Lippiello: “Basta enti inutili”
Enzo Lippiello, di professione architetto, è il leader del partito di Antonio Di Pietro in provincia di Avellino. L’Italia dei Valori sotto la guida di Lippiello si sta radicando anche in Irpinia ed in particolare nella città capoluogo dove il partito vanta anche una presenza all’interno della giunta municipale. Un movimento politico che in Irpinia, sempre per una manciata di voti, non è riuscito ad avere una sua rappresentanza in parlamento o in consiglio regionale, ma l’Idv sembra ora pronta a centrare l’obiettivo nelle prossime consultazioni elettorali delle politiche di primavera.
L’Idv parteciperà alle primarie del Pd o punterà alla costruzione di un polo alternativo con le forze di sinistra e i movimenti civici?
“La risposta è certamente no, perché credo che le primarie non debbano essere le primarie del Pd, ma le primarie di una coalizione, che sulla base di un programma condiviso, offre ai cittadini una proposta politica di centrosinistra forte, riformista e progressista. Pertanto io credo, e in tal senso ho anche proposto un documento politico in questa direzione, durante l’ultimo esecutivo regionale del partito, con il quale si chiedeva di considerare e di valutare le opportunità politiche che si potevano aprire partecipando alle primarie di coalizione”.
Il partito in Irpinia avanzerà le candidature di propri esponenti per Camera e Senato alle prossime consultazione delle politiche di primavera?
“Ovvio, credo scontato questo, in quanto c’è bisogno di dare voce anche a questo territorio che più volte è stato soffocato da politici che nulla hanno fatto per lo sviluppo dell’Irpinia. Noi avanzeremo le giuste candidature che possano realmente dare un contributo, al partito, al territorio irpino e al paese in generale, considerando le professionalità, le competenze, l’impegno, la militanza e soprattutto il rispetto di regole per le quali da anni ci battiamo. Non accetteremo sicuramente chi è solo alla ricerca del classico posto al sole senza aver mai contribuito alla causa del partito in provincia di Avellino”.
Avellino perde lo status di capoluogo mentre si lavora ad una nuova Provincia con Benevento. Come la vede?
“Sulla questione del riordino delle Province, volutamente non ci siamo espressi. Idv è per l’abolizione totale di questo ente intermedio e quindi di tutte le Province, ma anche perché tutto quanto sta accadendo dimostra come alcuni politici tengono più alla salvaguardia di consolidate posizioni piuttosto che alla crescita e allo sviluppo di un territorio. La disputa per la questione del capoluogo appare più come la possibilità personale di rivendicare il compito di tutore del territorio che una battaglia sulla quale credere per davvero. Pertanto mi limito a confermare che è meglio abolirle tutte le Province e iniziare a ragionare su una riforma complessiva del sistema degli enti locali”.
Dopo le dimissioni di Galasso, come si organizzerà l’Idv nella città di Avellino?
“Partiremo dal presupposto di non garantire soluzioni di continuità con il passato. Se l’amministrazione Galasso è giudicata da tutti un fallimento, è chiaro che non è solo colpa del sindaco ma anche di chi ha amministrato con lui. Quindi almeno per quanto ci riguarda, l’esperienza Galasso è finita e proporremo alla città candidati altamente professionali che siano espressione di un modo di fare politica totalmente in antitesi con i piccoli clientelismi che hanno qualificato tre anni di amministrazione ormai passati. Sicuramente preferiremo alleanze che condividano con noi l’idea che le prossime amministrative ad Avellino possano rappresentare l’anno zero della politica”.
Chi candida l’Idv per la guida della città?
“Non saremo da soli e questo l’ho già detto sopra. Il candidato a sindaco sarà il frutto di un’intesa comune dei partiti, dei movimenti e delle associazioni che sposeranno il progetto. Vogliamo puntare prima sulla progettualità non limitandoci alla mera conta aritmetica dei voti. Resta inteso che il futuro candidato a sindaco sarà individuato tra una rosa di nomi e personalità altamente professionali. Siamo del parere che amministrare una città non è la stessa cosa di amministrare un condominio”.
Qual è il giudizio dell’Idv sull’operato dell’Amministrazione provinciale?
“Non può che essere negativo visto che nulla è stato fatto in termini di crescita e di sviluppo. Un esempio? La questione dei trasporti locali che ha visto l’amministrazione provinciale impegnarsi a secondo dei territori da tutelare, disinteressandosi di quelle zone della provincia, come il Baianese, che ancora oggi vengono considerate terre di nessuno”.
Vicenda Alto Calore, l’Idv quali soluzioni popone per il governo del consorzio idrico?
“Cominciamo intano ad abolire enti fotocopia, consorzi che si sovrappongono nelle competenze e consigli di amministrazione creati solo per distribuire incarichi”.
La giustizia è un tema particolarmente caro all’Idv, ma intanto chiudono i tribunali in Alta Irpina e Ariano. La giustizia va in crisi in Irpinia?
“L’Irpinia sta soffrendo non per colpa propria ma a causa delle scellerate decisioni del governo centrale.
Alla chiusura dei tribunali di Ariano e Sant’Angelo si potrà sopperire solo garantendo una integrazione strutturale della sede di Avellino con l’individuazione di nuovi siti per il tribunale della città capoluogo. Così come è il tribunale di Piazza d’Armi rischia di scoppiare”.
I quattro quesiti referendari su ‘casta e lavoro’ proposti dal partito che riscontro hanno avuto in Irpina?
“Abbiamo iniziato ieri la campagna referendaria. Credo che i riscontri per queste tematiche saranno certamente positivi e vi sarà, a mio avviso, una forte partecipazione alla raccolta firme. Una raccolta di firme per ripristinare l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori e abrogare quell’art.8 voluto da Berlusconi che ha cancellato di fatto il contratto nazionale, ma anche una raccolta di firme contro la corruzione e contro i privilegi della casta. Infatti noi chiediamo ai cittadini di firmare affinché vengano aboliti il finanziamento pubblico ai partiti, e quella specie di doppio stipendio che è la diaria per i parlamentari. Pertanto ritengo che oggi più che mai solo con la partecipazione diretta dei cittadini si può incidere su quelle scelte da cui dipende quel cambiamento utile per rendere migliore questo Paese”.
L’idv è per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Secondo Lippiello su quali strumenti i partiti potrebbero far leva per garantire la democrazia nel Paese?
“Aboliamo intanto il sistema attuale. Le casse dei partiti sono così piene che ci sarà tutto il tempo per pensare a nuovi strumenti”.