: è Vangelo per una organizzazione che tutti i giorni è al servizio di chi altrimenti non potrebbe avere voce.

Parole volàno di azione e di impegno. Il mittente è Mario Melchionna segretario generale della Ust Cisl. Un sindacalista in trincea che non fa giri di parole quando si tratta di lanciare bordate indirizzate ad una politica dormiente, spesso fatta di passerelle e poca concretezza.

Dati snocciolati uno dopo l’altro, incontri, confronti, analisi di una situazione economica che ha messo in ginocchio territori abituati alla dignità e al riscatto. Una crisi che non ha risparmiato la terra irpina e sannita.

Emergenze rese ancora più agghiaccianti dai numeri impietosi,  ma non è un modo per piangersi addosso quanto piuttosto per rimboccarsi le maniche in nome di una resurrezione che deve necessariamente esserci.

Tematiche, dossier e obiettivi: di questo ed altro se ne discuterà proprio nella due giorni del primo Congresso Ust Cisl IrpiniaSannio che si svolgerà oggi e domani all’Hotel De La Ville di Avellino (vedi altro servizio in pagina).

Ad introdurre i lavori proprio il numero uno della Cisl irpina Mario Melchionna che non manca di sottolineare: “Questo Congresso è il risultato della voglia e della forza di credere negli obiettivi e nel nuovo importante progetto Cisl in nome di priorità assolute che sono e saranno sempre: la centralità della tutela e del coinvolgimento dei lavoratori; la valorizzazione negli organismi della nostra Organizzazione dei delegati dai luoghi di lavoro, in particolare per le donne e una partecipazione attiva degli stessi delegati ai Congressi in misura non inferiore al 70%. Perché la Cisl deve continuare ad assicurare – rinnovandosi e rafforzandosi, attraverso una politica sindacale democratica – la tutela dei lavoratori e  il bene comune”.

 

IL RINNOVAMENTO. “Oggi la Cisl si conferma l’unione di due realtà quella Irpina e quella del Sannio all’insegna del cambiamento nel rispetto delle tradizioni, della storia e della cultura delle singole identità.  Sarà l’unione di due realtà orientate a rafforzare la politica della Cisl sull’intero territorio IrpiniaSannio e le sue strutture, nell’interesse dei nostri iscritti. Una Cisl più forte dunque, che ha dato prova di coraggio e soprattutto di fedeltà ai principi e alle regole dettate dall’Organizzazione”.

 

LE EMERGENZE NON DEROGABILI. “La crisi partita fra il 2008 e il 2009 non solo non è superata, ma l’anno appena trascorso, fa intravedere una fase ancora difficilissima. Viene considerata da molti economisti come una delle peggiori crisi economiche della storia, seconda solo alla grande depressione iniziata nel 1929”.

L’analisi di Melchionna è puntuale. Il suo, un dossier di ben 46 pagine con tanto di dati che analizzano il decennio 2001 – 2010 fino a giungere ad oggi.

“Alla Campania spetta la maglia nera per cassa integrazione e crisi economica… Il tasso di disoccupazione supera il 20%, di cui oltre il 23% è composto da disoccupazione giovanile e disoccupazione femminile.

Negli ultimi due anni in Italia meridionale la povertà è cresciuta del 45%. La più povera di tutti è la Campania: tra il 2010 e il 2012 si contano 300mila indigenti in più (56%), superando gli 800mila (pari al 13,3% della popolazione). Sono tanti i giovani che abbandonano gli studi (23% rispetto al dato complessivo del Mezzogiorno). Ancora poche le persone con titolo di studio universitario (12,9%)”.

C’è di più. “Per realizzare grandi opere (con importo pari a 100 milioni di euro) qui si impiegano 9 anni e 8 mesi. Nel resto dell’Italia servono invece 7 anni e 4 mesi.

