Galasso: “Dialogheremo con chiunque. Pronto a dare la mano lealmente anche a Ciriaco De Mita”

f1 b - Giuseppe Galasso

Un pensiero (la sua città) ha assillato l’uomo trivellato che sembrava essere caduto sul campo di battaglia, ma seppur ferito quasi a morte dai suoi stessi compagni di avventura, tradito e pugnalato alla fine non si è lasciato atterrare. Si è rialzato a poco a poco seppure ancora sanguinante. “Ma ora è storia passata, niente rancori”. Giuseppe Galasso è pronto a dire questo anche se gli affronti e le pugnalate non possono essere dimenticate né tantomeno i segni cancellati.

E’ un Galasso rinnovato che non vuole portarsi sul groppone quell’assassinio politico con cui ha dovuto fare i conti.

Certo è che le spiegazioni le rende ancora una volta dinanzi alla stampa. Ma sarà l’ultima volta che parlerà del passato. Ieri, però, era d’obbligo ripercorrere le tappe di un accoltellamento che non lo ha ferito a morte e dal quale potrà trarre probabilmente insegnamento per il presente e la costruzione del futuro.

MESSAGGI AGLI EX AMICI. “Sembrava strano che l’opposizione venisse dai banchi della maggioranza. Sofferti consigli comunali; spietati attacchi nei confronti della mia persona. Non vorrei però che si parlasse più del passato ma di presente e futuro”.

“Abbiamo avuto tanti imprevisti però girate un po’ per la città, senza soffermarvi sempre al Corso ma andate a vedere dietro la clinica Malzoni, andate nelle periferie, a quello che si sta realizzando e vi renderete conto di quanto è stato fatto”.

“Abbiamo intrapreso – continua Galasso – un percorso che mi ha portato a dimettermi da sindaco della città e, chi ha stima in me, sa che non sono un pazzo. La mia decisione è stata presa perché avevo avuto certezze da Roma: il mio addio al Comune avrebbe significato rappresentare comunque il mio territorio. C’è stato un omicidio politico premeditato a tavolino…

Auguro fortuna a chi ha vinto le primarie però da oggi preferisco chiudere questa parentesi amara e guardare al futuro”.

I MOTIVI DELL’ABBRACCIO A  MONTI. “La scelta di aderire al progetto politico di Monti è motivata solo dal programma, dai valori e dagli ideali che mi trovano affine.  Sono convinto che Monti sia stato e sia una figura importante per il nostro Paese. Ci ha ridato dignità e ha riportato l’Italia sui giusti binari. Certo si dovranno apportare correttivi ma ora la strada è in discesa”.

E ancora: “Ho ritrovato amici come Antimo Cesaro, Sbrescia, Cucciniello, figure nuove… C’è un mondo professionale e di giovani che si muove con entusiasmo attorno a questo progetto. Non c’è niente di opportunistico nella mia scelta. C’è invece la volontà di affrontare la sfida con gli amici. Guardando la realtà”.

IL MONITO MISTO A CONSTATAZIONE. “Dopo il 26 febbraio nulla sarà come prima: i partiti locomotive del Paese dovranno comunque dialogare con Monti. Faremo la nostra parte anche per le Amministrative. Non ci sarà rivalsa o vendetta ma guarderemo avanti in nome del Paese”.

LE SOTTOLINEATURE. “Qualcuno ha parlato di immobilismo al Comune ma questo è dipeso dall’azione ostruzionista della maggioranza. Certo qualche responsabilità ce l’ho: ho dato fiducia a persone che ho trattato come amici. Ed ho sbagliato. Ho sempre sostenuto che sarei stato con convinzione nel Partito democratico a meno che non fosse stato il partito stesso a chiudermi la porta in faccia. Sicuramente ho la coscienza a posto con la città. Si è anche detto che ho abbandonato la nave quando c’era in ballo l’accorpamento. Ma non è così perché già in estate avevamo portato avanti Consigli deliberativi; eravamo stati a Roma e avevamo avuto una certezza: il decreto attuativo non sarebbe andato avanti e così è stato. E anche in questa occasione ci fu chi della maggioranza volle strumentalizzare per colpire il sindaco di Avellino sottolineando che avevo fatto una scelta utilitaristica. Mi dicano quale”.

