CGIL Avellino-Benevento. Confronto con il sottosegretario Del Basso De Caro su infrastrutture

cgil 16 06Avellino – La Cgil di Avellino e quella di Benevento si sono confrontate questo pomeriggio,  nel salone delle Conferenze in via P. Paolo Manna, con il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Umberto Del Basso De Caro, beneventano del PD.

“Un appuntamento importante – ha commentato Vincenzo Petruzziello, segretario della Cgil di Avellino – per fare il punto sulle infrastrutture strategiche che interessano le due province a partire dalla Lioni-Grottaminarda, per passare all’Alta Capacità Napoli – Bari e la stazione della Valle Ufita in un’ottica di riassetto del sistema infrastrutturale a servizio delle due aree”. Incontrare De Caro è stato il modo per valutare con lui i progetti messi in campo, le disponibilità di risorse, senza dimenticare la ristrutturazione delle reti idriche (alla presenza in sala di De Stefano, presidente dell’Alto Calore, e dei democratici Enzo Venezia, Ivo Capone, Rosa D’Amelio).

 Tema dell’incontro: “le infrastrutture strategiche per le due province interne di Avellino e Benevento”. Ad accogliere il sottosegretario, anche la segreteria CGIL beneventana Rosita Galdiero, con l’obiettivo di aiutare gli investimenti nelle nostre aree in cui c’è una desertificazione industriale paurosa, interrogandosi su quali sono le cose realizzabili e per cui vale la pena battersi per ottenere risultati dalla Regione. “Sulla questione dei trasporti siamo uguali” ha precisato la Galdiero.

“L’Irisbus di Grottaminarda dovrebbe aprirsi a breve - ha affermato oggi Petruzziello - risulterà così area industriale fondamentale. Ma vogliamo capire come avere garanzie di copertura: ecco perché siamo attenti alla programmazione dello sviluppo delle nostre aree. Irpinia e Sannio devono viaggiare insieme anche per ottenere finanziamenti dalla Regione, sempre con la giusta attenzione altrimenti i fondi possono essere gestiti male ed indirizzati dove non è necessario. Molti ci prendono in giro sulla battaglia Avellino-Rocchetta, ma per prendersi cura delle aree interne vorremmo farla arrivare almeno fino a Lioni, perché Avellino è l’unico capoluogo di provincia a non avere più una stazione efficiente”. 

“C’è sempre il sospetto delle invasioni di campo – ha esordito Del Basso De Caro - parlare ancora dei trasporti tra Avellino e Benevento significa essere rimasti nel periodo preunitario! Siamo 710.000 anime qui, mentre 5 milioni stanno nelle altre 3 Provincie campane. Sulla questione di Benevento capoluogo dico che l’unione di due povertà non produce ricchezza. Non è vero che non abbiamo i soldi (finto luogo comune): li abbiamo, ma spesso usati male. Le competenze a volte vengono lasciate all’ASI altre all’ANAS. Sta di fatto che mancano 900 metri tra Paolisi e la Valle Caudina e noi aspettiamo ancora Vetrella! Arpaia e Santa Maria a Vico sono strade intensamente trafficate, ad es., che vanno migliorate. Invito a leggere la Delibera della Giunta Regionale n. 39 del 24/02/2014 in cui c’è un definanziamento a vantaggio di Napoli città e non del tratto stradale Avellino-Salerno. Inoltre, la Pavoncelli bis interessa anche Puglia e Basilicata: importante è confrontare gli Atti parlamentari per vedere chi c’era e chi no nei lavori di commissione”.

Del Basso De Caro ha riflettuto poi su questioni legate alla previsione di spesa, alla competenza (non sempre ministeriale), alla cassa statale, alle gare d’appalto: “I prefetti non hanno dato i certificati antimafia per le opere infrastrutturali in Calabria. Invece, RFI è competente su un tratto di strada che collegherebbe Benevento a Fisciano. Invito a riflettere sul costo sociale e non sul contratto di servizio universale: il ragionamento è che se poche persone salgono su un treno delle aree interne si taglia perché la circumvesuviana fa più biglietti. Bisogna tagliare i tempi della burocrazia se no non si realizzano le opere anche significative che porteranno lavoro per molti anni a tecnici, operai, fornitori. Dunque benefici per centinaia di famiglie. I fondi se spesi bene porteranno beneficio a chi fa un lavoro e a chi lo riceve. Purtroppo spesso non c’è stato un cronoprogramma preciso o se c’era non è stato rispettato”. 

Ci sono opere su cui ci giochiamo la faccia e la credibilità del partito -ha aggiunto Del Basso De Caro - stiamo per invertire le tendenze: tra 4 o 5 anni alle province di Avellino e Benevento saranno destinati più di 5 miliardi di euro. Voglio fare un opera di sensibilizzazione pubblica: c’è tutto l’interesse e il mio dovere morale di aiutare le nostre terre. So che bisogna ancorarsi a cifre e tempi: stiamo sulla buona strada per realizzare un buon governo in tempi rapidi”. 

Successivamente il riferimento alle prossime elezioni regionali: “tra pochi mesi rinnoveremo il Consiglio regionale. La Regione ha mandato indietro 4 miliardi di euro! Non c’è argomento che tenga: è criminale non spendere cifre di questo genere. La truffa finale è quella dell’accelerazione di spesa, ma ora abbiamo tante delibere e pochi decreti. Ammesso che ci siano i decreti (Martusciello è diventato europarlamentare) bisogna eseguire e rendicontare i conti entro dicembre 2015 e perciò prevedo contenziosi. Votiamo dal 1946 ma ogni volta siamo alla prima volta (non si tratta di simpatia o meno a Caldoro)”. 

Inoltre il sottosegretario seguirà la vicenda dell’edilizia scolastica (insieme al ministro Delrio e a Roberto Regi del MIUR) da luglio, con esame delle domande, cercando di evitare truffe autentiche, ridicole e offensive di domande recentemente non ammesse per ritardo (ricevute alle 9.04 min., dunque per il sottosegretario erano state accettate solo le domande di amici e di amici di amici). Infine ha dichiarato:  dobbiamo stare molto attenti. Ci attende una grande battaglia politica a Roma e in Regione. Ci sono delibere su cui non si hanno più notizie… Da ottobre inizierà la campagna elettorale a cui noi contrapporremo una battaglia di idee e programmi, forti delle esperienze negative di questi anni (si stava meglio quando si stava peggio con Bassolino). A Vetrella sono state fatte 4 mozioni di sfiducia individuale (e non del suo partito), ma più di questo non potevamo fare se Caldoro non lo rimuove. Dovremo spiegare perché le nostre ragioni sono più valide di quelle di altri. Le nostre Province non possono essere prese in considerazione solo per discariche, eolico e reti idriche, e poi quando si tratta di avere fondi non giungono perché vanno alle altre 3 Provincie campane.  Queste le questioni prioritarie: chi si candida e chi viene eletto è un discorso importante che viene dopo”.