In questo scenario è costretta a confrontarsi con non poca fatica, quotidianamente, la Cisl Campania e il segretario generale che la rappresenta Lina Lucci, portando avanti i valori e i principi che sono alla base della nostra organizzazione, nonostante le difficili vertenze che ha dovuto gestire, insieme alle diverse categorie”.

 

LA DISOCCUPAZIONE IN IRPINIA. “… a dicembre 2012 è pari al 16,3%,  con una disoccupazione giovanile che sfiora il 58%. Gli iscritti ai Cpi della provincia di Avellino (anno 2012) superano gli 83mila (83.449), gli avviati sono 19.910 e i licenziati 15.948. Le ore di Cig totali a gennaio 2013 sono 602.671: nel settore Industria (588.447), Commercio (2.332), Edilizia (11.363), Artigianato (330) e Settori vari (199). Allarmante è il numero dei suicidi (33) e tentati suicidi (21) nel 2012, in aumento rispetto agli anni precedenti. Ad  oggi registriamo (4) suicidi e (5) tentati suicidi.

In Campania sono 1.543.052 le persone che percepiscono un trattamento pensionistico (ordinario, sociale di invalidità etc.). Di queste, oltre 1 milione e 200mila, dunque il 78,9% del totale ricevono una mensilità inferiore ai mille euro, che li posiziona inevitabilmente sotto la soglia di ‘povertà relativa’ indicata dall’Istat, oggi pari a 1011 euro mensili. La metà dei pensionati campani, 784.312 anziani, staziona sotto i 500 euro al mese”.

 

SETTORE AL COLLASSO. “Sono ben oltre i 6mila i disoccupati dell’Edilizia che si registrano tra il 2008 e il 2012 che, aggiunti alle fabbriche dei materiali da costruzione (Ilas di San Martino Valle Caudina, la Prefab.i, Novolegno, Iacal e qualche industria dell’Alta Irpinia) concorrono drammaticamente alla percentuale di disoccupati nella nostra provincia. Per fortuna esistono anche aziende-eccellenze: Ferrero, PastaBaronia, Altergon, Ema, Italpack, Holzbau Sud, Basso, etc. etc.”.

Cifre che fanno accapponare la pelle e rispetto alle quali la Cisl non ammainerà bandiera bianca. Tutt’altro.

“… La Cisl irpina è impegnata quotidianamente ad ottenere un confronto con le Istituzioni locali, regionali, con la Confindustria e le altre Associazioni datoriali di Avellino.  Gli impegni che sono stati assunti nel giugno 2011  - con la sottoscrizione del Patto per l’Irpinia, rafforzato dal Contratto Campania e dalla sottoscrizione dei Protocolli sulle infrastrutture materiali e immateriali, Alta Capacità Na-Ba con la stazione Hirpinia e la Piattaforma logistica in Valle Ufita, intesa per la Banda larga ed Ultralarga al servizio della Sanità e delle aree industriali – hanno portato le parti sociali, istituzionali e politiche (prime fra tutte Regione Campania ed Ente Provincia) a stringere un patto al di sopra delle parti”.

 

L’INVESTIMENTO IN NOME DEL FUTURO. “L’asse stradale Lioni-Grottaminarda è un intervento dal valore di 430 milioni che dovrà collegare l’autostrada A16 (Napoli-Bari) con la A3 (Salerno-Reggio Calabria). Si può definire un’opera strategica perché si inserisce nel famoso corridoio ottavo che permetterebbe a quest’area di uscire dall’isolamento e rilanciare la propria economia. A gennaio 2017 è previsto il completamento dell’opera.  Lo stesso vale per la Piattaforma logistica in Valle Ufita, un’opera la cui valenza va ben oltre la nostra Provincia, con una posizione territoriale baricentrica tra Campania e Puglia.

A breve partiranno i lavori anche del primo lotto della tratta di Alta Capacità Napoli – Bari che interessa la nostra provincia nella misura in cui vede inserita all’interno del proprio tracciato ferroviario (Apice-Orsara) la Stazione Irpinia di Grottaminarda. La nuova infrastruttura avrà un costo di investimento per la tratta pari a 2.676 milioni di euro. Altra opera importante ma, rimasta incompiuta è l’asse attrezzato Pianodardine – Valle Caudina, inserito tra i grandi progetti ammessi ai finanziamenti con i fondi comunitari 2007- 2013.

