Rivoluzione Civile, Licandro: “Gli altri parlano, noi proponiamo come recuperare le risorse”

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Rivoluzione Civile prosegue con il suo tour elettorale in Irpinia per presentare i suoi candidati e il programma. Oggi è stata la volta di Orazio Antonio Licandro, candidato in Campania Due, già membro della Commissione Parlamentare Antimafia, che incontrato la stampa presso il centro sociale Samantha della Porta.

«La differenza tra Rivoluzione Civile e il Movimento a 5 Stelle sta nel fatto che noi ci candidiamo per guidare il Paese con un programma completo. Non chiediamo il voto ai cittadini solo per far saltare il banco, ma per realizzare un cambiamento radicale nel Paese» ha spiegato Licandro non nascondendo come i due movimenti abbiano in comune molte tematiche. «Il problema sta nei contenuti e nelle proposte che sono diversi».

Non è mancato un passaggio sul voto utile. «Se fossi un banchiere o un esponente dell’alta finanza, voterei senz’altro Monti o il Pd».

Licandro, però, ha posto l’accento sulla crisi e su come superarla per non farla  gravare più sui cittadini. Sono tre i punti su cui Rivoluzione Civile pone l’accento. «Le risorse ci sono, il problema è che vengono utilizzate male o vanno recuperate».

Si comincia  dalla lotta alle economie illegali che ogni anno fatturano 250 miliardi di euro. «Sono dati della Corte dei Conti: la corruzione costa ogni anno agli italiani circa 60 miliardi, l’evasione fiscale ammonta a 120 miliardi e la mafia spa ne fattura 70. Basterebbe recuperare il 20% di questa economia per risanare i conti dello Stato. Colpendo criminali e furbi evitiamo di massacrare lavoratori, pensionati e studenti».

Servirà anche ridistribuire la crisi attuando la progressività della tassazione così come prevede la Costituzione tramite una patrimoniale. «L’ha chiesta anche Confindustria, non i bolscevichi».

Poi serve rivedere il modo in cui vengono spesi i soldi dallo Stato, a cominciare dalle spese militari. «Grazie ai governi Berlusconi e Monti, l’hanno prossimo spenderemo 40 miliardi per comprare 90 F35 e 4-5 sommergibili. Ma per fare la guerra a chi? Nel frattempo, però, è già iniziata l’aggressione alle buste paga di chi è impiegato nel pubblico» denuncia Licandro.

Non servirà solo recuperare le risorse, ma anche rilanciare un Paese che non ha più prospettive di sviluppo. «Hanno smantellato la grande industria e senza di questa non c’è sviluppo. Non si investe più nelle telecomunicazioni, nei trasporti e nelle energie rinnovabili». I mancati investimenti nella ricerca e nell’università, invece hanno fatto scivolare l’Italia all’ultimo posto per registrazione di brevetti, settore in cui ha sempre primeggiato.

Licandro ha anche affrontato il discorso Fiat a cui il prossimo Governo dovrà fare da contraltare, ma l’accusa maggiore l’ha mossa all’indirizzo di Napolitano. «Ha permesso a un privato cittadino, Marchionne, di smantellare la Costituzione. Con il modello Pomigliano e Mirafiori, Fiat ha detto ai suoi lavoratori: “se vuoi lavorare ti devi ridurre lo stipendio e rinunciare a ferie e malattie”. Inoltre le donne non devono andare in maternità».

L’ultimo passaggio del suo intervento, l’ha dedicato alle promesse dei suoi avversari politici accusati di immoralità e di illudere gli italiani in un periodo di crisi forte. «Noi non promettiamo di dare soldi agli italiani oppure ridurre o restituire l’Imu, come fanno Grillo, Berlusconi e Bersani. Noi vogliamo la fuga dei corrotti e dei criminali. Vogliamo che i nostri giovani restino in Italia dove trovare prospettive di lavoro e di vita. Gli altri ormai fanno discorsi tutti uguali: predicano bene e razzolano malissimo. Noi siamo unica forza fuori dal coro e per questo ci oscurano a differenza di Grillo che è funzionale al sistema. Abbiamo proposte serie e concrete. Indichiamo dove sono le risorse e come prenderle. Senza illusioni o facili promesse».