Vittorio Centrella(Grande Sud):“L’Irpinia non ha bisogno di promesse ed assistenzialismo ma di proposte concrete di sviluppo”

Vittorio centrella“Fiscalità di vantaggio per piccole e medie imprese, riduzione del carico fiscale per le famiglie, valorizzazione e incentivazione delle attività imprenditoriali, commerciali e artigianali. La rinascita del Mezzogiorno è possibile partendo proprio da queste priorità e, soprattutto, dando spazio ai giovani e alle loro competenze. Il Sud non deve più essere la terra delle promesse non mantenute. E’ da qui parte la nostra sfida: dare voce e forza ad un territorio abbandonato ma che ha tutto il diritto di riscattarsi”.

Così Vittorio Centrella, candidato al Senato per Grande Sud, al margine di un incontro svoltosi oggi presso la Utl Ugl di Avellino con una delegazione di operai della Novolegno. I due candidati al Senato per Grande Sud, Centrella ed Antonio Spera, hanno illustrato ai lavoratori il programma del movimento politico e le priorità da concretizzare subito per permettere al Mezzogiorno di rimettersi in gioco con tutte le sue forze.

“Ritengo che sia molto grave la situazione di numerosissimi laureati italiani che, dopo anni di sacrifici, devono attendere un posto di lavoro che il più delle volte non rispecchia né le proprie aspettative, né il profilo economico. Una delusione che tramuta spesso e volentieri in sfiducia verso il sistema Italia  – prosegue Centrella – è inaccettabile tutto questo. Bisogna, quindi, incentivare da subito un grande piano per l’occupazione dei giovani. Intervenendo per limitare il precariato, ma allo stesso tempo promuovendo una reale flessibilita’, rendendo più fluido l’accesso al mondo del lavoro”.

Spera ha infine aggiunto “il Sud non ha bisogno di assistenzialismo ma di una nuova classe politica capace di dare risposte concrete alla gente. Il nostro movimento politico nasce per dare spazio ai lavoratori, al territorio, ma sopratutto alle esigenze dei cittadini. Non si dovrà mai più ripetere quello che è avvenuto con Irisbus o Isochimica a causa di una negligenza generale tra istituzioni e aziende”.