E’ necessaria – per perseguire una moderna politica di infrastrutturazione della rete di comunicazione – la realizzazione della Banda larga e ultra larga in provincia di Avellino che dà priorità a due specifici obiettivi: la connessione dei principali presidi ospedalieri e delle aree industriali.Basterebbe l’inizio dei lavori di queste grandi opere infrastrutturali e lo sblocco dei cantieri (Mercatone, Bonatti, Centro per l’Autismo, risanamento del Torrente Fenestrelle, riqualificazione ambientale ed edilizia dell’area Quattrograna Est, ristrutturazione edilizia dell’ex Eliseo… nella città capoluogo) per riavviare buona parte dell’economia Irpina con importanti ricadute sui consumi e soprattutto sui livelli occupazionali. A tutto ciò si aggiunge il forte ritardo del Comune di Avellino rispetto alla rendicontazione delle spese Più Europa. Il finanziamento comunitario alla città è pari a 23.798.785,00 euro”.

E ancora. “Strettamente collegato allo sviluppo della nostra provincia è anche il trasporto ferroviario. Per questo la Csil sollecita un confronto con la Regione e chiede di bloccare i tagli e revocare il provvedimento di chiusura della Stazione di Avellino e dell’Avellino-Rocchetta; di revocare la cancellazione dei collegamenti su ferro con Napoli e la chiusura del traffico pendolare nella stazione di Ariano Irpino che, portano inevitabilmente al completo isolamento dell’Irpinia compromettendo qualsiasi idea di sviluppo. La Fit presente a tutti i tavoli convocati presso l’Amministrazione provinciale di Avellino denuncia i continui tagli ai Servizi che, portano oltretutto a ricadute negative in termini occupazionali oltre che sulla qualità degli stessi”.

 

LE LEVATE DI SCUDI. “La Filca ha da sempre denunciato la situazione di stallo perché diversi sono i capitoli di spesa inspiegabilmente fermi le cui risorse basterebbero ad aprire cantieri e ridare prospettive lavorative. E che dire delle offerte anomale per le quali ci sono stati ribassi che hanno sfiorato il 50-60 per cento. Preoccupa il dilagante fenomeno dell’illegalità nel settore  e della mancanza di sicurezza.  La Cisl e la stessa Filca chiedono da sempre il potenziamento delle attività dell’Osservatorio sugli appalti pubblici in Prefettura e del Comitato sul Lavoro Sommerso (Cles) che, si riunisce presso l’Ispettorato del lavoro di Avellino”.

LA SCURE DELLA SPENDING REVIEW. “Per l’Amministrazione provinciale di Avellino si prevede un taglio di circa 6 milioni di euro. La provincia di Avellino perde i tribunali di Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi che saranno accorpati rispettivamente a Benevento e ad Avellino, così come la sezione distaccata di Cervinara. Eliminati, sempre in Irpinia, anche 12 uffici del giudice di pace. La Cisl ha da sempre ribadito la necessità di una riorganizzazione della geografia giudiziaria che tenga conto delle peculiarità e specificità territoriali e di un equilibrio tra uffici limitrofi della stessa area provinciale, in linea con la legge delega 148/2011”.

Una relazione targata Melchionna dove nulla passa in secondo ordine: sanità, scuola, welfare, forestazione, personale Osa, etc. etc.

Non sono righe di inchiostro, che lasciano il tempo che trovano, ma portano il sigillo dell’impegno per un futuro all’insegna di un diritto sancito dalla Costituzione, che oggi più che mai, sembra chimera: si chiama LAVORO.

FONTE: Il Sannio Quotidiano – edizione Irpina ma anche edizione Sannita – di TERESA LOMBARDO