Gesualdo – Le vampalerie (Falò) di Sant’Andrea

Sant’Andrea Apostolo, incarna nella cultura popolare gesualdina il simbolo della luce che rompe le tenebre esorcizzando la paura del cupo inverno alle porte

castello-di-gesualdo[1]Gesualdo - Domenica 30 novembre si rinnova il secolare rito dell’accensione dei falò in onore del Santo Apostolo Andrea.

Il rito che si ripete da due secoli è nato dalla devozione verso il santo, la cui festa cade alle soglie dell’inverno, quando la notte ruba il sole al giorno.

La cultura popolare, nell’esorcizzare il male che nasce dall’oscurità, da sempre identifica nel fuoco i simboli della forza e del coraggio e nella aggregazione il senso dell’unità di un popolo che lotta contro le avversità.

Come tutti i riti popolari, all’invocazione degli spiriti benigni della natura si unisce il culto religioso verso una figura immateriale che ne rappresenti la divinizzazione.

Sant’Andrea Apostolo, incarna nella cultura popolare gesualdina il simbolo della luce che rompe le tenebre esorcizzando la paura del cupo inverno alle porte.

Agli inizi dell’800, un grande albero di tiglio, allora posto nell’odierna piazza Umberto I, venne abbattuto per ricavare il legno necessario alla realizzazione di una statua da dedicare al santo della croce.

Il legno rimasto venne ammassato su una pila e dato alle fiamme per un grande falò (Vampàleria, in dialetto gesualdino).

Da allora, questo rito si è rinnovato ogni anno, senza mai fermarsi neanche di fronte ai drammi dei vari terremoti o delle guerre, perché insito nell’animo gesualdino e nelle sue credenze.

Quest’anno, su iniziativa della Proloco Giovani di Gesualdo alla tradizionale accensione del falò in piazza si unirà anche una piccola festa con musiche e balli popolari.

Il Rito di Sant’Andrea prevede un banchetto sul quale non potranno mai mancare gli spaghetti aglio e olio, le salsicce e la carne di maiale arrostite, le castagne tutti amabilmente annaffiato dal forte e gustoso aglianico gesualdino.

Appuntamento quindi in Piazza Neviera, domenica 30 Novembre con musica, divertimento, buon cibo per rinnovare la tradizione delle Vampalerie che scaldano le fredde notti dell’inverno esorcizzando la paura del buio.

Source: www.irpinia24.it