Avellino – “Lean Thinking”, il nuovo approccio all’impresa
Camuffo: "Il punto focale e da diffondere è che il Lean Thinking è una disciplina per mettere in moto le persone."
Avellino – Pensare snello per far acquisire alle imprese strategie di crescita. Questo pomeriggio presso la Sala Stampa di Confindustria Avellino si è parlato di “Lean Thinking”, ovvero, un nuovo modello organizzativo aziendale, che mira a migliorare diversi aspetti del mondo della piccola industria. L’occasione è stata la terza tappa, la prima al Sud, del tour itinerante si seminari della rivista ufficiale di Confindustria “L’imprenditore”. La prossima tappa sarà tra qualche giorno a Reggio Calabria.
La testimonianza concreta di Lean Thinking è stata offerta dall’EMA, nella persona di Stefania Iannuzzi, insieme a Renato Abate presidente Piccola Industria di Confindustria Avellino e Giorgio Possio vice presidente nazionale di Piccola Industria di Confindustria, presenti al tavolo dei lavori.
“Gli imprenditori devono imparare la disciplina del Lean Thinking, che si è sviluppata originariamente in Giappone ma poi si è diffusa in tutto il mondo. E’ una disciplina attraverso cui si inizia un percorso di miglioramento continuo delle prestazioni produttive. Nel particolare è una disciplina che obbliga gli imprenditori e manager a lavorare con una serie di metodi, che mettono sempre in discussione le persone per imparare a migliorare. Intraprendere il percorso e recuperare quella competitività che oggi è così importante per tutte le imprese italiane. In particolare per le piccole e le medie imprese che hanno a disposizione meno risorse per fare i necessari investimenti.” Introduce così nel mondo del “pensare snello” il professore dell’università Bocconi di Milano, Arnaldo Camuffo. Il docente universitario è autore del libro “L’arte di migliorare”, dove si cerca di tracciare delle linee guida su come ritornare competitivi con il Made in Italy.
“Il punto fondamentale di questo approccio – continua il docente universitario – è che consente di migliorare l’efficienza sulle cose che sono nascoste, bastai pensare ad esempio un’azienda che deve recuperare la produttività può farlo cercando di intensificare i ritmi produttivi dei lavoratori, ma può anche farlo riducendo l’ammontare dei magazzini, e quindi riducendo gli spazi occupati che non generano valore, e in questo modo recuperare competitività.
Il punto focale e da diffondere – conclude Camuffo – è che il Lean Thinking è una disciplina per mettere in moto le persone. Quindi non è per i tagli, quanto piuttosto per obbligare tutti i collaboratori ed imprenditori inclusi dell’azienda a fare quello sforzo e creare un senso di sfida che consente di migliorare sempre. E’ l’equivalente dell’economia della povertà perché lavorare con poche risorse ci obbliga a utilizzarle al meglio e ad essere sempre pronti. In Irpinia, in particolare dove c’è questo legame forte con il territorio, soprattutto con la cultura contadina, il Lean Thinking può attecchire meglio. Qui, infatti, gli imprenditori hanno nel loro DNA la propensione a fare molto con poco”.
A tal proposito Andrea Giorgio, consigliere incaricato Confindustria Avellino, presente alla conferenza, afferma: “La tecnica del risparmiare per evitare sprechi e di rivedere i processi in modo propositivo e in termini di innovazione è la chiave per il management. In Irpinia – continua e conclude Giorgio – abbiamo una classe imprenditoriale che nonostante operi in una zona dove ci sono tante difficoltà attua tecniche di management per l’appunto snello. Veniamo da un periodo così duro che qualunque segnale sembra sia felix. Ci sono comunque dei cambi di prospettiva”.
Presenti alla conferenza anche il presidente di Confindustria Avellino Sabino Basso, il direttore Confindustria Avellino Giacinto Maioli e Massimo Iapicca, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Avellino.