Furto di pellame in conceria: due arresti

(san.fe) Il 6 agosto del 2012 avevano rubato ben 2380 metri quadrati di pelli per un valore complessivo di oltre 40mila euro. Ventidue colli di materiale destinato in prevalenza per realizzare calzature. Ora, a poco più di due mesi dal furto, i militari della stazione dei carabinieri di Solofra hanno dato applicazione ad un’ordinanza esecutiva di misura cautelare in carcere nei confronti di due persone del posto, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Avellino, Giuseppe Riccardi, su proposta del sostituto procuratore, Antonella Salvatore. Contemporaneamente è stato anche deferito in stato di libertà un terzo complice.
Le attività d’indagine poste in essere dai carabinieri di Solofra, sotto la direzione della Procura della Repubblica, sono partite dalla denuncia del commerciante di pelli vittima del furto. Le pelli erano state stoccate all’interno di un deposito conciario del posto dove i ladri sono entrati scassinando una finestra. I ladri avevano parcheggiato un furgone proprio davanti alle telecamere del circuito di videosorveglianza interna, evitando così di essere ripresi. Le indagini poste in essere dai militari dell’Arma, benché complicate per la scarsità di elementi a loro disposizione, sono state comunque immediate, tanto che nel giro di appena due mesi, sono riusciti a ricostruire l’intera vicenda, collezionando gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre soggetti. Grazie alle indagini, ai servizi di osservazione, ai pedinamenti e ai controlli, i militari della benemerita sono riusciti anche a recuperare interamente la refurtiva, restituendola al conciario derubato.
Sulla base dei gravi indizi di reato raccolti dai carabinieri, e avvallati dal ritrovamento dell’intera refurtiva, è stata quindi emessa l’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere che i carabinieri di Avellino hanno eseguito nella primissima mattinata di ieri. Gli arrestati, entrambi solofrani e tutti indagati con il terzo complice per il reato di furto aggravato in concorso, sono un pregiudicato nullafacente di 40 anni e un libero professionista 35enne, senza precedenti penali a carico. Avverso quest’ultimo, però, la Procura della Repubblica di Avellino ha configurato anche il reato di calunnia in quanto, una volta vistosi incastrato dai carabinieri, ha falsamente accusato gli altri due complici di averlo costretto a compiere il furto sotto la minaccia di far del male ai suoi figli; circostanza questa risultata assolutamente fasulla.
Il terzo complice, indagato solo in stato di libertà per la minore portata degli elementi di riscontro al quadro accusatorio formulato nell’indagine, è un nullafacente pregiudicato di Solofra di 35 anni, peraltro sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e che, quindi, oltre che per il furto, è indagato anche per la violazione delle prescrizioni derivanti da questa misura di prevenzione che prevede una condotta morale in linea con la legge, scevra da reati e cattive frequentazioni.
I due arrestati, terminate le formalità di rito connesse all’arresto, sono stati accompagnati alla Casa circondariale di Bellizzi Irpino, come disposto dall’autorità giudiziaria