In attesa dell’esito della consultazione elettorale

f1Una domenica, quella appena conclusa, sotto il segno della pioggia. Un tempo uggioso e instabile che sembra preludere il responso delle urne. Seggi semideserti e pochi rappresentanti di lista. Questa l’immagine più immediata del primo giorno delle politiche 2013 in Irpinia.
L’affluenza in provincia di Avellino è stata del 50,17 % in forte calo rispetto alle politiche del 2008 (- 10,51 %). La partecipazione dei cittadini è stata limitata in primis per il giudizio pesante contro la classe politica del Paese, in secondo luogo a frenare l’affluenza è stata anche la giornata tipicamente invernale che non ha certamente invogliato gli elettori a recarsi nelle sezioni elettorali. Coloro che invece responsabilmente hanno esercitato il diritto al voto hanno preferito non lasciare alcun commento all’uscita dei seggi. Silenzio e riflessione, ma nell’animo l’auspicio di avere contribuito a determinare un cambiamento. Spingere il Paese a compiere un salto di qualità, a rialzarsi dal coma della crisi economica e di delegare, finalmente, il Governo delle mani di un gruppo dirigente capace di provvedere a ristabilire quella pace sociale che è sembrata più volte essere compromessa.
L’esito dello spoglio potrebbe portare a risultati non idonei ad investire una delle coalizioni in campo per formare un nuovo Governo. La collaborazione tra forze politiche potrebbe essere in qualche misura una soluzione per organizzare un Governo di programma con l’intendo di riformare innanzitutto la legge elettorale e assicurare stabilità ai mercati, mantenendo di conseguenza gli impegni con l’Europa. Lo scenario che si aprirà nelle prossime ore potrebbe riservare grandi sorprese, non escludendo neanche la possibilità di un presto ritorno alle urne.
Anche l’Irpinia attende con ansia di conoscere l’esito della consultazione elettorale. Del resto le scelte che interesseranno il Paese non potranno che ricadere a cascata anche sulla nostra provincia, oggi più che mai isolata nel panorama politico italiano. I probabili parlamentari, salvo qualche eccezione, sembrano del tutto distanti dai problemi. Per fornire soluzioni possibili alle questioni del territorio è propedeutico assolvere al compito preliminare che è la conoscenza e l’approfondimento. Tanti che si sono candidati chiedendo agli elettori il sostegno elettorale hanno anticipatamente dimostrato di essere effimeri nella proposta. Il mandato alla rappresentanza lo si esercita correttamente solo se si ha consapevolezza dell’impegno assunto e disponibilità al sacrificio. La vita nelle istituzioni per quanto possa essere considerata, ormai luogo comune, avvezza a comportamenti smodati, invece, essa richiede una passione e un lavoro considerevole.
Tuttavia, quello che il corpo elettorale si attende dagli eletti è il segno tangibili di un cambiamento non proclamato ma attuato. Il varo di provvedimenti di legge che in qualche misura riescano ad essere vicini ai cittadini, allontanando definitivamente quella distanza che negli anni si è determinata. La democrazia esiste ed è viva se tutti sono disponibili a coltivarla, giorno per giorno, ognuno nel proprio ruolo. Cittadini compresi, mettendo da parte, definitivamente, le ingiurie e le bestemmie nei confronti degli eletti. Solo se tutti saranno disponibili per la propria parte a dare un contributo, l’Italia potrà affermarsi nel mondo ancora come una delle democrazie più progredite.