Avellino – “Arte in scena” al Gesualdo
In mostra l'Irpinia che non c'è più di Faustino De Fabrizio
Avellino – E’ uno dei grandi maestri della pittura irpina del ‘900. Le sue opere hanno raccolto il favore di critici dell’Arte del calibro di Giulio Carlo Argan, Vittorio Sgarbi e Ugo Gregoretti. Nelle sue tele l’Irpina che non c’è più, fatta di volti intensi e paesaggi sospesi nel tempo, di ambienti familiari e di contesti rurali curati nei minimi particolari.
Sabato 15 novembre alle ore 18 il foyer del Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino, aprirà le porte all’arte di Faustino De Fabrizio.
La mostra retrospettiva in omaggio a Faustino De Fabrizio, artista irpino nato a Pratola Serra nel 1915 e morto a Benevento nel 2005, sarà inaugurata sabato 15 novembre alle ore 18 nel foyer del Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino per il nono appuntamento di “Arte in Scena 2014”, il progetto di teatro aperto a tutte le forme d’arte, a tutti i linguaggi della cultura e a tutti i talenti che coltivano e difendono il bello, fortemente voluto dalla presidenza dell’Istituzione Teatro “Carlo Gesualdo”, con la collaborazione dello storico dell’arte Alberto Iandoli e grazie alla partnership con Progress.
Al vernissage interverranno Luca Cipriano, presidente dell’Istituzione Teatro Comunale, lo storico dell’Arte Alberto Iandoli, che traccerà un profilo storico – biografico dell’artistae il pittore Carlo Meluccio.
La mostra retrospettiva si compone di circa trenta opere realizzate dall’artista con le tecniche dell’olio su tela, dell’olio su tavola e carboncino su carta, che coprono un arco temporale che va dagli anni ’30 agli anni ’90 del secolo scorso.
Paesaggi, nature morte e figure, questi i soggetti preferiti dall’artista, in mostra al Gesualdo, realizzati da Faustino De Fabrizio con dovizia di particolari. Cura nei dettagli che si apprezza soprattutto nei ritratti degli anni ’30 e ’40 che hanno una particolare valenza. Essi ritraggono, infatti, uomini, donne e bambini del paese natale del Maestro: Pratola Serra. Sono i volti di una Irpinia che non esiste più. Sono documenti etnografici prima ancora che opere d’arte.
La retrospettiva in omaggio a Faustino De Fabrizio sarà ospitata nel foyer del “Gesualdo” fino a venerdì 5 dicembre e sarà aperta al pubblico dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.