Eliseo – Filippo Giordano: “ripensare il legame tra persone e territorio”

Gestione del Bene Comune Eliseo. Domani l’ultimo appuntamento all’ex Asilo Patria e Lavoro. La città potrà partecipare agli incontri sia la mattina che il pomeriggio.

eliseo bene comune 3 gen 2015Avellino – Pulire la struttura, piantare fiori, proiettare film all’aperto, iniziative nel piazzale. Ormai da due anni, continua l’impegno del Comitato a difesa dell’ex Cinema Eliseo. Si può dire che il reddito sociale con gli usi civici può essere parte integrante del benessere economico. Infatti, a Napoli, ma anche in altri comuni, è stato possibile recuperare strutture abbandonate, come può testimoniare l’assessore partenopeo Carmine Piscopo (cfr. http://lucesulleliseoavellino.wordpress.com/2015/01/03/contributo-dellassessore-alle-politiche-urbane-urbanistica-e-beni-comuni-del-comune-di-napoli-carmine-piscopo/ ).

E oggi all’ex Asilo Patria e Lavoro, al secondo dei tre giorni dedicati agli Stati Generali per la Gestione dei Beni Comuni, è arrivato il professore Filippo Giordano, ricercatore di economia e management dell’Università LUMSA ed esperto di economia sociale e no-profit.

“Il patrimonio culturale è veicolo di sviluppo del territorio - ha detto Filippo Giordano – l’imprenditorialità sociale può garantire sostenibilità economica a singoli e collettività che vogliono soddisfare bisogni civici. La caduta culturale e valoriale, però, impedisce lo sviluppo economico. E, perciò, si riflette anche in altri contesti locali sul tema della qualità delle relazioni e della correttezza dei comportamenti di una comunità. Bisogna ripensare, allora, il legame tra le persone e il territorio, senza trascurare il percorso storico comunitario. Ad esempio, la chiusura di un teatro è un trauma per l’identità collettiva. Per proiettarsi avanti non ce la si può fare da soli, ma bisogna tener presenti sia il Comune, sia i cittadini, sia un imprenditore. Il tema del bene comune comparve quando fallì il rapporto tra pubblico e privato, ma occorre una terza via che lo contestualizzi. Cioè, un bene si dice comune se c’è una pluralità di soggetti che sente questo bene come qualcosa che gli appartiene ed in grado di produrre benefici sulla comunità. La cosa più difficile è ricostruire il patrimonio di relazione tra la comunità e lo spazio. Fatto il cinema bisogna fare gli spettatori”.

“Bisogna costruire progettualità che danno lavoro, che alimentano comportamenti virtuosi nella comunità - ha aggiunto Filippo Giordano – la gente lascia un territorio perché non percepisce l’utilità dell’investire su di esso. Durante il 2015, allora, occorre un processo di contagio di sensibilità nella comunità, tale da far sentire come bene comune l’Eliseo. La sostenibilità è legata alla progettualità. Bisogna pensare ai lavori in modo funzionale alle esigenze della maggioranza dei cittadini. Pensare al progetto con il processo di coinvolgimento, pensare ad un modello di governance che non escluda chiunque può dare un contributo, governance capace di essere un modello snello, affidando a persone capaci di sviluppare il progetto oltre le beghe locali, condividendo la scelta di persone competenti”.

“Infine, bisogna collegare il bene culturale Eliseo ad altre eccellenze locali, per attirare le persone da fuori a venire in città. Magari sfruttando la caffetteria. Non conviene importare modelli esterni, ma scegliere quello adatto agli abitanti. Come modello di governace la Fondazione di Partecipazione ha un Consiglio d’amministrazione, un collegio dei revisori: l’intelligenza sta nell’allineare esigenze diverse, con processi di negoziazione nel CdA. Le decisioni si conformeranno alla chiarezza degli obiettivi generali. In essa si può entrare in qualsiasi momento, ma cessa se non si rispettano gli obiettivi precisi, che non vanno ridiscussi ogni volta. Laboratori artistici possono mantenere aperta la struttura. Utile il CoWorking. Attività culturali, poi, possono essere sia gratuite, sia a pagamento come flussi di ricavi, per un piano finanziario che non faccia andare in perdita. Perciò bisogna sapere quanti contributi può dare ogni anno ogni istituzione. Un comitato può finire se ha raggiunto l’obiettivo e può costituirsi in associazione, ma bisogna prima decidere il fine sociale dell’operazione. Perché un bene è comune se ha la capacità di generare valore per la comunità”, ha concluso Filippo Giordano.

In sostanza, dunque, Filippo Giordano richiama alla grande partecipazione nella prima fase di progettualità strategica; poi, dopo aver stabilito gli obiettivi, bisogna costruire la squadra che porti avanti le decisioni; infine, le cose cammineranno su determinate persone, non tanto sulle assemble che possono dissolversi. E propone come forma giuridica da assumere per l’Eliseo quello della fondazione di partecipazione: http://www.altalex.com/index.php?idnot=40432 .

Domani pomeriggio ci sarà l’opinione dei tecnici sullo status fisico e giuridico dell’Eliseo, la futura Casa della cultura cinematografica che potrà ospitare anche il Laceno d’oro, capace di riavvicinare e appassionare la collettività. Tutti i cittadini possono proporre le soluzioni per la propria comunità. Infatti, sarà strutturata e avviata la piattaforma di lavoro virtuale in cui prenderà vita il progetto di gestione collettiva e condivisa. Inoltre, ci sarà la Redazione del Regolamento di condivisione del Bene Comune Eliseo che sarà presentato al Consiglio comunale di Avellino per l’approvazione.

Source: www.irpinia24.it