Politiche, il nuovo ‘volto’ dell’Irpinia in Parlamento

F1Che il nostro Paese sia nel pieno di una travagliata fase di transizione lo si evince anche dal repentino cambio della classe parlamentare che si va profilando nella nostra provincia. Se le previsioni dei sondaggisti fossero confermate, l’Irpinia rappresentata a Montecitorio potrebbe avere un ‘volto’ diverso o, per certi versi, inaspettato.

Pd. La prima grande sorpresa la si è avuta nel Partito Democratico che, scegliendo la strada delle primarie, ha dato una risposta tangibile all’esigenza, diffusamente avvertita, di tornare ai territori, e di rimediare in qualche modo alla mancata riforma della legge elettorale che, si sa, attribuisce ad uno sparuto gruppetto di oligarchi il diritto di nominare deputati e senatori. Ed è proprio in Irpinia che si sono avvertite le conseguenze probabilmente più eclatanti di questa scelta: il sindaco di Avellino, dimessosi per approdare a Montecitorio, non ha avuto dalla base il gradimento auspicato e necessario per conquistare una posizione utile. Dirompente, invece, l’affermazione di un sindaco giovane come Luigi Famiglietti e di una precaria di appena 31 anni, Valentina Paris, che però, fa vita di partito da quando ne aveva 18. Alcuni sostengono che sia prevalso l’apparato di partito. Probabilmente è così, ma la democraticità della consultazione è certamente inconfutabile.

Pdl. Risvolto analogo, ma con ‘tecniche’ di selezione diverse, si registra nel Pdl che, al di là delle indiscrezioni che si rincorrono senza sosta, pare abbia garantito la rielezione certa solo a Cosimo Sibilia. Checché se ne dica, fatte salve le critiche provenienti dall’interno e dall’esterno del Popolo della libertà, l’inquilino uscente di Palazzo Caracciolo si è guadagnato il ritorno a Palazzo Madama anche per aver saputo incentrare intorno alla sua persona e alla sua azione politica la complessiva opera messa in atto a difesa di Avellino capoluogo. Dal Pdl nazionale, dunque, nessun intento di cambiare la rappresentanza parlamentare, ma una scelta, quella di Sibilia, che in ogni caso va nella direzione di una più adeguata rappresentanza del territorio. In virtù di ciò, dovrebbero contestualmente tornare a casa Giulia Cosenza e Marco Milanese.

Mir. Nella stessa direzione anche l’azione innovativa dell’avvocato e finanziere modenese, Gianpiero Samorì, che ha pescato un irpino per capeggiare la lista dei ‘Moderati italiani rivoluzionari’ a Campania 2. Si tratta del consigliere regionale Sergio Nappi; certamente uno dei pochi che si è distinto a Napoli per la determinazione e l’efficacia nel rappresentare le istanze del popolo irpino.

Centro. Sul versante centrista, l’Irpinia potrebbe avere anche un deputato eletto nella lista del premier uscente. Mario Monti, infatti, non ha mai fatto mistero di voler di voler raccogliere le migliori espressioni di quella tanto evocata società civile che, nell’ottica del rettore della Bocconi, si estende anche al mondo dell’impresa, in particolare quella piccola e media che costituisce l’ossatura dell’apparato produttivo nazionale. E’ innegabile che Angelo D’Agostino, candidato al secondo posto a Campania 2, sia una delle espressioni più interessanti di questo mondo: ha lavorato senza cercare grossi clamori, costruendo nel tempo un gruppo solido, investendo in settori variegati, dando corpo ad iniziative imprenditoriali senza mai fare un passo più lungo della gamba. Qualora fosse eletto, D’Agostino potrebbe lavorare per ‘rianimare’ l’apparato produttivo irpino dando un contributo incisivo, forte della sua esperienza e dei risultati che ha finora ottenuto.

fonte: Il Sannio (Sandro Feola)