GRANDE SUD – Spera: “Scriviamo una nuova fase politica”

SperaFiscalità di vantaggio per le imprese, abbattimento del tasso di disoccupazione giovanile, valorizzazione del territorio ma soprattutto delle risorse umane che lo caratterizzano. Per Antonio Spera, candidato al Senato con Grande Sud, bisogna partire da queste priorità per veder rifiorire l’Irpinia e tutte le sue potenzialità. L’imperativo di Grande Sud e’ concretizzare il suo programma elettorale orientato a consegnare un futuro a giovani, donne, esodati e disoccupati.

“Scriviamo una nuova fase politica, di una sfida in nome di un territorio martoriato dalla crisi, e porre in essere il rinnovamento della classe dirigente per un Sud capace e positivo”. Quello di Spera e’ un messaggio conciso ma chiaro. “A noi non interessano le chiacchiere ma la concretezza. Per noi politica è sostegno al territorio, alle aree disagiate e alla gente in difficoltà. Per noi il futuro sono i lavoratori e il loro futuro occupazionale”.

Da sindacalista, ha compiuto una scelta coraggiosa: far parte di una lista politica, addentrarsi nell’agone elettorale di un movimento nuovo ancora poco conosciuto.

 “Sì, l’Ugl ha compiuto un passo importante e molto coraggioso. Ha scelto di sostenere Grande Sud, un movimento politico nuovo ma sicuramente vicino alle esigenze della gente. Sosteniamo le idee, i progetti di Grande Sud solo per un unico scopo: dare la possibilità al territorio di scrivere insieme il futuro e soprattutto pagine di politica legate all’interesse comune”.

In che modo?

”Grande Sud, rappresentato da volti puliti e seri della società civile scende in campo per il Mezzogiorno e per tutelare tutti i diritti dei lavoratori e del territorio. Fino ad oggi, concretamente, mai nessuno si era interessato così fortemente ad un pezzo d’Italia rimasto sempre in ombra. Ecco, siamo convinti, come sindacalisti e come lavoratori che l’Italia per ripartire al meglio abbia bisogno anche del Sud, delle sue ricchezze, delle sue potenzialità. Siamo stanchi dei soliti slogan elettorali o delle inutili passerelle davanti alle fabbriche, purtroppo già chiuse, utili solo per racimolare qualche voto. Il consenso deve essere legato alle azioni. La gente ha bisogno di risposte. Per questo motivo ho scelto come sindacalista e come lavoratore di appoggiare questa nuova proposta politica. Gli elettori meridionali di centrodestra sparsi in tutta l’Italia, per la prima volta nella storia hanno l’opportunità di farsi rappresentare in Parlamento da coloro che hanno scelto il Sud e solo il Sud come propria ragion d’essere, orizzonte d’intenti e valore culturale e politico da difendere e promuovere. La nostra priorità è e sarà sempre il Mezzogiorno e saremo artefici di una svolta che saprà finalmente renderlo degnamente Grande come il nome del nostro partito”.

Spera, sono tempi duri per l’Irpinia. L’industria non decolla e l’occupazione è a livelli mai così bassi.

“Auspico l’arrivo di fondi strutturali per rilanciare l’occupazione, in particolare quella giovanile. Bisogna attrarre fondi, come è stato fatto per l’Ema di Morra de Sancits. Occorre puntare sull’innovazione. L’Italia riparte dal Sud: se non riparte il Mezzogiorno, addio Italia. In Irpinia, purtroppo, le condizioni sono davvero complicate. Come esempio della più grande sconfitta di questa terra c’è l’Irisbus.  Nessuno è stato in grado di pensare ad un vero e proprio piano industriale. Chi fino ad oggi si è seduto in Parlamento dovrebbe spiegare cosa ha fatto di concreto per salvare l’Irisbus e questa provincia. Non è possibile che l’unico stabilimento che in Italia produce pullman sia stato cancellato dalle prospettive Fiat e che dobbiamo ricevere commesse dall’estero, come è emerso da pochi giorni, dalla Turchia”.        Contro chi ce l’ha in particolare? – Tutti i politici irpini dovrebbero fare un mea culpa generale. Al momento per Irisbus Invitalia sta valutando il piano industriale di Giovanni Cottone, presidente della Lambretta, ma i punti senza risposta sono decisamente troppi”.

E per la Fma di Pratola Serra che futuro si prevede?

”Sulla Fma, come ho già dichiarato, dovrebbero esserci buone prospettive di rilancio con la produzione dei due nuovi modelli della Cinquecento, della Jeep, mini Suv e motori 1800 cc turbo benzina con una nuova tecnologia che dovrebbe attrarre i mercati europei e americani. E’ positivo che Fiat abbia confermato tutti gli impegni presi in Italia. Entro il 2015, il condizionale è sempre d’obbligo, tutti gli stabilimenti italiani dovrebbero essere a regime e, nel caso della fabbrica di Pratola Serra, visto che il destino di Melfi si lega al suo, abbiamo buone possibilità di rilancio per la fornitura dei nuovi motori”.

L’Irpinia e il Mezzogiorno ce la possono ancora fare ad uscire dalla recessione?

”Francesco De Sanctis diceva  “la storia dell’umanità è un continuo realizzarsi degl’ideali umani, e questo è il progresso”. Il progresso parte quindi da scelte radicali, nuove, e soprattutto vicini al territorio. Per un Sud migliore è necessario scegliere Grande Sud. Una sfida che va al di là della politica ed è la sfida del meridione”.