Tentano truffa al centro commerciale: beccati in flagranza da un carabiniere in borghese

CarabinieriI carabinieri di Atripalda hanno deferito in stato di libertà 3 uomini dell’hinterland avellinese che, qualche giorno fa, hanno tentato una truffa ai danni di un negozio di elettronica del centro commerciale Appia, provando ad acquistare una lavatrice con un finanziamento basato su false informazioni sull’impiego lavorativo e sulla posizione stipendiale. La vicenda è singolare in quanto la truffa è stata scoperta nel momento stesso in cui veniva commessa, ciò grazie all’acume investigativo dei carabinieri, che hanno notato la strana presenza di soggetti a loro ben noti, all’interno del punto vendita.

I fatti. Nella mattinata dello scorso 2 gennaio, un militare della stazione di Atripalda, libero dal servizio e in abiti borghesi, transitando nei pressi del parco commerciale Appia, ha notato la presenza di due noti pregiudicati mentre stavano confabulando con un terzo giovane  sconosciuto (poi risultato un avellinese incensurato), con un atteggiamento tale da far ritenere che stessero per commettere azioni illegali. Chiamati i colleghi in ausilio, i carabinieri successivamente intervenuti hanno potuto accertare che i tre si erano recati all’interno del negozio di elettrodomestici e interloquivano con l’addetto alla trattazione delle pratiche di finanziamento. I militari, dopo aver chiesto ai tre il motivo della loro presenza in quel luogo, hanno appurato che il più giovane dei tre aveva richiesto un finanziamento di circa 650 euro per l’acquisto di una lavatrice, che peraltro, era già approvato dalla Agos-Ducato.

Considerato l’atteggiamento sospetto dei tre, i carabinieri hanno potuto scoprire che il giovane incensurato avellinese, che aveva richiesto il prestito a suo nome, aveva falsamente dichiarato di lavorare presso un’azienda di Avellino e di percepire regolare stipendio, quando in realtà era assolutamente disoccupato. Lo stesso ha poi dichiarato ai carabinieri che quella truffa gli era stata suggerita dai due pregiudicati con i quali si era intrattenuto, che gli erano stati peraltro presentati da poco da un amico in comune, al quale aveva espresso – prima di Natale – la volontà di guadagnare qualche soldo per le feste. Così, per indurlo a commettere la truffa a proprio nome, i due pregiudicati gli avevano promesso parte dei soldi che avrebbero ricavato dalla successiva vendita (fatta privatamente) della lavatrice, assicurandogli che avrebbero provveduto loro a pagare i bollettini del finanziamento.

I provvedimenti. Tutti e tre i soggetti, conclusi gli accertamenti, sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino per i reati di truffa in concorso e falsità in scrittura privata. La lavatrice, chiaramente, non è mai stata portata via dal negozio. Dunque, nessuna refurtiva da recuperare.