Provincia, il giorno dell’amaro in bocca

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“Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con provvedimento datato 12 febbraio in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, ha provveduto allo scioglimento del consiglio provinciale di Avellino e ha nomina commissario dell’Ente il presidente reggente Raffaele Coppola”. E’ quanto ha comunicato nella giornata di ieri la Prefettura di Avellino. Un fulmine a ciel sereno che riapre il dibattito intorno all’Ente di Piazza Libertà, che fino al 29 dicembre scorso è stato guidato dal senatore Cosimo Sibilia. Proprio l’ex primo inquilino di Palazzo Caracciolo è stato costretto a dimettersi dal ruolo amministrativo per ricandidarsi al Senato. A prevederlo è il decreto legge n. 223 del 18 dicembre 2012 ‘Disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche nell’anno 2013’ all’articolo 1 lettera ‘d’ recita: “Le cause di ineleggibilità non hanno effetto se le funzioni esercitate siano cessate entro i sette giorni successivi alla data del decreto di scioglimento”.

Il Consiglio provinciale riunitosi lo scorso 15 gennaio fu convocato con questo ordine del giorno: la presa d’atto di decadenza del numero uno di Palazzo Caracciolo Cosimo Sibilia. Il presidente del Consiglio, Vincenzo Alaia comunicò all’Aula di prendere atto della dichiarazione prodotta dal senatore Cosimo Sibilia con nota prot. 2586 del 14 gennaio 2013 che comporta ope legis: 1. la decadenza dalla carica di presidente della Provincia di Avellino ai sensi dell’art. 62 del Tuel n. 267/2000; la permanenza in carica del Consiglio e della Giunta provinciale, sino alle elezioni del nuovo Consiglio e l’espletamento delle funzioni di presidente della Provincia da parte del vice presidente in carica così come disposto dal comma 1 dell’art. 53 del Tuel n. 267/2000.
In quella seduta forti dubbi furono espressi dal consigliere provinciale, Carmine De Angelis, che alla luce dei fatti si sono rivelati più che fondati. Il docente universitario disse: “La legge di stabilità – numero 28 del 2012 articolo 1 comma 115 – porta con sé l’ombra del commissariamento”, aggiungendo che la procedura si doveva attuare prima come avevano fatto alla Provincia di Salerno e di Napoli. Sulla questione bocche cucite. Pronuncia il no comment lo stesso De Angelis che si dice amareggiato per la sorte della Provincia, limitandosi a dire: “Ho avuto ragione”.

Eppure l’iter legislativo percorso proprio dal segretario generale dell’Ente sembrava non desse spazio ad interpretazioni di sorta, tant’è che lo stesso Consiglio dette il via libera.

Si chiude con l’amaro in bocca l’esperienza amministrativa del centrodestra alla Provincia di Avellino per i consiglieri e gli assessori che tornano a dedicarsi alle rispettive attività. Un trionfo politico per la coalizione di centrodestra che aveva eletto Sibilia a Palazzo Caracciolo con una maggioranza vicina al settanta per cento. Altri tempi, storia passata. Adesso resta da capire quali sono i tempi per l’insediamento di un nuovo governo provinciale e se il commissario straordinario Raffaele Coppola, nominato da Napolitano, resterà in sella fino a nuove elezioni.

Fonte: Il Sannio Quotidiano: Ciro Aquino