Piano city, i salotti napoletani spalancano le loro porte
Piano City, nato da un’idea del pianista tedesco Andreas Kern, reintroduce l’usanza, diffusa a Napoli nell’Ottocento, del salotto come dimensione più ravvicinata della musica, creando un momento culturale e musicale più spontaneo e vicino alla quotidianità
Napoli - Gli House Concerts attendono il loro pubblico: ci si può assicurare un posto in prima fila tra i 60 House Concerts previsti all’interno del ricco e diversificato programma di Piano City Napoli, il festival del pianoforte in programma il 5, 6 e 7 Dicembre con oltre 200 eventi diffusi tra abitazioni private, musei, scuole e piazze del capoluogo partenopeo.
Piano City, nato da un’idea del pianista tedesco Andreas Kern, reintroduce l’usanza, diffusa a Napoli nell’Ottocento, del salotto come dimensione più ravvicinata della musica, creando un momento culturale e musicale più spontaneo e vicino alla quotidianità. A Napoli nell’Ottocento la musica da camera fu coltivata prevalentemente in una sala d’appartamento e riservata ad una ristretta élite che preferiva l’intimità dell’ascolto rispetto all’esibizionismo di un palcoscenico. Tra i protagonisti degli House Concerts ottocenteschi napoletani ricordiamo: Sigismondo Thalberg, Giuseppe Martucci, Cesi, Theodor Dohler, Ernesto A. L. Coop.
Due secoli dopo, Piano City Napoli diventa passe-partout per 60 salotti napoletani che riaprono al pubblico in una festa del pianoforte e tutte le sue possibili suggestioni: dalla classica alla contemporanea passando per il jazz. A suonare saranno più di 300 concertisti professionisti, studenti e semplici amatori che, grazie alla loro partecipazione gratuita, hanno contribuito a costruire un programma originale ed eterogeneo. Chi volesse assaggiare in anteprima lo spettacolo di queste straordinarie 4.000 dita può accedere alle presentazioni di ogni singolo concerto su www.pianocitynapoli.it