Pianodardine – Smaltimento illecito di rifiuti, sequestrato un opificio

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Con provvedimento del Giudice per le indagini preliminari di Avellino, è stato sottoposto a sequestro preventivo un opificio sito nel nucleo industriale di Pianodardine.  A renderlo noto è il Procuratore della repubblica di Avellino, Angelo Di Popolo. “ All’esito di indagini preliminari – si legge nella nota – , espletate con encomiabile puntualità e competenza dalla stazione di Montefredane e dal Nucleo dei carabinieri specializzato in materia (Noe di Salerno),  il Pubblico ministero, Roberto Patscot, ha avanzato una richiesta di sequestro preventivo di un opificio utilizzato per la realizzazione di prodotti alimentari nel territorio del nucleo industriale di Pianodardine, in Avellino. Le risultanze delle indagini, in particolare, hanno lasciato fondatamente configurare ipotesi di reato nei confronti del responsabile dell’impresa societaria titolare dell’attività produttiva, per fatti connessi al suo servizio, in riferimento a: la mancata istituzione di registri prescritti dalla vigente normativa in materia di gestione di rifiuti; lo scarico abusivo nella fognatura dei rifiuti dell’attività produttiva; lo smaltimento illecito di rifiuti costituiti da imballaggi metallici.

Conseguentemente il GIP di Avellino, Antonio Sicuranza, ha disposto il sequestro preventivo di un opificio in località Pianodardine, con sospensione dell’efficacia del provvedimento di  un mese al fine di consentire la eliminazione delle violazioni penalmente rilevanti riscontrate dai Carabinieri del Noe e della stazione di Montefredane. Le indagini  sono state svolte nell’ambito della verifica del ‘fenomeno delle esalazioni’ dalle quali la popolazione residente lungo la direttrice industriale Pianodardine – Arcella è ormai afflitta ed hanno avuto ad oggetto il reato dagli articoli 269 e 279, comma 2, del decreto legislativo del 3.4.2006, numero 152 riguardante la non ottemperanza alle prescrizioni impartite nell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, il reato di cui all’articolo 37, comma 1, del decreto legislativo del 3.4.2006 n.152, per lo scarico delle acque reflue industriali nella rete fognaria in assenza della prescritta autorizzazione, nonché il reato di cui all’articolo 256, comma l, del decreto legislativo del 3.4.2006 n. 152, per attività di messa in riserva di rifiuti per circa 200 metri cubi,costituiti da imballaggi metallici in assenza della prescritta autorizzazione.

Ulteriori accertamenti, coordinati dalla Procura di Avellino sono tuttora in corso volti al contrasto del fenomeno delle esalazioni illegali nella zona di Pianodardine – Arcella per tutelare la salubrità ambientale. Il Gip del Tribunale di Avellino, peraltro, disponendo il sequestro preventivo, ha correlato il provvedimento ad importanti ed interessanti statuizioni complementari; ha,cioè, sospeso l’efficacia del sequestro “per il termine inderogabile di mesi uno…per consentire – si legge nel provvedimento – la eliminazione di tutte le violazioni penalmente rilevanti. Al riguardo ha considerato che, in applicazione dei principi sull’entità della portata delle misure cautelari, l’esigenza speciale preventiva… deve essere armonizzata con la necessità che l’attività produttiva…soprattutto in un periodo di grave recessione economica come quello attuale non venga interrotta”, così valorizzando appunto le contestuali e convergenti esigenze di conservazione dei livelli occupazionali e di tutela dell’ambiente, laddove la situazione oggettiva lo consenta. Tale approdo processuale risulta già acquisito alla pratica della Procura di Avellino, in particolare nei pareri favorevoli che i sostituti esprimono – sempre sussistendo favorevoli condizioni soggettive ed oggettive – di ‘dissequestri con prescrizioni’.”