Avellino – Ultima tappa dell’iniziativa “Buona scuola oppure scuola giusta?”
All'asilo Patria e Lavoro ospiti Gallo (M5S) e Giordano (SEL)
Avellino – Si è tenuta questa sera alle ore 18.00, presso l’asilo Patria e Lavoro, l’iniziativa “Buona scuola oppure scuola giusta?” organizzata dalla FLC CGIL. L’incontro è solo l’ultima tappa di un percorso fatto di assemblee, promosse nelle scuole, in vista della manifestazione del 18 aprile allo scopo di informare e condividere contrarietà, proposte, linee di azione con il mondo del personale della scuola e non solo.
All’incontro avrebbero dovuto partecipare oltre alla moderatrice Erika Picariello e agli On. Gallo (M5S) e Giordano (SEL), il Segretario regionale FLC CGIL Enrico Grillo, assente per impegni a Roma, e l’On. Sgambato in rappresentanza del PD che, ancora una volta, come partito, si è sottratto al confronto sul DDL “Buona scuola”.
È Erika Picariello, insegnante e attivista di SEL a introdurre l’argomento: “È da luglio che stiamo seguendo questo spot pubblicitario permanente della buona scuola e, vista la retorica che è stata messa in campo, ci aspettavamo davvero che ci fosse qualcosa di buono, ci aspettavamo che ci fossero restituiti i tagli che abbiamo subito nel corso degli ultimi dieci anni, non ultimo il taglio della riforma Gelmini”.
“Ed è proprio a partire da questa restituzione – spiega la Picariello – che ci aspettavamo si aprisse un dibattito”.
“Noi ci siamo fatti un’idea non pregiudiziale su questo DDL – continua la Picariello – perché, da bravi insegnanti, abbiamo letto la normativa e quindi il nostro è un giudizio consolidato dal quale nasce la convinzione che il Governo non si è trovato tanto a fare una riforma della pubblica istruzione quanto a risolvere due guai: il precariato, al quale ha dato delle risposte assolutamente insufficienti, e il ruolo degli insegnati, visti non come risorsa della scuola ma come un vero e proprio problema. E proprio riguardo a quest’ultimo punto – spiega – vengono riformati il nostro profilo, la nostra autonomia scolastica e le prerogative dello stesso dirigente scolastico, al quale vengono riconosciuti più poteri”.
Con lo stesso spirito critico interviene l’on. Gallo (M5S), anch’egli, oltre che deputato, docente: “Questo disegno di legge sembra essere scritto da chi, nella scuola, non ha mai messo piede ma, soprattutto, rappresenta una truffa. Una truffa già quando è partito come slogan “Buona scuola”, poi quando è diventato disegno di legge”.
E motiva così le sue affermazioni: “Noi abbiamo chiesto un supplemento di istruttoria perché ci hanno fornito pochissimi dati a fronte dei numeri di cui si parla all’interno del DDL. Ebbene, da questo supplemento, abbiamo scoperto che le cattedre che vengono assegnate ai docenti fino al 31 agosto e fino al 30 giugno sono in realtà 120.000 a fronte di un’assunzione di 100.700 docenti, restano così cattedre vuote da coprire con le supplenze. Questo significa che anche lo slogan circa l’eliminazione della malattia della “supplentite” è l’ennesima truffa di questo governo”.
“Diciannovemila docenti delle graduatorie ad esaurimento – prosegue Gallo – non verranno assunti e verranno cancellati da quella stessa graduatoria, uscendo completamente dal sistema. Ma la truffa più grande è quella che riguarda il concetto dell’autonomia che è stato propagandato, cioè – spiega – il fatto che il dirigente può decidere il piano dell’offerta formativa e quindi avere del personale aggiuntivo per sostenere quest’offerta che prevede cose bellissime, l’inglese, l’informatica. Ma è falso! Falso perché se sono 120.000 le cattedre che già esistono in determinate posizioni, quando loro parlano di 48.000 aggiuntivi, in realtà non sono aggiuntivi ma sono i docenti già presenti ma senza cattedre”.
“Il trucco – spiega Gallo – sta nel fatto che ci raccontano che saranno i dirigenti a decidere e a disporre di questi docenti per mettere in atto i piani di offerta formativa ma sappiamo che quest’anno tutto questo non potrà avvenire perché manca il tempo materiale per preparare i programmi e quindi, ancora una volta, andrà tutto in delega al Governo che maneggerà i numeri come meglio crede. Ci raccontano di flessibilità ma la flessibilità vera qual è? – si chiede Gallo e spiega – sarà quella della possibilità dei dirigente di non rinnovare il contratto dopo i 3 anni in base ai progetti dei piani dell’offerta formativa”.
“Così – conclude Gallo – vanno ad uccidere l’ultimo pezzo di democrazia all’interno della scuola”.
La parola passa così all’On. Giordano (SEL) che approfondisce la questione dei tagli: “Ci fanno perdere dietro le bandierine dell’assunzione cosicché non si veda il quadro complessivo della situazione. La progressione programmata di spesa sulla scuola, da qui a dieci anni, subirà un taglio di dieci miliardi”.
“Per promuovere in tempi brevi questo DDL – spiega Giordano – l’hanno collegato al documento economico finanziario. Questo permette due cose: la prima cosa è che si presenta l’emendamento solo in Commissione che determina una compressione effettiva della capacità dell’opposizione di partecipare con proposte emendative e quindi, nella nostra ottica, migliorative del testo; la seconda cosa è che il Governo indica la data in cui si vota in aula, quindi di fatto c’è un contingentamento dei tempi oggettivo. Di fatto, si stanno cambiando le regole del gioco”.
“Questa partita – prosegue Giordano – si sta giocando dentro il PD che, come maggioranza, sta facendo di tutto per comprimere gli spazi di discussione, arrivare all’undici maggio e chiudere l’intera partita in poche settimane per passare poi la palla al Senato”.
In concreto, Giordano arriva alle stesse conclusioni espresse da Gallo poiché sostiene che “la propagandata autonomia del dirigente è un un’autonomia che risponde al Ministero e che di fatto fa entrare la politica nelle scuole, il Governo nelle scuole. Ciò rende inaccettabile questa riforma che, così come tutte le atre riforme di questo Governo, genera la compressione degli spazi democratici”.
“La nostra scuola – conclude Giordano - con i suoi molti difetti ma anche con i suoi moltissimi pregi è un’imperfezione che si deve migliorare ma non distruggere”.
E dopo gli interventi del pubblico in sala, che hanno consentito di approfondire ulteriori tematiche toccate dal DDL, si chiude l’ultimo appuntamento sulla buona scuola in vista della manifestazione di protesta indetta in modo unitario dai sindacati delle RSU e delle lavoratrici e lavoratori della scuola.