E ancora. “Quando vieni attaccato dal vice segretario del partito e il tuo stesso partito non prende posizione vuol dire che è d’accordo. Non ho mai avuto un capogruppo, un segretario cittadino. I nomi contano poco. I fatti invece parlano chiaro. Non dimentico chi ha picconato”.

“Il sindaco – continua Galasso – è stato sempre sotto tiro. Ma la scelta di aderire al partito di Monti non è dovuta a questi comportamenti quanto piuttosto ad una decisione: rinunciare all’impegno politico o mettermi a disposizione per un partito che si stava costituendo e che aveva i miei stessi ideali. Credo che rifletti più di tutti la mia storia; ho trovato stimoli e il tutto anche  suffragato da molti amici: i consensi sono cresciuti di giorno in giorno e questo significa che il mio messaggio è stato recepito. Ora siamo concentrati sulle Politiche ma dopo ci sarà una svolta in tutti i sensi: avremo una squadra vera e forte in grado di partecipare alle Comunali. Lo scenario del bipolarismo non ci sarà più. Noi ragioneremo con tutti. Non c’è niente di predefinito”.

Insomma nessuna preclusione ma un dato è certo: attendere sulla sponda del fiume che il nemico passi…

SOLLECITAZIONI IN PILLOLE…

E’ vero che in politica per centrare la mission non si deve portare rancore. Ma alla risposta secca data dal leader del Pd, Pierluigi Bersani (“Galasso vai dove ti porta il cuore”) che fino a qualche settimana fa le aveva dato garanzie, lei che sentimento ha provato?

“Bersani non conosce i fatti. E’ disinformato. Per quanto mi riguarda oggi ragiono con la testa e non più con il cuore”.

Lei ha confermato che è in grado di riavvolgere il nastro e partire come se nulla fosse accaduto, ma immagina di poter stringere la mano – lealmente – anche al leader Ciriaco De Mita?

“Perché no. Con De Mita il problema non è il mio. Io la stringerei lealmente, il problema è capire se lui la darà con lo stesso spirito”.

Dopo il 26 febbraio lei ha detto che tutto cambierà, che niente sarà come prima. Sicuramente avrà il suo progetto in testa e già saprà quale sarà la squadra e quale sarà il suo ruolo. Lei parteciperà da leader alle Comunali oppure no?

“Non è detto che un sindaco debba necessariamente candidarsi e debba essere protagonista. Preferirei lasciare spazio agli altri. Oggi non c’è niente di precostituito. Vorrei discontinuità e tornare a fare politica con la ‘P’ maiuscola. Vorrei che in Consiglio giungessero figure di spessore interessate a questo tipo di politica”.

DICHIARAZIONI IN SINTESI DEI MONTIANI: “NON SIAMO ALLA RICERCA DI POLTRONE NE’ DI ALCUN ASSE”

Vincenzo Sbrescia, coordinatore di Scelta civica per Avellino: “Oggi si è costituito il gruppo. E’ una risposta forte alla crisi dei partiti. Saremo impegnati a realizzare il nuovo che non si ricostruisce senza la consapevolezza del passato. Lo stesso Angelo D’Agostino non credo avrebbe fatto questa scelta se non fosse stato consapevole che bisognava andare oltre l’occupazione di potere. Vogliamo parlare e parleremo un nuovo linguaggio”.

Luigi Cucciniello, più volte consigliere comunale: “I progetti sono prevalenti rispetto alle logiche del passato. Oggi c’è un documento vero dove è impresso un nuovo modello comportamentale. Saranno sempre le idee a prevalere e soprattutto il sentimento di solidarietà che i partiti hanno dimenticato”.

Giuseppe Ruberto coordinatore provinciale: “Non stiamo cercando nessun asse né poltrone. Il nostro obiettivo è la politica”.

Fonte il Sannio quotidiano edizione Irpinia di Teresa Lombardo