Famiglietti: “Oltre il Pd c’è il deserto”

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“Oggi il Partito democratico è l’unico partito, mentre gli altri sono solo sistemi che si uniscono. Fa bene Pierluigi Bersani a dire che dopo di lui ci sarà sempre un partito. Per fortuna che il Pd c’è perchè al di là di esso abbiamo solo il deserto”. Così Andrea Covotta, giornalista, coautore insieme alla collega Natalia Augias del volume “I cattolici e l’Ulivo”, intervenuti oggi al circolo della stampa di Avellino, con il candidato democrat alla Camera, Luigi Famiglietti, ad un dibattito moderato dal direttore di Orticalab, Marco Staglianò proprio sul Pd che nasce per rappresentare il luogo di sintesi tra le due grandi culture politiche della storia del Paese. Un luogo di dialogo tra le migliori esperienze del riformismo, quella di matrice progressista e quella cattolica e popolare. Una sfida ambiziosa che oggi il Partito Democratico si candida a vincere al governo del Paese in una fase di grandi difficoltà sul versante economico e sociale ma anche in un contesto politico fortemente condizionato da pericolose derive populiste.

Il libro di Covotta e Augias è del 2005 ma, seppure la politica cambia alla velocità della luce, contiene ancora tantissimi elementi di discussione.

“Il Partito democratico – ha spiegato Covotta nel suo intervento – è frutto di pluralità di soggetti con forze cattoliche, di sinistra e ambientaliste. Anche se l’incontro tra le culture cattolica con quella di sinistra si deve ancora del tutto completare”.

“Oggi – ha aggiunto Natalia Augias – ci sono nella politica italiana posizioni di tutti contro tutti. E a chi dice che ci sono ancora i comunisti, rispondo che i comunisti non ci sono più”. Poi di Bersani ha ricordato il suo ruolo di ministro, quando fece una serie di liberalizzazioni. “E’ stato quello – ha detto Augias – l’inizio della nuova politica economica. Fa pensare a Beniamino Andreatta e alla sua politica economica della metà degli anni ’90. E le sue non erano certo ricette economiche comuniste”. In 20 anni la politica italiana si è occupata di Berluscon i che ha lasciato come eredità “riforme che non ha fatto e che cadranno in testa al nuovo Governo”. La giornalista ha presentato poi un articolo del settimanale inglese The Economist che scrive: “Il futuro è progressista”. “Ci sono troppe diseguaglianze – ha aggiuinto – tra ricchi e poveri. Il sistema economico non cresce, resta fermo”.

“Stiamo portando avanti il pensiero di Andreatta – ha evidenziato Luigi Famiglietti – che si è sempre scontrato con Silvio Berlusconi. Il futuro dell’Irpinia è quello di avere elettori che servano al dibattito politico. Al di là dei capi corrente del Pd che hanno tenuto lontano gli elettori. Il Pd visto come organizzazione è stata una fusione a freddo tra ex. Si sono spartite le candidature, contando solo su convenienze personali e non pensando al bene dell’Irpinia”. “Con Matteo Renzi – ha proseguito il candidato democrat – si è aperto un varco che ha fatto bene sia al partito che al Paese”. In questi giorni di campagna elettorale il dibattito politico è stato fermo. “De Mita – ha detto Famiglietti – ha solo portato in giro il nome di famiglia, dicendo che il Pd era un partito di comunisti. Si vuole occupare così spazi ma non pensare al futuro”. Occorre invece che la politica parli sempre più dei bisogni dei cittadini ed evitare che i populismi abbiano il sopravvento. “Per i giovani – ha sostenuto Famiglietti – occorrono politiche di intervento. Dobbiamo pensare ad una riforma strutturale del welfare. Dobbiamo guardare anche a chi entra nel mercato del lavoro e non solo a chi esce. Dobbiamo pensare anche a riformare la giustizia civile e il fisco. Si tratta di riforme importantissime per il Paese”.

Infine, nel corso del dibattito è emerso un altro passaggio storico: il 1978. L’anno del rapimento e dell’omicidio brigatista di Aldo Moro, presidente della Democrazia cristiana, è stato considerato dagli intervenuti al confronto importante nell’unione tra le due diverse anime politiche dell’epoca, la democristiana e la comunista. “Un anno chiave” è stato definito, nel quale le due idee potevano camminare insieme ma purtroppo l’uccisione dell’esponente Dc ha fermato questo cammino.