Regionali – Di Cecilia(FI): “De Luca cambi il proprio slogan, fa promesse irrealizzabili”
In vista delle prossime elezioni regionali, Franco Di Cecilia (FI) ci ha dato una propria panoramica sulla situazione politica attuale in Campania.
Le elezioni regionali si avvicinano e fra circa due settimane scadrà il termine ultimo per la consegna delle liste candidate alla prossima tornata elettorale. Nonostante non sia stato ufficializzato ancora nulla, i movimenti politici campani sono in pieno fermento e la campagna elettorale è da tempo cominciata, senza esclusione di colpi.
Dal centrodestra al centrosinistra i partiti stanno lavorando attivamente per proporre propri rappresentanti a sostegno dei candidati alla presidenza regionale. Abbiamo avuto modo di parlare con il prof. Franco Di Cecilia, ex sindaco di Sturno ed esponente irpino di Forza Italia.
La data di consegna delle liste a sostegno dei candidati oramai è alle porte. Possiamo dire che lei sarà uno dei candidati per il partito di Forza Italia?
No, al momento non è stato ancora deciso nulla. Garantisco che il lavoro del partito è già molto intenso, il coordinamento provinciale e regionale di Forza Italia stanno valutando una serie di possibilità; è probabile io possa essere fra i nomi scelti per la lista a sostegno del Presidente Caldoro, non è certo ciò che in questo momento mi interessa di più. Guardo al toto-nomi con molto distacco, reputo più importante dare il mio contributo a Forza Italia per radicarsi sul territorio e sostenere il partito verso questo importante appuntamento.
Forza Italia è un partito presente sul territorio irpino, lo dimostra la scelta alla Provincia prima di Cosimo Sibilia e poi con l’elezione del Presidente Domenico Gambacorta. Qual è il contributo che questo partito può dare alla candidatura del Presidente Caldoro?
Forza Italia rimane il partito della coalizione di centrodestra più grande, ricordiamo che è il partito del Presidente Caldoro e che dalla nostra provincia si è sempre avuto un rappresentante in regione. Ammetto che il nostro movimento risente molto delle difficoltà che ha a livello nazionale ma noi continuiamo il nostro cammino sul territorio mantenendoci sempre attivi, ad esempio, con la scelta dei nuovi parta bandiera e con i rappresentanti di Forza Italia nelle amministrazioni. Questo dimostra che quando si è uniti i risultati ci sono.
Caldoro si ripropone per un secondo mandato alla Regione Campania. Qual è il suo bilancio alla fine di questo primo mandato? Quali risultati ottenuti dovrebbero convincere gli elettori ha sceglierlo nuovamente?
Il bilancio finale di quanto fatto dalla giunta Caldoro è decisamente positivo. E’ stata acquistata una credibilità a livello nazionale ed internazionale grazie all’investimento dei Fondi Europei. Il segreto del successo di Caldoro è frutto della stabilità interna al centrodestra che ci contraddistingue dal centrosinistra, costantemente in conflitto. A dimostrarlo è l’eredità da loro lasciata in Campania al Presidente che ha dovuto inaugurare, per risanare i danni fatti dal centrosinistra, un’epoca di lacrime e sangue. Quello che potrebbe partire è il secondo tempo di una partita caratterizzata da sviluppo e crescita, in risposta a quanto di negativo il centrosinistra ci ha lasciato con gli incarichi coperti in precedenza. Caldoro è decisamente più sobrio, possiede uno stile totalmente diverso da quello del candidato del centrosinistra De Luca il quale pare usi il metodo dei comizi di piazza finalizzati alle critiche all’avversario. De Luca è fuggito da Salerno lasciandola nel dissesto economico; Caldoro ha dimostrato la propria credibilità con il suo governo non temendo di fare dei sacrifici al fine di aiutare la regione a riprendersi.
Vincenzo De Luca sta ottenendo grande riscontro sul territorio e nel tour che sta portando avanti in tutta la regione non le sta mandando certo a dire. Nell’ultimo incontro con la città di Avellino ha utilizzato appellativi forti nei confronti di Caldoro e dei suoi sostenitori. Come replica a queste affermazioni?
Vincenzo De Luca usa il suo tipico linguaggio folkloristico in linea con il suo personaggio. Il suo slogan è “Mai più ultimi”, trovo curiosa la sua scelta. Vorrei ricordargli, anche alla luce della costosa campagna elettorale che sta mettendo in atto, che la Campania è stata ultima proprio a causa delle precedenti amministrazioni regionali di centrosinistra, su tutto. Con il centrosinistra al governo la Campania è stata per anni la “regione canaglia”, mentre oggi Caldoro è in testa negli indici di gradimento dei governatori regionali. Per questo, consiglio a De Luca di correggere il proprio slogan in “mai più ultimi con il centrosinistra”.
De Luca, nel corso dei suoi incontri ha messo in evidenza cosa è necessario secondo il centrosinistra per la Campania, proponendo dei cambiamenti radicali. Cosa pensa del programma proposto dal candidato Pd?
De Luca sta facendo delle promesse tipiche della vecchia politica, atte ad ingannare le persone in un momento di bisogno come questo. Noto la sua escalation di promesse irrealizzabili, fra poco ci proporrà una vacanza sulla luna e l’arrivo del mare nelle aree interne.
In caso di rielezione, cosa prevede il Presidente Caldoro per lo sviluppo dell’Irpinia?
Innanzitutto la realizzazione e il completamento di grandi opere pubbliche quali la Lioni-Grotta, l’Alta Capacità, la piattaforma logistica per la Valle Ufita. Inoltre, valorizzerà le attività produttive locali e concentrerà ulteriore attenzione nell’ambito del sociale.
Infine, come si pone Caldoro sulle trivellazioni?
In quanto ex sindaco di Sturno e attuale preside delle scuole di Gesualdo, coinvolta in prima persona in questa terribile questione, mi dichiaro contrario alle trivellazioni che causerebbero un danno irreversibile alla nostra terra. Già con l’ex Presidente Sibilia e oggi con Gambacorta in Provincia abbiamo più volte affermato la nostra contrarietà a questo piano scellerato. Il potere della Regione da questo punto di vista è puramente tecnico, a decidere in questo caso è il Governo Renzi che, in quanto di centrosinistra, nel caso la Campania vedesse un loro governo al comando vedrebbe un minor potere di opposizione della Regione a questa decisione.